Il modernismo distorce la natura stessa della verità, rendendola immanente nell’uomo piuttosto che una realtà oggettiva esterna.
Il fumo di Satana
Pubblicato 5 agosto 2025
di Matt Gaspers (30-07-2025)
Nel suo primo giorno in carica, oltre a firmare una raffica di ordini esecutivi, il Presidente Joe Biden ha condotto una cerimonia di giuramento virtuale per gli “Incaricati Presidenziali del Primo Giorno”, cioè il personale amministrativo per la Casa Bianca e le varie agenzie governative. Pochi minuti dopo l’inizio delle sue osservazioni, Biden ha detto ai suoi nuovi subordinati che “dobbiamo alle vostre famiglie, dobbiamo alle vostre famiglie, perché quelli di voi che lavorano alla Casa Bianca, [e] quelli che lavoreranno in altre agenzie, lavorerete come il diavolo [una scelta di parole interessante]. Tutti noi lo facciamo. Facciamo lunghe ore. E non dovrebbe essere qualcosa che dovreste fare a meno che non vi importi molto”. Qualche minuto dopo è tornato su questo tema della necessità di essere appassionati del proprio lavoro: “Quindi, non dovreste farlo a meno che non lo sentiate. Dico sempre, una semplice proposizione: mi fido di più delle persone in cui l’idea e la preoccupazione partono dalla pancia, vanno al cuore, ed è [ sic ] in grado di articolarla con un buon cervello, piuttosto che della persona che la pensa intellettualmente ma non la sente mai. Le persone su cui si può contare sono quelle che partono dalla pancia, si fanno strada fino al cuore, e hanno la capacità intellettuale di fare ciò che deve essere fatto”.
A parte il notare le sue significative gaffes, la prima cosa che mi è venuta in mente ascoltando queste parole è stata: “Wow, ha parlato proprio come un vero modernista”. Permettemi di spiegare. Il Modernismo, come afferma Papa San Pio X nella sua Enciclica Pascendi Dominici Gregis (1907), è “la cloaca di tutte le eresie”, che porta alla “distruzione non solo della religione cattolica ma di ogni religione” (n. 39). La ragione della sua forza distruttiva è che attacca non questa o quella verità, ma piuttosto la natura stessa della verità.
Secondo il Modernismo, la verità non è qualcosa di esterno all’uomo (una realtà oggettiva a cui l’intelletto umano deve conformarsi); piuttosto, è immanente nell’uomo, qualcosa che misteriosamente emerge dalle profondità del suo subconscio, o dalla “pancia”, per citare Joe Biden. Quando questo errore filosofico viene applicato alla religione, il risultato è che il Cattolicesimo — l’unico deposito di verità divinamente rivelate — diventa meramente un’espressione del “sentimento religioso” dei credenti (come lo chiama San Pio X in tutta Pascendi) che aderiscono a una particolare tradizione come questione di eredità culturale o preferenza personale. E poiché le culture e le preferenze si evolvono nel tempo, così dovrebbe evolvere il dogma religioso[1].
In questo modo, i Modernisti “pervertono il concetto eterno di verità” (Pascendi, n. 13) e relativizzano tutto ciò che esula dal campo della scienza empirica (eppure anche lì, sono inclini a prendersi certe libertà, ad esempio, fingendo che i maschi biologici possano in qualche modo diventare femmine pur mantenendo i loro cromosomi Y). In sostanza, il sistema Modernista è radicato nell’agnosticismo, cioè nello scetticismo riguardo alla capacità dell’intelletto umano di raggiungere una conoscenza certa delle cose immateriali. Che cos’è, allora, la “fede” per il Modernista? In breve, è una questione di sentimenti piuttosto che di certezza oggettiva basata sulla ragione e sulla rivelazione. Come direbbe Joe Biden, “parte dalla pancia”, mentre San Tommaso d’Aquino definisce giustamente la fede come “un atto dell’intelletto che acconsente alla verità divina per comando della volontà mossa dalla grazia di Dio”[2].
