Oggi la Chiesa è l’unica grande istituzione, l’unica superstite dal mondo antico, capace ancora di radunare una folla immensa di giovani in questa maniera. E se nel 2000 si poteva attribuire questa capacità al carisma personale di Papa Wojtyla, abbiamo la prova che il carisma c’era senz’altro ma ciò che rendeva possibile un fenomeno del genere non era quello. Infatti, oggi vediamo che al suo posto c’è Robert Francis Prevost, che fino a tre mesi fa non conosceva quasi nessuno, eppure i giovani arrivati lo stesso. Ciò che li mobilita, quindi, non è questo o quel Papa, ma è una fede che sfida i secoli e sfida la secolarizzazione.
Al di là delle possibili contraddizioni di un evento del genere, il segnale è forte: nonostante tutto la Chiesa è viva e sa rigenerarsi sempre. In un mondo dove si sprecano le azioni di forza, anche questo lo è. Una forza dolce, gentile, ma basata su una fede che ha cambiato il mondo.3 agosto 2025
Ieri è successo qualcosa di clamoroso.
"Come è possibile che oltre 1 milione di giovani ancora si riunisce in quanto Chiesa?
"Cosa ha da dire ancora la Chiesa a questi qui?"
"Cosa hanno questi ragazzi da gioire e gridare per le strade? Come mai? Dovrebbero essere in discoteca, a bere, a drogarsi, a cercare i piaceri".
Ecco, sono queste le considerazioni di chi guarda attonito questo fiume umano.
E fanno bene a porsi queste domande, perché ieri in mondovisione, i giovani si sono riuniti non per qualche interesse mondano, ma "sotto la stessa luce, sotto la sua croce, cantando ad una voce" il nome di Gesù Cristo.
È questo ciò che attrae. Lo volete capire?
È Lui la novità perenne.
Ed è clamoroso tutto questo perché ancora una volta la Chiesa, accusata di essere antiquata, superata, opprimente, dá la sua forte risposta.
Trovatemi un'istituzione che dopo duemila anni di innumerevoli vicissitudini riesce ancora a muovere e riunire masse di giovani di questa portata.Umanamente non è possibile.
E allora capiamo che essa è realmente fondata, guidata e sorretta da Gesù Cristo.
Altrimenti non si spiega.
Gridate ancora giovani! Gridate il vostro "silenzioso" boato ai ragazzi addormentati sui marciapiedi, che hanno dimenticato il suono della vita e lo coprono con il rumore della morte e dell'isolamento, dimenticandosi che c'è una Comunità che li ama.
La Chiesa riesce a farci uscire ancora una volta dallo stare da soli con noi stessi. Riesce a farci incontrare l'altro, a radunarci sotto una guida visibile e sicura, vestita di bianco, perché sia luce in mezzo a noi.
Ancora una volta abbiamo trovato quanto sia ragionevole la presenza di una gerarchia, di una famiglia di "padri" a servizio di Cristo e di tutti noi.
E allora, ragazzi, andate in Chiesa! Non rimanete soli! Dio vi ama ed è pronto a riempire di gioia e di pace anche voi.
Avete visto quanti volti gioiosi e desiderosi di speranza? La speranza è Lui, la felicità è Lui, tutto ciò che cercate sta in Lui!
E Lui ha sposato Lei, la sua Chiesa.
E noi siamo suoi figli.
E ieri abbiamo visto la prole santa di Dio camminare per la città a scuotere il mondo, ad annunciare la salvezza, a soffiare contro i venti della guerra, a ricordare al male che ha le ore contate, perché questa è la Chiesa di Dio.
E nessuno la può sconfiggere.
Grazie giovani, grazie per averci fatto pregare, piangere, emozionare.
Grazie per il vostro fresco profumo di primavera, che riesce a sconfiggere ancora una volta la vera tristezza antiquata e distruttiva che opprime il mondo: la lontananza da Cristo, l'eterno giovane.



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