di Redazione Il Tempi, 14 Gennaio 2022
La suora albanese Marije Kaleta, che ha dato dimostrazione della sua fede coraggiosa battezzando i bambini nel mezzo della persecuzione comunista, è morta domenica 2 gennaio all’età di 92 anni. Suor Kaleta ha anche rischiato la vita per portare la Comunione ai malati e ai moribondi sotto il dittatore Enver Hoxha, il cui governo comunista ha distrutto chiese e martirizzato cattolici nel tentativo di creare uno stato ateo. L’Albania è stata sotto il regime comunista dagli anni Quaranta al 1992.
Durante un incontro con Papa Francesco in Albania nel 2014, la suora della Congregazione delle Stimmatine ha raccontato di come battezzava segretamente i bambini durante la persecuzione. Papa Francesco fu così commosso dalla storia di Kaleta che la menzionò in un’omelia quattro anni dopo come «un bellissimo esempio di Chiesa madre».
«Ho battezzato non solo i bambini dei villaggi, ma anche tutti quelli che si sono presentati alla mia porta», ha detto Kaleta al papa nella cattedrale di Saint Paul a Tirana. Ricordando anche di quella volta che, mentre stava tornando a casa, sentì una voce chiamarla dietro di sé. «Era una donna con una bambina in braccio che è venuta di corsa da me e mi ha chiesto di battezzarla». La suora ha detto di aver provato un po’ di paura perché sapeva che quella donna era comunista. «Le ho detto che non avevo niente con cui battezzarla perché eravamo in viaggio, ma lei ha risposto che c’era un canale con l’acqua nelle vicinanze», ha ricordato. «Le ho detto quindi che non avevo nulla con cui raccogliere l’acqua, ma ha insistito perché battezzassi quella bambina e, vedendo la sua fede, mi sono tolta la scarpa, che era di plastica, l’ho riempita con l’acqua del canale e l’ho battezzata».
Marije Kaleta era nata il 10 novembre 1929 a Nënshat, nel nord dell’Albania. Si sente chiamata alla vita religiosa in giovane età. Grazie all’aiuto dello zio sacerdote, trovò la sua vocazione nelle Suore Stimmatine. Entrò in convento negli anni ’40, ignara all’epoca di dover aspettare quasi 50 anni prima di poter emettere i voti perpetui. Il regime comunista l’ha infatti costretta a tornare a casa dei suoi genitori sette anni dopo essere entrata in convento. Dopo la morte dei genitori, visse da sola e imparò «a mantenere viva la fede nel cuore dei fedeli, anche se in segreto. Grazie al consenso dei sacerdoti, ho conservato il Santissimo Sacramento in un armadietto della mia casa e l’ho portato ai malati e ai moribondi».
Kaleta ha potuto emettere i voti perpetui nel 1991, quando il regime comunista stava ormai volgendo al termine in Albania. «Quando ci penso, mi chiedo come abbiamo potuto sopportare una sofferenza così terribile, ma so che il Signore ci ha dato forza, pazienza e speranza», ha detto. «Il Signore ha dato forza a coloro che ha chiamato, infatti mi ha pagato per tutte le mie sofferenze qui sulla terra», ha aggiunto, e ha affermato che «ha avuto la fortuna di diventare religiosa».
Suor Kaleta è morta il 2 gennaio 2022 nel suo convento di Scutari, nel nord dell’Albania. (Fonte)
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