Coloro che hanno occhi per vedere e orecchie per udire riconoscono che la Chiesa Cattolica è in uno stato di grave crisi da diversi decenni, ormai, in seguito alla chiusura del Concilio Vaticano II (1962-1965). Ciò che molti non riescono a cogliere, tuttavia — inclusa la stragrande maggioranza della gerarchia della Chiesa — è che il Modernismo è alla radice della crisi, motivo per cui costantemente non riescono ad affrontarla in modo significativo. Alla luce di questa tragica realtà, Kennedy Hall è tanto più da lodare per aver scritto questo libro, che dovrebbe essere letto da ogni cattolico di ogni rango e condizione.
Usando la Pascendi di San Pio X come sua cornice, Hall spiega metodicamente le origini del Modernismo, inclusi tutti i principali attori (sia filosofici che teologici), e guida i lettori attraverso la sistematica confutazione degli errori e dei metodi ingannevoli modernisti del santo Pontefice — gli stessi che vediamo in mostra a ogni livello della Chiesa oggi da coloro che sovvertono “la vecchia teologia” e cercano di sostituirla con “una nuova teologia che seguirà le bizzarrie dei loro filosofi” (Pascendi, n. 18).
Per fortuna, dopo aver diagnosticato la malattia, San Pio X ha anche prescritto i rimedi necessari per espellere il Modernismo dal Corpo Mistico di Cristo, che Hall discute verso la fine di questo libro. Se posso permettermi, aggiungerei che il rimedio ultimo è contenuto in una semplice frase: ritorno alla Tradizione — a ciò “che il Signore ha dato, è stato predicato dagli Apostoli, ed è stato conservato dai Padri”, secondo le parole di Sant’Atanasio (Quattro Lettere a Serapione di Tmuis 1, 28). Su questa nota, mi viene in mente ciò che San Pio X scrisse ai vescovi francesi del suo tempo: “i veri amici del popolo non sono né rivoluzionari né innovatori: sono tradizionalisti” (Notre Charge Apostolique). Espellendo il Modernismo e tutte le sue varie sfaccettature, Kennedy Hall si è dimostrato un vero amico del popolo e un figlio fedele della Chiesa. Possa Dio ricompensare i suoi sforzi concedendo a questo libro un’ampia diffusione, che merita riccamente.
NOTE
1] Questo è precisamente il motivo per cui San Pio X prescrisse quanto segue nel suo Giuramento Antimodernista (1910): “Accetto sinceramente che la dottrina della fede ci sia stata tramandata nello stesso senso e sempre con lo stesso significato dagli Apostoli attraverso i Padri ortodossi; rifiuto quindi del tutto la teoria eretica di un’evoluzione dei dogmi, cioè che essi cambino da un significato all’altro, diverso da quello che la Chiesa aveva precedentemente sostenuto. Condanno anche ogni errore che sostituisca per il divino lascito affidato alla Sposa di Cristo, da lei fedelmente custodito, un sistema filosofico o una creazione della riflessione umana che si è gradualmente formata attraverso lo sforzo umano e che deve essere perfezionata in futuro attraverso un progresso illimitato” (D.H. 3541).
2] Summa Theologiae II-II, q. 2, a. 9, enfasi aggiunta. San Pio X allo stesso modo sottolineò nel suo Giuramento Antimodernista: “Tengo con certezza e confesso sinceramente che la fede non è una cieca inclinazione della religione che sgorga dalle profondità del subconscio sotto l’impulso del cuore e l’inclinazione di una volontà moralmente condizionata, ma è un genuino assenso dell’intelletto a una verità che è ricevuta dall’esterno per udito. In questo assenso, dato sull’autorità del Dio veritiero, teniamo per vero ciò che è stato detto, attestato e rivelato dal Dio personale, nostro Creatore e Signore” (D.H. 3542).
