mercoledì 6 agosto 2025

Il caso “MessainLatino” e la libertà religiosa dei cattolici nel mondo



 

di Roberto de Mattei, 6 Agosto 2025

Il recente caso “MessainLatino” ci offre lo spunto per una riflessione sulla libertà religiosa dei cattolici oggi nel mondo. Messainlatino.it (MiL)è, dal 2007, uno dei più diffusi e apprezzati blog cattolici nel mondo. Lo scorso 11 luglio 2025, con una semplice email non firmata, senza alcun preavviso, il blog è stato rimosso dalla piattaforma Blogger di Google, per asserita violazione della “hate speech policy”. MessainLatino si è difesa dal sopruso con le unghie e con i denti, sensibilizzando la stampa, promuovendo due interrogazioni parlamentari, a Roma e a Strasburgo, e presentando il 17 luglio un ricorso d’urgenza presso il Tribunale di Imperia. Al termine del braccio di ferro, il 23 luglio, il blog è stato ripristinato da Google. “MessainLatino” ha vinto dunque la partita, traendone probabilmente più forza.

Quanto è accaduto costituisce innanzitutto un’ulteriore conferma dell’arbitrio con cui alcune oligarchie mediatiche pretendono di padroneggiare l’informazione in Occidente. Le principali piattaforme digitali che controllano l’accesso delle informazioni online attraverso algoritmi sono, oltre a Google, Facebook, Instagram, WhatsApp, X (ex Twitter), TikTok, Microsoft. A questi gruppi bisogna aggiungere le grandi agenzie di stampa Associated Press, Reuters, France Press (e in Italia l’Ansa), da cui la maggior parte dei media prende le notizie. Malgrado la forte centralizzazione del flusso informativo, la libertà di espressione però esiste e permette a piccoli, ma coraggiosi “David”, di opporsi con successo ai Golia dell’informazione. La caratteristica di quell’area geo-culturale che chiamiamo Occidente è questa: un processo rivoluzionario ormai plurisecolare lo corrompe, ma un movimento contrario si oppone ad esso al suo interno, spesso con successo.

In questa battaglia, gli interessi della Chiesa cattolica convergono con quelli dell’Occidente, circondato da nemici ideologici e politici, che ne vogliono la distruzione. Ciò che questi nemici combattono non è la corruzione dell’Occidente, ma la sua intima essenza, che non risale agli ultimi due secoli, ma al Medioevo cristiano, di cui è stata madre la Chiesa cattolica. Chi difende oggi la Chiesa e l’Occidente? Il presidente americano Donald Trump è un uomo che appare volubile, bizzarro e, per alcuni versi, detestabile, ma senza la protezione politica, economica e militare degli Stati Uniti, l’Occidente scomparirebbe e la sua fine coinciderebbe con la scomparsa della Chiesa cattolica.

All’interno di un aggressivo conglomerato anti-occidentale, che comprende paesi come la Cina, la Russia, l’Iran e la Corea del Nord, nessuna libertà di azione ed espressione è oggi permessa alla Chiesa cattolica. Il World Press Freedom Index, nella sua classifica annuale, pubblicata da Reporters Without Borders (RSF), valutando il grado di libertà di stampa in circa 180 paesi e territori, documenta che i luoghi in cui la libertà di stampa è più oscurata sono la Corea del Nord, la Cina, la Siria, l’Iran, l’Afghanistan e la Russia, tutti paesi comunisti o musulmani.

L’Occidente, da parte sua, approva l’infanticidio e il suicidio assistito, ma conosce anche una vigorosa reazione religiosa e morale. In questi giorni il Santuario di Nostra Signora di Guadalupe a La Crosse, nel Wisconsin, che è il principale centro di devozione mariana e di liturgia tradizionale nel nord degli Stati Uniti, sta vivendo una settimana storica di celebrazioni religiose, con la partecipazione, oltre che del cardinale Raymond Burke, che lo ha fondato, del cardinale Willem Jacobus Eijk, arcivescovo di Utrecht e dell’arcivescovo di San Francisco, Salvatore Cordileone. Non c’è santuario cattolico all’interno della Russia, della Cina o dei paesi musulmani in cui siano permessi pellegrinaggi o solenni cerimonie liturgiche di questo genere.

