Il vescovo Joseph Strickland di Tyler, Texas, USA
Articolo scritto da mons. Joseph E. Strickland, vescovo emerito, pubblicato sul suo blog, nella traduzione curata da Sabino Paciolla.
Miei cari fratelli e sorelle in Cristo,
grazie per esservi uniti a me per un altro episodio di “A Shepherd’s Voice”.
Oggi voglio parlare al vostro cuore, non solo alla vostra mente. Voglio parlare alla stanchezza, all’incertezza, al dolore che molti provano in questi tempi. Voglio parlare al luogo dentro di voi che desidera la sicurezza, non solo quella del corpo, ma quella dell’anima.
C’è solo un posto del genere. E non si trova nelle circostanze o nel comfort. Si trova al centro della volontà di Dio.
Ancoriamo questo messaggio nella Sacra Scrittura:
“Il mondo passa con le sue concupiscenze, ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno” (I Giovanni 2:17).
Cominciamo:
I. La volontà di Dio non è un piano, è una persona
Spesso pensiamo alla volontà di Dio come a una mappa o a un puzzle da decifrare. Ma la volontà di Dio non è un segreto da svelare, è un’unione da abbracciare. La sua volontà scaturisce da ciò che Egli è: onnisciente, amorevole, santo.
Gesù Cristo, nella sua vita terrena, ci ha dato il modello perfetto. Nel Vangelo di Giovanni, Egli dichiara:
«… Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato, affinché io compia la sua opera» (Giovanni 4:34).
E nell’agonia del giardino, quando il peso della Passione gravava su di Lui, disse:
«Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia, non siano fatta la mia volontà, ma la tua» (Luca 22, 42).
Questa è la prima verità: essere nella volontà di Dio non significa sempre essere liberi dalla sofferenza, ma essere uno con Cristo.
II. La volontà di Dio è la nostra santificazione
San Paolo scrive con penetrante chiarezza:
«Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione» (I Tessalonicesi 4, 3).
La volontà di Dio non riguarda in primo luogo la nostra carriera, i nostri beni o il nostro benessere. Riguarda la santità. Riguarda il diventare santi.
Sant’Alfonso Maria de’ Liguri insegna:
«La gloria più grande che possiamo dare a Dio è fare la sua volontà in tutto» (Sant’Alfonso Maria de’ Liguri, Uniformità con la volontà di Dio, p. 6).
Non solo in alcune cose. In tutto. Le cose piccole, invisibili, amare, gioiose: tutte possono essere atti di santa obbedienza.
III. Il luogo più sicuro sulla terra
Molti cercano la sicurezza nella politica, nelle istituzioni, nella ricchezza o nella medicina. Ma i santi sapevano meglio. San Francesco di Sales scrive:
«La volontà di Dio è la via più sana e sicura che si possa seguire» (San Francesco di Sales, Trattato dell’amore di Dio, Libro VIII, cap. 10).
Spesso diciamo: «La volontà di Dio è dura». Ma in verità è la ribellione che è dura. È il peccato che porta tormento. La volontà di Dio non è sempre facile, ma è pacifica.
San Pio da Pietrelcina una volta disse:
«La volontà di Dio è il paradiso dell’anima» (San Pio da Pietrelcina, Lettere, vol. 3, 1949).
Anche nel dolore, se sei nella volontà di Dio, sei in un paradiso nascosto.
IV. Nella volontà di Dio, tutte le cose cooperano al bene
San Paolo scrive:
«Noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono stati chiamati secondo il suo disegno» (Romani 8, 28).
Questo non significa che ogni evento sia buono. Significa che Dio può usare ogni evento per il nostro bene, se lo amiamo e cerchiamo la sua volontà.
Sant’Agostino diceva:
«Nulla, quindi, accade se non lo vuole l’Onnipotente: egli o permette che accada, o lo fa accadere lui stesso» (Sant’Agostino, Enchiridion sulla fede, la speranza e la carità, cap. 100).
Persino la persecuzione. Persino la perdita. Persino la morte.
V. Discernere la volontà di Dio
Potresti chiederti: «Ma come faccio a conoscere la Sua volontà?». La risposta sta nell’umiltà e nella fedeltà.
Cominciamo con la Scrittura, con gli insegnamenti della Chiesa, con la preghiera e con l’obbedienza ai nostri doveri.
San Giovanni Eudes scrive:
«La volontà di Dio dà a tutte le cose create l’esistenza, l’essere e la vita; ed è la regola e la legge di tutte le loro azioni» (San Giovanni Eudes, Il Regno di Gesù, Parte II, cap. 1).
E Nostro Signore ci dice:
«Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta» (Matteo 6, 33).
Cercate Lui, e la sua volontà vi sarà chiara.
VI. Maria: il sì che ha cambiato il mondo
Nessun essere umano si è mai abbandonato più perfettamente alla volontà di Dio della Beata Vergine Maria.
All’Annunciazione, ella disse:
«Ecco la serva del Signore: sia fatto di me secondo la tua parola» (Luca 1, 38).
Papa San Pio X ha dichiarato:
«Lei ha acconsentito all’immolazione di suo Figlio, affinché l’umanità potesse essere salvata. Così, lo ha offerto alla giustizia di Dio e, morendo con Lui nel suo cuore, è stata trafitta dalla spada del dolore» (Papa San Pio X, Ad Diem Illum Laetissimum, 2 febbraio 1904).
Maria ci insegna che arrendersi non è debolezza, ma forza. È così che Dio entra nel mondo.
VII. La croce e la volontà di Dio
La volontà di Dio ha condotto Cristo alla croce. Potrebbe condurre anche noi lì.
San Luigi Maria di Montfort avverte:
«Non siamo come quelle anime codarde che fanno di tutto per evitare la croce. La croce è la via più sicura per il Paradiso» (San Luigi Maria da Montfort, Lettera agli amici della croce, n. 15).
E Nostro Signore dice:
«Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua» (Luca 9, 23).
La volontà di Dio è spesso lastricata di sacrifici, ma mai senza grazia.
VIII. Parole finali: il Paradiso inizia qui
Essere nella volontà di Dio significa iniziare il Paradiso sulla terra. Significa riposare nell’ordine divino. Significa essere allineati con l’infinita saggezza del Creatore.
Santa Caterina da Siena diceva:
«Tutta la via che porta al Paradiso è Paradiso, perché Gesù ha detto: “Io sono la via”» (Santa Caterina da Siena, Lettera T368, a Fra Raimondo da Capua).
Conclusione: una preghiera di abbandono
Grazie per aver ascoltato questo episodio di «A Shepherd’s Voice».
Rimanete fedeli. Rimanete radicati. E rimanete al centro della Sua volontà, il luogo più sicuro sulla terra.
Concludiamo con una preghiera di abbandono ispirata agli scritti del beato Charles de Foucauld:
«Padre, mi abbandono nelle tue mani; fa’ di me ciò che vuoi. Qualunque cosa tu faccia, ti ringrazio: sono pronto a tutto, accetto tutto. Sia fatta solo la tua volontà in me e in tutte le tue creature –
Non desidero altro, o Signore. Nelle tue mani affido la mia anima: te la offro con tutto l’amore del mio cuore, perché ti amo, Signore, e ho bisogno di donarmi, di abbandonarmi nelle tue mani senza riserve e con fiducia illimitata, perché tu sei mio Padre» (Preghiera di abbandono).
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Vescovo Joseph E. Strickland

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