
Ventotene e i Padri Fondatori: un equivoco
Di Stefano Fontana, 1 Apr 2025
Non cessa la discussione politica sul Manifesto di Ventotene, rinfocolata anche dalla questione di Romano Prodi che tira i capelli di una giornalista. Su quel Manifesto l’Osservatorio ha già pubblicato i propri interventi e ha già dato la propria valutazione. Si trattava di un progetto in aperta antitesi con i principi della Dottrina sociale della Chiesa, non avrebbe mai dovuto ricevere il sostegno dei cattolici, né i cattolici avrebbero dovuto essere in piazza del Popolo per ricordarlo, come purtroppo è avvenuto, e l’appello di Prodi a tenere conto del “senso della storia”, come egli ha detto alla giornalista “aggredita”, ossia di collocare il Manifesto nel suo tempo, non serve a giustificarlo.
Oggi non intendo quindi parlare ancora di Ventotene, ma di un argomento ad esso collaterale. Nel confronto recente su questo argomento quanti hanno criticato quel Manifesto lo hanno fatto dicendo che era in contrasto con gli obiettivi dei cosiddetti “Padri fondatori” dell’Unione Europea: Degasperi, Adenauer e Schumann. E siccome costoro erano cattolici, si sostiene che il progetto europeista sia esso stesso a fondamento cattolico. La critica a Ventotene si è così trasformata in una lode ai Padri fondatori cattolici e, di conseguenza, ad una valutazione positiva dell’attuale configurazione dell’Unione Europea che da essi sarebbe derivata. Ora, questo approdo dei discorsi su Ventotene non convince fino in fondo.
I partiti della Democrazia cristiana, a cui i tre Fondatori appartenevano, si concepivano come realtà politiche che prendevano voti a destra in chiave anticomunista, data la situazione internazionale del tempo, per trasferirli poi a sinistra. Degasperi stesso aveva detto che la Democrazia Cristiana è un partito di centro che inclina verso sinistra. In quei partiti c’era la piena accettazione della democrazia liberale, quindi di una laicità destinata a diventare laicismo, l’esclusione di una presenza dichiaratamente religiosa in politica e, come avrebbe scritto in seguito Augusto Del Noce, i partiti della Democrazia Cristiana avevano transitato il popolo cattolico verso un secolarismo – o, per meglio dire, un ateismo – di massa.
Anche il pensatore politico Piero Scoppola, nella sua opera “La nuova cristianità perduta”, pur da cattolico di sinistra, aveva sostenuto questa tesi. Come è noto, Antonio Gramsci aveva previsto questo esito, scrivendo su “L’Ordine Nuovo” che in questo modo i cattolici si sarebbero “suicidati”. Del resto, il “suicidio” del cattolicesimo politico, in questo caso italiano, era già iniziato durante la guerra con le iniziative di Franco Rodano che già nel 1943 aveva fondato il Movimento dei Cattolici comunisti, diventato poi nel 1944 la Sinistra Cristiana ed era poi proseguito ampiamente nel Dopoguerra e nei decenni successivi. Negli anni Sessanta e Settanta in tutta Europa i cattolici erano molto vicini a socialisti e comunisti. Sempre per quanto riguarda la Democrazia Cristiana italiana, l’ala sinistra del partito, e in modo particolare i “cattolici democratici” e i Dossettiani, ne fu a lungo la guida ideologica, mentre la destra del partito non esprimeva che un conservatorismo astratto.
Se osserviamo il posizionamento in Europa dei partiti politici eredi della Democrazia Cristiana, come per esempio la CDU tedesca, vi troviamo lo stesso percorso di secolarizzazione piena, attuata ideologicamente con l’assimilazione delle politiche di sinistra, per esempio in termini di Welfare assistenzialista e centralista, di approvazione di leggi contro la vita e la famiglia, della promozione di stili di vita individualisti ed edonisti. Il partito della Von der Leyen o del nuovo cancelliere Merz, il gruppo dei Popolari nel Parlamento europeo, sono gli eredi dei partiti che si chiamavano Democrazia Cristiana, che abbiamo visti sistematicamente alleati di Socialisti e Verdi e molto compenetrati in una ideologia politica laicista. Per questi motivi, non è corretto contrapporre nettamente Ventotene ai Padri Fondatori, perché dalla linea politica tracciata da questi ultimi è poi nata questa Unione Europea che oggi assomiglia molto a quanto previsto dal Manifesto di Ventotene.
(Foto: Monumento-Omaggio-ai-padri-fondatori-dellEuropa-Alcide-De-Gasperi-Robert-Schuman-Jean-Monnet-e-Konrad-Adenauer-foto-di-Geertivp-Wikipedia-Commons)
Se osserviamo il posizionamento in Europa dei partiti politici eredi della Democrazia Cristiana, come per esempio la CDU tedesca, vi troviamo lo stesso percorso di secolarizzazione piena, attuata ideologicamente con l’assimilazione delle politiche di sinistra, per esempio in termini di Welfare assistenzialista e centralista, di approvazione di leggi contro la vita e la famiglia, della promozione di stili di vita individualisti ed edonisti. Il partito della Von der Leyen o del nuovo cancelliere Merz, il gruppo dei Popolari nel Parlamento europeo, sono gli eredi dei partiti che si chiamavano Democrazia Cristiana, che abbiamo visti sistematicamente alleati di Socialisti e Verdi e molto compenetrati in una ideologia politica laicista. Per questi motivi, non è corretto contrapporre nettamente Ventotene ai Padri Fondatori, perché dalla linea politica tracciata da questi ultimi è poi nata questa Unione Europea che oggi assomiglia molto a quanto previsto dal Manifesto di Ventotene.
(Foto: Monumento-Omaggio-ai-padri-fondatori-dellEuropa-Alcide-De-Gasperi-Robert-Schuman-Jean-Monnet-e-Konrad-Adenauer-foto-di-Geertivp-Wikipedia-Commons)
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