Qualche giorno fa, il 26 luglio, trentamila partecipanti al pellegrinaggio di Sant’Anna d’Auray, in Bretagna, nel quattrocentesimo anniversario delle apparizioni, hanno ascoltato una forte e devota omelia del cardinale Robert Sarah, inviato straordinario di papa Leone XIV. Negli stessi giorni, a Fanjeaux, nel sud della Francia, le suore domenicane insegnanti celebrano il cinquantenario dalla loro fondazione. Le suore sono presenti anche in Germania, Svizzera e Stati Uniti, gestendo scuole per l’istruzione primaria e secondaria femminile, con oltre 2 700 studentesse complessive. La loro formazione, rigorosamente tradizionale, si svolge con successo nell’Occidente secolarizzato, ma la loro presenza sarebbe inimmaginabile nell’area anti-occidentale.

Naturalmente si potrebbero fare innumerevoli altri esempi, ma ci siamo limitati a quelli dell’ultima settimana. Il dato di fatto è che seminari, pellegrinaggi, scuole cattoliche fioriscono in Occidente, soprattutto nella versione più tradizionale, grazie alla libertà religiosa che è loro assicurata.

La Fraternità San Pio X ha il suo cuore a Ecône, in un paese ultra secolarizzato qual è la Svizzera e mantiene seminari in Germania, Argentina e Stati Uniti; la Fraternità San Pietro ha seminari in Germania e negli Stati Uniti, l’Istituto di Cristo Re ha un seminario in Italia e l’Istituto del Buon Pastore lo ha in Francia. Per nessuna di queste istituzioni sarebbe possibile aprire seminari, priorati o centri di apostolato pubblico in Russia, Iran o Cina. In Francia, negli Stati Uniti e anche in Italia, molte famiglie scelgono posti di lavoro sulla base di cappelle tradizionali e scuole cattoliche dove educare i propri figli. Nessuno però si trasferisce nei paesi arabi o comunisti, dove sarebbe impossibile educare i propri figli alla vera fede.

La sharia islamica proibisce, sotto pena di morte, la fede cattolica. Il comunismo cinese la tollera, a condizione che sia sottoposta al regime, senza alcuna proiezione pubblica. In Russia la religione greco-scismatica è la sola religione di Stato e il cattolicesimo è escluso persino dalle religioni “tollerate: l’islam, il giudaismo, il buddismo, lo sciamanesimo. Alla religione cattolica è ufficialmente proibita ogni forma di “proselitismo”, ovvero di apostolato missionario. Di fatto la Chiesa è ridotta alla clandestinità, pur senza subire le persecuzioni cruente cui è sottoposta in Congo, Siria, Nigeria e in tanti altri paesi del mondo.

Un milione di giovani sono convenuti a Roma per il Giubileo dei giovani, accolti da Leone XIV. Le giornate mondiali della gioventù, negli ultimi venticinque anni si sono svolte, oltre che in Europa, in Canada, Australia, Panama, Brasile, ma sarebbe impensabile organizzarle nei paesi di quell’area anti-occidentale che può essere definita, non impropriamente, “l’asse del male”, perché impedisce al bene ogni possibilità di manifestarsi.

E’ lecito resistere agli errori dottrinali e pastorali dei vertici della Chiesa e criticare gli errori politici e militari delle leadership occidentali, ma sarebbe irresponsabile augurarsi la totale scomparsa del piccolo bene religioso e morale che ancora sopravvive, e che sta rifiorendo, all’interno della Chiesa e della società occidentale. La restaurazione della Civiltà cristiana non passa attraverso la collaborazione all’autodemolizione della Chiesa e al suicidio dell’Occidente, ma solo attraverso una autentica contro-rivoluzione che si opponga vittoriosamente a questo processo demolitore.



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