sabato 13 settembre 2025

La verità non può essere uccisa: un omaggio a Charlie Kirk


Charlie Kirk (wikimedia commons)


Articolo scritto da Jayd Henricks, pubblicato su The Catholic Thing, nella traduzione curata da Sabino Paciolla (13 settembre 2025).



Jayd Henricks

L’assassinio di Charlie Kirk non è stato solo l’omicidio di una mente brillante, di un marito e di un padre; è stato un tentativo di uccidere la verità. È stato un tentativo di uccidere un movimento di giovani adulti impegnati nel dibattito pubblico sulle verità essenziali dell’umanità. Ed è stato un tentativo di uccidere la civiltà.

Questo non vuol dire che tutto ciò che Charlie diceva fosse vero; non credo che questo valga per nessuno di noi. Ma Charlie Kirk si è impegnato nell’arena delle idee con più coraggio, più forza, più civiltà e più fede di chiunque altro oggi nella sfera pubblica, ed è per questo che aveva così tanti seguaci tra i giovani. Era diverso.

Per quanto ne so, non usava il linguaggio provocatorio così comune nel dibattito pubblico odierno. Era ovviamente un conservatore convinto e un uomo di fede genuina, con convinzioni salde e un talento innato per il dibattito, tutte qualità che gli sono costate la vita. Ma il suo conservatorismo non era ideologico o di parte. Derivava da una convinzione, una convinzione ben ragionata.

La perdita di Charlie Kirk per mano di un altro praticante della cultura della morte è una tragedia per il Paese, poiché lui, più di chiunque altro, ha cercato in buona fede di dare un esempio di dibattito civile e di discussione nella sfera pubblica. La sua caratteristica distintiva era quella di usare la parola, con pazienza e gentilezza, non la violenza, per affrontare questioni controverse. Si poteva non essere d’accordo con lui, ma lui ascoltava chiunque con sincerità e poi rispondeva.

L’assassino e coloro che sono contenti del fatto che Charlie Kirk non sia più sulla scena pubblica non capiscono che ciò che è stato attaccato non era tanto un uomo quanto l’idea che la verità è più potente di un proiettile.

Questo tipo di violenza è un’ammissione tacita che le menzogne non sono abbastanza potenti da combattere la verità. È codardia, ma anche il frutto del fallimento delle bugie. Sì, la morte di Charlie è una perdita profonda, ma la verità che ha perseguito senza sosta non può essere uccisa. Alla fine, la verità prevarrà.

Solo dicendo la verità possiamo sconfiggere il male. Spero che questo faccia parte dell’eredità di Charlie. Il modo migliore per rispondere a questa tragedia è con la verità, poiché è la luce della verità che distrugge le bugie, anche quelle violente.

Stiamo vivendo un momento pericoloso della storia. Le guerre in Ucraina e in Medio Oriente minacciano la vita e la pace ovunque. La fredda guerra civile che esiste nel nostro Paese si sta surriscaldando e minaccia una violenza diffusa. Riconoscere verità ovvie sta diventando sempre più pericoloso.

Eppure ognuno di noi ha l’obbligo di dire la verità. Forse non saremo in grado di farlo con la stessa abilità di Charlie, ma dobbiamo essere disposti a rischiare tutto per la verità. Dobbiamo dedicarci alla verità con la convinzione che, anche nella morte, la verità prevarrà. Semplicemente dicendo la verità, il male e le menzogne saranno sconfitti.

Siamo impegnati in una seria lotta per le nostre libertà e la nostra cultura, e l’omicidio di Charlie Kirk sembra essere un punto di svolta. Dove andremo da qui? C’è il pericolo che la sua morte porti a ulteriori violenze. La rabbia per la sua morte è certamente giustificata, ma la violenza non porterà alla vittoria. Le virtù che Charlie ha dimostrato sono ciò di cui abbiamo bisogno: pazienza e gentilezza con un fermo impegno verso la verità.

Purtroppo, l’ostilità aperta e talvolta violenta nei confronti delle persone di fede tradizionale in questo Paese sta diventando una nuova normalità. Sì, ci sono esempi di conservatori che si comportano male, ma è ovvio che la violenza che si sta accumulando nel nostro Paese è diretta contro le persone di fede tradizionale.

Non stiamo affrontando la persecuzione sistematica di Nerone, ma la persecuzione è comunque reale. Si stanno perdendo delle vite, ma la cultura della morte è distruttiva anche in altri modi. I miei due figli adolescenti erano entrambi fan di Charlie Kirk. Mercoledì, la loro innocenza è stata loro portata via. Ora sanno che avere idee in conflitto con la sinistra progressista significa che anche loro sono odiati e che l’odio può diventare violento.

In definitiva, naturalmente, la risposta può essere solo un impegno incrollabile nei confronti delle verità del Vangelo. Appartenere a Dio ci permette di sconfiggere le menzogne e l’inganno. Charlie Kirk era cristiano e parlava apertamente della sua fede. Abbiamo saputo che sua moglie andava a Messa tutti i giorni e che Charlie a volte la accompagnava. Il suo omicidio non può essere separato dal fatto che egli aveva una fede profonda e personale.

La fede cristiana non è sicura. Richiede un impegno verso la verità che esige sacrificio. Speriamo che non si tratti del sacrificio della propria vita, ma la nostra vita riguarda l’eterno e richiede un impegno verso la verità. Se necessario, l’impegno di un martire.

Preghiamo affinché la vita di Charlie ispiri molti di noi a impegnarsi coraggiosamente per la verità, indipendentemente dal rischio.





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