Traduzione a cura della nostra redazione
(Fonte: OnePeterFive)
di Matt Gaspers (30-07-2025)
Nel suo primo giorno in carica, oltre a firmare una raffica di ordini esecutivi, il Presidente Joe Biden ha condotto una cerimonia di giuramento virtuale per gli “Incaricati Presidenziali del Primo Giorno”, cioè il personale amministrativo per la Casa Bianca e le varie agenzie governative. Pochi minuti dopo l’inizio delle sue osservazioni, Biden ha detto ai suoi nuovi subordinati che “dobbiamo alle vostre famiglie, dobbiamo alle vostre famiglie, perché quelli di voi che lavorano alla Casa Bianca, [e] quelli che lavoreranno in altre agenzie, lavorerete come il diavolo [una scelta di parole interessante]. Tutti noi lo facciamo. Facciamo lunghe ore. E non dovrebbe essere qualcosa che dovreste fare a meno che non vi importi molto”. Qualche minuto dopo è tornato su questo tema della necessità di essere appassionati del proprio lavoro: “Quindi, non dovreste farlo a meno che non lo sentiate. Dico sempre, una semplice proposizione: mi fido di più delle persone in cui l’idea e la preoccupazione partono dalla pancia, vanno al cuore, ed è [ sic ] in grado di articolarla con un buon cervello, piuttosto che della persona che la pensa intellettualmente ma non la sente mai. Le persone su cui si può contare sono quelle che partono dalla pancia, si fanno strada fino al cuore, e hanno la capacità intellettuale di fare ciò che deve essere fatto”.
A parte il notare le sue significative gaffes, la prima cosa che mi è venuta in mente ascoltando queste parole è stata: “Wow, ha parlato proprio come un vero modernista”. Permettemi di spiegare. Il Modernismo, come afferma Papa San Pio X nella sua Enciclica Pascendi Dominici Gregis (1907), è “la cloaca di tutte le eresie”, che porta alla “distruzione non solo della religione cattolica ma di ogni religione” (n. 39). La ragione della sua forza distruttiva è che attacca non questa o quella verità, ma piuttosto la natura stessa della verità.
Secondo il Modernismo, la verità non è qualcosa di esterno all’uomo (una realtà oggettiva a cui l’intelletto umano deve conformarsi); piuttosto, è immanente nell’uomo, qualcosa che misteriosamente emerge dalle profondità del suo subconscio, o dalla “pancia”, per citare Joe Biden. Quando questo errore filosofico viene applicato alla religione, il risultato è che il Cattolicesimo — l’unico deposito di verità divinamente rivelate — diventa meramente un’espressione del “sentimento religioso” dei credenti (come lo chiama San Pio X in tutta Pascendi) che aderiscono a una particolare tradizione come questione di eredità culturale o preferenza personale. E poiché le culture e le preferenze si evolvono nel tempo, così dovrebbe evolvere il dogma religioso[1].
In questo modo, i Modernisti “pervertono il concetto eterno di verità” (Pascendi, n. 13) e relativizzano tutto ciò che esula dal campo della scienza empirica (eppure anche lì, sono inclini a prendersi certe libertà, ad esempio, fingendo che i maschi biologici possano in qualche modo diventare femmine pur mantenendo i loro cromosomi Y). In sostanza, il sistema Modernista è radicato nell’agnosticismo, cioè nello scetticismo riguardo alla capacità dell’intelletto umano di raggiungere una conoscenza certa delle cose immateriali. Che cos’è, allora, la “fede” per il Modernista? In breve, è una questione di sentimenti piuttosto che di certezza oggettiva basata sulla ragione e sulla rivelazione. Come direbbe Joe Biden, “parte dalla pancia”, mentre San Tommaso d’Aquino definisce giustamente la fede come “un atto dell’intelletto che acconsente alla verità divina per comando della volontà mossa dalla grazia di Dio”[2].
