L'INTERVISTA
Via libera a Maria Rosa Mistica, il rettore: "Svolta storica"
ECCLESIA
Stefano Chiappalone, 09-07-2024
«Una svolta storica» per la diocesi di Brescia, «che in realtà porta a compimento un percorso iniziato più di vent’anni fa»: così mons. Marco Alba, rettore del santuario di Maria Rosa Mistica-Madre della Chiesa a Fontanelle di Montichiari, commenta a La Bussola il Decreto del vescovo mons. Pierantonio Tremolada, reso pubblico ieri a seguito della Lettera del Dicastero per la Dottrina della Fede (DDF), firmata dal cardinale prefetto Fernández e controfirmata dal Papa. Mons. Tremolada decreta: nihil obstat, nulla in contrario. Ovvero il massimo riconoscimento possibile in base ai criteri previsti dalle nuove Norme su apparizioni e fenomeni soprannaturali. Riconoscimento che non riguarda più semplicemente il luogo come santuario mariano (lo è dal 2019) in cui la Vergine è venerata con l’antichissimo titolo di Rosa Mistica. Ma pur senza esprimersi sulla soprannaturalità (eventualità ormai riservata in via eccezionale al solo Pontefice) si evidenzia la positività dei messaggi che la Vergine avrebbe comunicato a Pierina Gilli (1911-1991), principalmente in due cicli di apparizioni negli anni '40 e '60. La Madonna si presentò a Pierina come "Rosa Mistica" e aveva il petto ornato da tre rose simboleggianti: preghiera, sacrificio e penitenza, in particolare per le anime consacrate. Il primo ciclo culmina con l’apparizione dell'8 dicembre 1947 nel duomo di Montichiari; il secondo con la promessa di guarigioni e grazie annesse a una fonte già esistente in località Fontanelle, che Rosa Mistica benedisse nella Domenica in albis del 1966. Abbiamo posto a mons. Alba alcune domande per comprendere la portata di questa svolta che avviene peraltro pochi giorni prima della festa del santuario che ricorre il 13 luglio.
Partiamo dall'elemento centrale evidenziato dal decreto: «un'autentica devozione mariana».
È un'autentica devozione mariana che può essere agganciata, ora in modo più solido, all'esperienza spirituale di Pierina Gilli, riconosciuta – in base alle nuove norme sui fenomeni soprannaturali – come una via quasi analoga a un carisma. Possiamo così essere certi che lì lo Spirito Santo può agire e condurre a conoscere meglio e fare esperienza di Cristo e del suo amore. Naturalmente questo tipo di esperienza non obbliga nessuno a credervi e a dare l'assenso dell'intelletto e della fede, però si rassicura chi vuol seguire quella strada che essa non presenta pericoli perché è dottrinalmente certa e i frutti spirituali che ne nascono sono sicuramente positivi.
È il massimo riconoscimento possibile con le nuove norme?
Esatto, nei gradi di riconoscimento che attualmente prevede la Santa Sede è il massimo che si può ottenere.
C'è una svolta anche per quanto riguarda la figura di Pierina, pur non esprimendosi sulla soprannaturalità?
È una svolta storica per la nostra diocesi, che in realtà porta a compimento un percorso iniziato da più di vent'anni, nel 2001, quando l’allora vescovo Sanguineti cominciò ad approvare il culto, poi anche il successore mons. Monari diede impulso agli studi su Pierina, sul processo canonico diocesano... I vari passaggi relativi al suo profilo umano, spirituale, morale, al suo messaggio, compiuti sempre d'intesa con la Congregazione (poi Dicastero) per la Dottrina della Fede e quella per il Culto Divino, hanno condotto in questi 23 anni a fare molta più luce e chiarezza su Pierina e anche a “renderle giustizia”.
Anche la grande diffusione del culto all'estero deve aver contribuito...
La diffusione nei cinque continenti, i frutti spirituali, di conversione, la preghiera in particolare per i consacrati e le consacrate, i sacerdoti, la nascita di nuove vocazioni e la custodia delle vocazioni, sono ora individuati dal Dicastero stesso come frutti positivi e aspetti connotanti la devozione a Rosa Mistica.
Riguardo ai frutti nel decreto non ci si limita a un passaggio generico, ma si accenna a vocazioni, ai numerosi ex voto e anche al «dono insperato di una maternità». Può fare qualche esempio?
Il DDF ci aveva chiesto di descrivere nel modo più dettagliato possibile i frutti testimoniati in questi anni, e quindi abbiamo cercato di coagulare intorno a quei punti che sono stati lì evidenziati i fatti più straordinari che ci vengono segnalati. Due domeniche fa c'era lì una mamma con in braccio due gemelli e li abbiamo benedetti sotto la statua della Madonna perché lei riteneva che fossero un suo dono. Soprattutto questo della maternità è uno dei frutti che incontriamo molto spesso in santuario. Oppure percorsi di liberazione da situazioni difficili legate a pratiche esoteriche o allo spiritismo.
Cosa cambia ora nella vita del santuario?
Con questo nihil obstat che il vescovo dà d’intesa col DDF si dice ormai in modo certo che questo è un luogo di culto mariano in cui il pellegrino può trovare una strada certa su cui camminare e approfondire la propria fede, nella propria dimensione di figlio di Dio rinato nel battesimo.
Inoltre, ci viene confermato che quegli aspetti peculiari di questa devozione – l'immagine simbolica delle tre rose, la preghiera, il sacrificio, la penitenza, la preghiera per la vita consacrata, per i sacerdoti, per le vocazioni, la richiesta di guarigioni fisiche e spirituali – si possono ancorare con tranquillità all'esperienza di Pierina Gilli; e che lei ha vissuto una vera esperienza di fede su cui i fedeli possono con maggiore certezza e serenità ritrovare un percorso di fede per il proprio cammino personale.
È un caso che tutto questo arrivi a pochi giorni dalla festa del santuario, che cadrà il 13 luglio?
Siamo rimasti molto stupiti di come siano andate le cose nell'ultimo mese. Ci sono alcune ricorrenze tipiche, come il 13 luglio o l'8 dicembre, legato all’Ora di grazia, o la Domenica in albis, incentrata sulla vasca come fonte di grazia: anche questi aspetti potranno essere maggiormente valorizzati, poiché fondamentalmente spingono i fedeli ad affidarsi sempre di più al dono dell'eucaristia, della confessione, della riscoperta del battesimo.
Di fatto è stato abbastanza provvidenziale che tutto sia maturato in tempi così brevi, proprio adesso. Nel giro di un anno si è compiuto lo studio con il Dicastero e il prefetto stesso ha voluto chiudere in tempi brevi – questo è uno degli scopi delle nuove norme, desiderando essere più solleciti, vista anche la diffusione mondiale del culto – quindi ci hanno “pressato” parecchio: mancavano alcuni elementi, ci hanno chiesto una piccola integrazione soprattutto sui frutti devozionali, ma il cardinal Fernandez ha detto al vescovo che desideravano poter chiudere in questa settimana proprio perché sapevano che il 13 luglio ricorre la festa di Rosa Mistica affinché questo atto avesse il suo compimento solenne, liturgico, proprio il 13 di luglio.
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