venerdì 25 aprile 2025




Considerazioni sul momento attuale della Chiesa; si possono condividere o no, ma sono sicuramente stimolanti.



Di Boni Castellane,

La generazione dei nostalgici del Concilio ha sempre meno presa sui giovani, i quali cercano il trascendente e la spiritualità. Per la Chiesa è possibile una nuova alba.

La sede di Pietro diventa improvvisamente vacante e ciò mette in evidenza come nella generazione dei figli del Vaticano secondo sia la forza vecchia, conservatrice, sino a ieri al potere, mentre i giovani preti, i giovani vescovi e, soprattutto i giovani cattolici rappresentino un momento ideale che chiede il ritorno delle risposte, del senso e dello spirituale. E non si sta parlando soltanto del vivo e fiorente movimento tradizionalista presente in tutto il mondo, il quale, secondo i dati del Pew Research Center può essere attualmente stimato in almeno venti milioni di praticanti, uniti dalla Messa in rito antico che resiste e si espande malgrado l’ostilità che alcuni settori della Cuia le hanno riservato. Si sta parlando più in generale di un avvicinamento al cattolicesimo inteso come modalità autentica per vivere il cristianesimo e per rivalutare la dimensione religiosa.

Il woke ha rappresentato, negli ultimi anni, un colpo mortale alle varie confessioni protestanti, così vulnerabili per loro stessa natura alla deformazione localistica del messaggio cristiano, il quale, sulla base dello schema modernista, può cadere spesso nella trappola dell’adattamento del cuore del messaggio cristiano, il cosiddetto Kerigma, a quanto la società impone come buono in sé e per sé in quel momento. E non è certo un caso se all’indomani della sentenza della Corte britannica che stabilisce che una donna è una donna biologica e non un uomo che dice di essere una donna, sul banco degli imputati ci sia il cosiddetto movimento “no question”, cioè l’impostazione ideologica secondo la qual una donna potrebbe essere chiunque si definisca tale “senza ulteriori questioni”. Non possiamo dimenticare che ciò che sta risultando tossico, ciò da cui ormai in molti a sinistra stanno prendendo le distanze, ciò che ha giustamente provocato la red wave della vittoria di Trump, se declinato in ambito religioso risulta fatale. Molto semplicemente i pastori queer che predicano un ”Gesù queer” non solo distorcono l’annuncio cristiano a immagine dei loro desideri, ma delineano un mondo ideologico che cancelli l’ultimo residuo di trascendenza e spiritualità.

Anche la riduzione della Chiesa cattolica al concetto di ONG, rischio che prima Giovanni Paolo II e poi Benedetto XVI denunciarono in più occasioni, e l’impostazione bergogliana della netta prevalenza della pastorale sulla teologia e sull’escatologia, hanno visto proseguire l’inesorabile perdita di di credenti degli ultimi sessant’anni, tuttavia la Chiesa cattolica, se confrontata alla imbarazzanti derive del mondo protestante, è riuscita, per secolare inerzia, per la testimonianza di un piccolo resto di credenti tradizionali e per promessa evangelica, a preservare un nucleo di rapporto col trascendente.

Ed è proprio questo rapporto che un essere umano cerca nella religione, anche perché se si risolve il significato della vita lavorando in una ONG non si vede perché si debba perdere tempo con la morale cristiana. Se alcune realtà protestanti americane in nome dell’inclusività sono arrivate ad accettare il satanismo come "espressione religiosa”, nella vecchia Europa, senza arrivare a tanto, da più parti si è teorizzata la piena equivalenza salvifica tra cristianesimo e qualsiasi altra religione, ma, sempre in nome della inclusività, si è giunti a teorizzare la correttezza del proselitismo da parte di ogni confessione esclusa quella cristiana, in quanto gravata dalla colpa del suprematismo bianco patriarcale sviluppato nei secoli passati.

Eppure, malgrado tutto ciò, qualcosa sta cambiando; in Francia, dei 18.000 battezzati nel giorno di Pasqua, la cifra più alta degli ultimi vent’anni, il 42 % sono giovani dai 18 ai 25 anni, a riprova di una ripresa di interesse proprio nella generazione ormai stanca del nihilismo; e non deve sorprendere nemmeno l’inchiesta del Telegraph che ha mostrato come la “rinascita cattolica” in Gran Bretagna porterà in poco tempo al ritorno del cristianesimo come prima confessione nazionale, superando la chiesa d’Inghilterra, dopo cinquecento anni, e tutto grazie alle giovani generazioni “alla ricerca di chiarezza e di risposte”.

E mentre il cattolicesimo negli Stati Uniti si conferma prima religione, vede nel Vice Presidente Vance un fiero convertito, e si impone come forza trainante di tutta la Chiesa, da un’inchiesta del N.Y. Post si apprende che in Texas il numero di adesioni al cattolicesimo è cresciuto negli ultimi due anni del 72%, principalmente per l’attrattiva spirituale esercitata dalla Messa sui giovani, in particolare dopo la pandemia, quando l'aridità di una vita tutta totalmente basata sulle norme sanitarie ha reso evidente la sua insufficienza esistenziale. O la religione salva, apre al trascendente, nutre la spiritualità e conferisce significato ai simboli e ai riti, oppure è un modo umano per convincersi che le proprie idee sul mondo sono quelle giuste. La morte di Jorge Bergoglio pone anche la Chiesa di fronte alla necessità di uscire dal Novecento e di assecondare i segni di una rinascita.




 da La Verità del 22 Aprile 2025



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