Coloro che hanno occhi per vedere e orecchie per udire riconoscono che la Chiesa Cattolica è in uno stato di grave crisi da diversi decenni, ormai, in seguito alla chiusura del Concilio Vaticano II (1962-1965). Ciò che molti non riescono a cogliere, tuttavia — inclusa la stragrande maggioranza della gerarchia della Chiesa — è che il Modernismo è alla radice della crisi, motivo per cui costantemente non riescono ad affrontarla in modo significativo. Alla luce di questa tragica realtà, Kennedy Hall è tanto più da lodare per aver scritto questo libro, che dovrebbe essere letto da ogni cattolico di ogni rango e condizione.
Usando la Pascendi di San Pio X come sua cornice, Hall spiega metodicamente le origini del Modernismo, inclusi tutti i principali attori (sia filosofici che teologici), e guida i lettori attraverso la sistematica confutazione degli errori e dei metodi ingannevoli modernisti del santo Pontefice — gli stessi che vediamo in mostra a ogni livello della Chiesa oggi da coloro che sovvertono “la vecchia teologia” e cercano di sostituirla con “una nuova teologia che seguirà le bizzarrie dei loro filosofi” (Pascendi, n. 18).
Per fortuna, dopo aver diagnosticato la malattia, San Pio X ha anche prescritto i rimedi necessari per espellere il Modernismo dal Corpo Mistico di Cristo, che Hall discute verso la fine di questo libro. Se posso permettermi, aggiungerei che il rimedio ultimo è contenuto in una semplice frase: ritorno alla Tradizione — a ciò “che il Signore ha dato, è stato predicato dagli Apostoli, ed è stato conservato dai Padri”, secondo le parole di Sant’Atanasio (Quattro Lettere a Serapione di Tmuis 1, 28). Su questa nota, mi viene in mente ciò che San Pio X scrisse ai vescovi francesi del suo tempo: “i veri amici del popolo non sono né rivoluzionari né innovatori: sono tradizionalisti” (Notre Charge Apostolique). Espellendo il Modernismo e tutte le sue varie sfaccettature, Kennedy Hall si è dimostrato un vero amico del popolo e un figlio fedele della Chiesa. Possa Dio ricompensare i suoi sforzi concedendo a questo libro un’ampia diffusione, che merita riccamente.
NOTE
1] Questo è precisamente il motivo per cui San Pio X prescrisse quanto segue nel suo Giuramento Antimodernista (1910): “Accetto sinceramente che la dottrina della fede ci sia stata tramandata nello stesso senso e sempre con lo stesso significato dagli Apostoli attraverso i Padri ortodossi; rifiuto quindi del tutto la teoria eretica di un’evoluzione dei dogmi, cioè che essi cambino da un significato all’altro, diverso da quello che la Chiesa aveva precedentemente sostenuto. Condanno anche ogni errore che sostituisca per il divino lascito affidato alla Sposa di Cristo, da lei fedelmente custodito, un sistema filosofico o una creazione della riflessione umana che si è gradualmente formata attraverso lo sforzo umano e che deve essere perfezionata in futuro attraverso un progresso illimitato” (D.H. 3541).
2] Summa Theologiae II-II, q. 2, a. 9, enfasi aggiunta. San Pio X allo stesso modo sottolineò nel suo Giuramento Antimodernista: “Tengo con certezza e confesso sinceramente che la fede non è una cieca inclinazione della religione che sgorga dalle profondità del subconscio sotto l’impulso del cuore e l’inclinazione di una volontà moralmente condizionata, ma è un genuino assenso dell’intelletto a una verità che è ricevuta dall’esterno per udito. In questo assenso, dato sull’autorità del Dio veritiero, teniamo per vero ciò che è stato detto, attestato e rivelato dal Dio personale, nostro Creatore e Signore” (D.H. 3542).
Traduzione a cura della nostra redazione
(Fonte: OnePeterFive)

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