giovedì 14 marzo 2024

«Mons. Lefebvre consigliava caldamente questo libro»: intervista con don Fausto Buzzi su “L’illusione liberale” di L. Veuillot




In occasione dell’uscita in italiano del capolavoro di Louis Veuillot L’illusione liberale, presentiamo questa intervista con don Fausto Buzzi, sacerdote della FSSPX – ordinato da Mons. Marcel Lefebvre nel 1983 – e promotore della traduzione.




14 marzo 2024

RS: Buongiorno don Fausto, essendo tra i promotori dell’iniziativa editoriale che ha portato alla traduzione e pubblicazione in Italia de L’Illusione Liberale di Louis Veuillot, Le facciamo subito alcune domande che vanno al nocciolo della questione: cos’è e cosa ha da dire questo libro alle persone del nostro tempo? È davvero un classico sempre attuale?

Don Fausto Buzzi: Questo libro ha molto da dire alle persone del nostro tempo. La sua attualità oggi si rivela in modo drammatico di fronte alla spaventosa crisi nella Chiesa. La causa dei mali che soffriamo all’interno della Chiesa è molto chiara. Se noi siamo arrivati a questa situazione gravissima è precisamente perché quel liberalismo che paventava Louis Veuillot e che i passati papi hanno sempre condannato, oggi governa la Chiesa anzi direi la tiranneggia, causando quello che noi vediamo, cioè di aver ridotto la Cristianità a un cumulo di rovine.


RS: Mons. Marcel Lefebvre consigliava la lettura di queste pagine? Può dirci qualcosa di più sul ruolo che ha avuto il volume nella vita intellettuale del “tradizionalismo” e nella Sua formazione?


Don Fausto Buzzi: Per Mons. Lefebvre era chiarissimo che il grande male che ha diretto e dominato il Concilio Vaticano II è stato il liberalismo. Quando ha creato il seminario di Ecône ha avuto sempre a cuore di formare i seminaristi con la sana teologia di San Tommaso ma anche si preoccupava che i seminaristi avessero ben chiaro il gran male del liberalismo. Ecco perché consigliava caldamente i libri che spiegassero profondamente il male del liberalismo con tutte le sue conseguenze nefaste. Uno di questi libri è appunto L’Illusione Liberale di L. Veuillot.


RS: Il libro, come si diceva, ha pagine a modo loro “profetiche”. Oggi la crisi nella Chiesa è un fatto riconoscibile persino dall’uomo comune che si interessa poco di Religione, ma all’epoca era difficile vedere fino a dove “l’illusione liberale” si sarebbe spinta. Su quale aspetto del testo gli ecclesiastici di oggi dovrebbero principalmente concentrarsi?

Don Fausto Buzzi: Mi pare che lo stesso titolo potrebbe essere materia di riflessione. Lo vediamo oggi con i nostri occhi che questi 60 anni di liberalismo hanno portato al fallimento di quello che gli ecclesiastici si sono proposti con il Concilio Vaticano II e le riforme che ne sono seguite. Dopo il Concilio si parlava di una nuova Pentecoste, di una nuova primavera. I risultati ottenuti sono esattamente il contrario. Sarebbe ora che le gerarchie e ogni ecclesiastico riconoscano questa illusione e che il futuro della Chiesa è solo la sua Tradizione.


RS: L’Illusione Liberale è anche un’opera che richiama all’ordine, e in tempi di estrema confusione come i nostri può essere una risorsa importante. Oggi il caos è sempre più forte anche dentro al mondo che in un qualche modo si richiama (o dice di richiamarsi) alla Tradizione. Dando un’occhiata all’attualità, che pensa di ciò che succede attorno a noi? Non c’è il rischio che il liberalismo “uscito dalla porta rientri dalla finestra”?

Don Fausto Buzzi: Sicuramente. Il liberalismo attuale paradossalmente viene usato (diciamo inconsciamente) nell’ambiente tradizionalista per andare contro il liberalismo dominante. Ne vuole un esempio? La liberta di pensiero e la libertà di stampa sono state condannate dai papi, ora se c'è qualcosa che tutti più o meno fanno è usare questa libertà di stampa senza nessun controllo, questo grazie a internet. Questo è liberalismo, anche se ci si scaglia contro gli errori moderni. Diciamo che ormai all’interno della Chiesa si è passati dal liberalismo all’anarchia, e purtroppo anche nel mondo tradizionalista


RS: Grazie per questa conversazione.



Di seguito la nota che illustra il volume, un vero e proprio classico del pensiero controrivoluzionario:


[...] Nota delle Edizioni Radio Spada


«Nella vita pubblica come nella vita privata, c’è un solo modo per sfuggire al regno del demonio, ed è quello di sottomettersi al regno di Dio», ecco una frase di Veuillot che in poco spazio spiega cosa sia e come funzioni l’illusione che dà il titolo a questo libro.

Oggi siamo testimoni del fallimento del cosiddetto cattolicesimo liberale, esattamente nei termini previsti un secolo e mezzo fa dall’Autore, al punto che in molti passaggi risultano descritte in anticipo le follie dei documenti del Vaticano II sulla libertà religiosa, sull’ecumenismo e sui nuovi rapporti della Chiesa col mondo.

«Finora la cappella liberale non ha un’entrata, e sembra essere nient’altro che la porta di uscita dalla grande Chiesa», dice Veuillot, e pare raccontarci i nostri giorni, con una chiesa in uscita che, aprendosi alle novità, ha fatto andar fuori tanti senza riuscire a conquistare nessuno.

Brillante, diretto, efficace: il volume offre un punto d’osservazione ora religioso, ora filosofico, ora sociale e politico ma sempre preciso e convincente. Seppur profetico, l’Autore non poteva immaginare che persino il vertice del Cattolicesimo fosse investito da una così oscura crisi: si prevedeva l’immensa portata della tempesta, ma non si poteva distinguerne ogni aspetto.

Attenzione però: le pagine che seguono non si identificano con il cupo resoconto di un tracollo o con la sterile nostalgia di un passato lontano. No: sono vive, pulsanti e ricche di suggestioni. Danno slancio per compiere il nostro bonum certamen.

Una battaglia ineludibile, più che mai per il cattolico dei nostri tempi.






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