martedì 19 agosto 2025

Papa Leone conferma l’insegnamento della Chiesa secondo cui Giuda si è escluso dalla salvezza


Giotto, Il bacio di Giuda a Gesù (Capella degli Scrovegni)


Articolo scritto da Antonino Cambria, pubblicato su Lifesitenews, nella traduzione curata da Sabino Paciolla (19 agosto 2025). 




Antonino Cambria

Papa Leone XIV ha insegnato, in accordo con la dottrina della Chiesa, che Giuda Iscariota è stato dannato per il suo tradimento di Nostro Signore.

Durante l’udienza settimanale del 13 agosto, mentre impartiva una catechesi sul tradimento di Giuda e rifletteva sulle parole di Nostro Signore «meglio che non fosse mai nato», il Pontefice ha osservato che Giuda ha scelto di escludersi dalla salvezza con il suo tradimento. La breve affermazione di Papa Leone è in netto contrasto con quella del suo immediato predecessore, Papa Francesco, il quale ha detto di non sapere se Giuda fosse andato all’inferno.

«Quando [Dio] vede il male, non lo vendica, ma si addolora. E quel “meglio che non fosse mai nato” non è una condanna imposta a priori, ma una verità che ognuno di noi può riconoscere: se neghiamo l’amore che ci ha generato, se tradendo diventiamo infedeli a noi stessi, allora perdiamo veramente il senso della nostra venuta al mondo ed escludiamo noi stessi dalla salvezza», ha detto Papa Leone.

Il commento di Papa Leone XIV afferma semplicemente l’insegnamento di lunga data della Chiesa riguardo al destino di Giuda Iscariota. Papa San Leone Magno, Sant’Agostino, San Tommaso d’Aquino, Santa Caterina da Siena, il Catechismo del Concilio di Trento e la liturgia della Chiesa concordano tutti sul fatto che Giuda fu dannato per il suo peccato.

Il cardinale Avery Dulles ha spiegato una volta il destino di Giuda in un articolo intitolato La popolazione dell’inferno:
Il Nuovo Testamento non ci dice esplicitamente che una persona in particolare si trova all’inferno. Tuttavia, diverse affermazioni su Giuda difficilmente possono essere interpretate in altro modo. Gesù dice che ha conservato tutti quelli che il Padre gli ha dato, tranne il figlio della perdizione (Giovanni 17, 12). In un altro punto, Gesù chiama Giuda un diavolo (Giovanni 6, 70) e ancora una volta dice di lui: «Sarebbe meglio per quell’uomo se non fosse mai nato» (Matteo 26, 24; Marco 14, 21).
«Se Giuda fosse tra i salvati, queste affermazioni difficilmente potrebbero essere vere. Molti santi e dottori della Chiesa, tra cui sant’Agostino e san Tommaso d’Aquino, hanno considerato come una verità rivelata che Giuda fosse dannato. Alcuni Padri mettono il nome di Nerone nella stessa élite, ma non forniscono lunghi elenchi di nomi, come farebbe Dante», ha aggiunto.

Nel 2020, Papa Francesco ha notevolmente messo in discussione l’insegnamento della Chiesa sul destino di Giuda durante un’omelia del Mercoledì Santo, il mercoledì della Settimana Santa. Pur riconoscendo la gravità del tradimento dell’apostolo, Francesco ha affermato di non sapere se Giuda avesse ricevuto la salvezza eterna o fosse stato condannato all’inferno per il suo tradimento impenitente, perché Nostro Signore lo aveva chiamato «amico»:
Qual è il mistero di Giuda? Non lo so… Don Primo Mazzolari lo spiega meglio di me… Sì, mi consola contemplare quel capitello [della colonna] di Vézelay: Come è finito Giuda? Non lo so.
Gesù minaccia con forza qui; minaccia con forza: «Guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo è tradito. Sarebbe meglio per quell’uomo se non fosse mai nato».
Ma questo significa che Giuda è all’inferno? Non lo so. Guardo quel capitello. E ascolto la parola di Gesù: «Amico».



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