giovedì 31 luglio 2025

L’Investigatore Biblico scrive al Papa: “Santità, dica una parola chiara a difesa della vita




31 lug 2025

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by Aldo Maria Valli



di Investigatore Biblico

Santo Padre,

mi rivolgo a Lei con grande rispetto e con il cuore colmo di inquietudine, come un figlio che guarda al proprio padre nei momenti in cui il discernimento diventa difficile e la realtà sembra confondersi. Io non sono nessuno, sono solo un sacerdote e un cristiano che cerca di camminare alla luce del Vangelo e che sente, in coscienza, il dovere di condividere con Lei una preoccupazione profonda.

In questi giorni il Parlamento italiano sta discutendo una legge sul fine vita che suscita in me – e in molti altri – un turbamento. Ho l’impressione che si stia facendo un passo silenzioso, ma decisivo, verso una concezione della vita che rischia di perdere il senso del suo valore incondizionato, proprio quando essa si fa più fragile, più vulnerabile, più bisognosa di cura e di vicinanza.

Santità, so che la Chiesa non è chiamata a dettare leggi, ma a offrire luce. Ed è proprio per questo che oso chiederLe, con umiltà: una parola. Una parola che non sia tanto contro qualcuno, ma a favore della vita; una parola che non giudichi, ma orienti; che non condanni, ma accompagni. Non si tratta, credo, di imporsi nel dibattito, ma di custodire la coscienza cristiana che rischia oggi di smarrirsi in mezzo a tante voci, spesso più ideologiche che realmente attente alla persona.

E allora sento che solo Lei, Santo Padre, può ridare chiarezza. Solo Lei, che ha il compito di confermare nella fede. Solo Lei, che porta sulle spalle il peso della missione di Pietro.

Mi permetta di dirlo con semplicità: c’è tanta gente che prega per Lei. Non glielo dicono spesso, forse, ma c’è davvero tanta preghiera silenziosa, umile, nascosta, che Le è vicina ogni giorno. Preghiere di chi soffre, di chi vive il limite, di chi non ha voce, ma guarda a Lei con speranza.

Non Le chiedo una presa di posizione politica, ma una parola evangelica, forte nella sua mitezza, chiara nella sua carità. Una parola che ridesti in tutti noi la certezza che la vita, anche nella sua ultima stagione, resta degna, preziosa, abitata da Dio. Una parola che ci aiuti a non cedere alla logica dello scarto, nemmeno quando si presenta con il volto della compassione.

Santità, confido che, se vorrà, il Suo cuore saprà trovare il modo, i tempi, e le parole giuste. Io continuerò a pregare per Lei, con fiducia e gratitudine. E continuerò a sperare che la Chiesa, nella voce del suo Pastore, sappia ancora una volta custodire la vita là dove essa sembra più esposta alla dimenticanza.

Con affetto filiale.




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