
Recentemente ho dovuto verificare con grande tristezza un fenomeno terribile: le bestemmie degli adolescenti. In estate si trascorre più tempo all’aperto e succede di vedere gruppi di ragazzi che giocano nei giardini pubblici o su campetti di calcio e pallavolo. Ebbene, in più di un’occasione li ho sentiti bestemmiare, e ci sono rimasto veramente male. In genere non frequento ragazzi di quell’età. I miei nipoti sono più piccoli, così come i bambini del minibasket che seguo durante l’anno. Pensavo che il bestemmiare appartenesse al passato, e invece…
Mi ha colpito il fatto che tra questi ragazzi, per lo più dai quindici ai diciotto anni circa, la bestemmia è una sorta di intercalare. La usano in modo automatico, come io potrei dire “accidenti” o “mannaggia”. E mi chiedo: possibile che nessuno glielo faccia notare? Io in qualche occasione l’ho fatto, e i ragazzi mi hanno guardato con stupore, più meravigliati che contrariati. Ne ho dedotto che non sono abituati a essere corretti.
Aggiungo che il mio campo d’osservazione estivo è stato il Nord Italia, per cui non saprei dire se il fenomeno sia diffuso anche altrove. Certo è molto triste. Aggiungo infine che nella totalità dei casi si è trattato di maschi. Non ho mai sentito una bestemmia uscire dalla bocca di una ragazza.
Qualcuno dice che l’uso compulsivo della bestemmia è cresciuto tra i giovani durante e dopo il Covid. Non lo so, ma mi sembra una spiegazione un po’ superficiale.
Giorni fa, mentre giocavo a basket con un mio nipote di dieci anni, nell’attiguo campetto di calcio era in corso una partitella tra adolescenti e ci arrivavano le loro voci. Così, a ogni bestemmia, io e il mio nipotino recitavamo un “Gloria”, e la cosa, per chi ci avesse visto, era perfino buffa: un nonno e un bambino che giocano a pallacanestro e intanto pregano.
A proposito. Preghiamo per questi ragazzi. Mi fanno tanta pena e provo un gran dispiacere per loro.
Preghiamo anche per gli educatori, perché trovino il modo di correggerli.
Mi ha colpito il fatto che tra questi ragazzi, per lo più dai quindici ai diciotto anni circa, la bestemmia è una sorta di intercalare. La usano in modo automatico, come io potrei dire “accidenti” o “mannaggia”. E mi chiedo: possibile che nessuno glielo faccia notare? Io in qualche occasione l’ho fatto, e i ragazzi mi hanno guardato con stupore, più meravigliati che contrariati. Ne ho dedotto che non sono abituati a essere corretti.
Aggiungo che il mio campo d’osservazione estivo è stato il Nord Italia, per cui non saprei dire se il fenomeno sia diffuso anche altrove. Certo è molto triste. Aggiungo infine che nella totalità dei casi si è trattato di maschi. Non ho mai sentito una bestemmia uscire dalla bocca di una ragazza.
Qualcuno dice che l’uso compulsivo della bestemmia è cresciuto tra i giovani durante e dopo il Covid. Non lo so, ma mi sembra una spiegazione un po’ superficiale.
Giorni fa, mentre giocavo a basket con un mio nipote di dieci anni, nell’attiguo campetto di calcio era in corso una partitella tra adolescenti e ci arrivavano le loro voci. Così, a ogni bestemmia, io e il mio nipotino recitavamo un “Gloria”, e la cosa, per chi ci avesse visto, era perfino buffa: un nonno e un bambino che giocano a pallacanestro e intanto pregano.
A proposito. Preghiamo per questi ragazzi. Mi fanno tanta pena e provo un gran dispiacere per loro.
Preghiamo anche per gli educatori, perché trovino il modo di correggerli.
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