martedì 2 aprile 2024

Per Essere Moderni e Trasgressivi è ormai di Moda la Bestemmia



. Antonello Cannarozzo.





1 Aprile 2024 Pubblicato da Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Antonello Cannarozzo, che ringraziano di cuore, offre alla vostra attenzione questa riflessione su un malcostume che purtroppo si sta diffondendo a macchia d’olio. Buona lettura e condivisione.



§§§


di Antonello Cannarozzo

Nei lontani anni ’50, in una Italia anni luce da quella che abbiamo oggi, a confrontarsi politicamente c’erano due grandi forze, quella cattolica impersonata dalla D.C. e quella comunista e atea dal potente P.C.I.

Nonostante una serrata lotta politica senza esclusioni di colpi, c’era, non scritto, un limite invalicabile: tutto si poteva criticare, ma mai toccare, anzi lambire, la figura del Papa, allora Pio XII.

Ci furono due momenti significativi, oggi sarebbero assurdi con la mentalità da terzo millenni: il primo, solo come esempio, fu una illustrazione del grande Valter Molino che, sulla copertina della Domenica del Corriere, aveva rappresentato il papa mentre si faceva la barba in compagnia di un uccellino che lo stesso aveva ammaestrato.

Una immagine assai tenera, ma fu giudicata offensiva sia dai cattolici sia dai comunisti con strascichi di polemiche solo perché riprendeva una figura ieratica come Pio XII nell’intimità mentre si radeva. L’altro episodio riguarda proprio il giornale del partito comunista di allora, l’Unità, sul quale venne pubblicato un corsivo ironico, ma assai rispettoso, proprio sulla figura del papa a firma di Fortebraccio, alias il giornalista Mario Melloni. L’articolo suscitò un grande sdegno tra i compagni e in primis proprio di Palmiro Togliatti, l’autorevole segretario del partito, con qualche problema per Fortebraccio.

Tempi che furono, si dirà, perchè oggi prendere in giro la Chiesa o il papa è quasi banale, è come sparare sulla mitica Croce rossa, dopo sessant’anni post conciliari quando, nella frenesia di adeguarsi al mondo, la religione ha perso via via quel ruolo e quella autorevolezza che aveva anche davanti anche agli avversari.

Detto questo, ancora, fino a poco tempo fa c’era ancora un limite da non superare, nonostante la modernità del linguaggio, ed era la bestemmia. Personaggi televisivi o dello spettacolo in generale venivamo bannati per aver pronunciato, anche se fuori onda, una bestemmia o una parola di troppo contro Dio, Gesù o la Madonna e così via tutti i santi insieme alle cose sacre, ma anche questo limite è stato superato.

Adesso siamo moderni e la bestemmia, come vedremo più avanti, ha trovato non solo il suo cosiddetto spazio liberatorio, ma forse anche un modo per fare soldi ed anche tanti.

Tempo fa incontrando uno psicoterapeuta gli feci una domanda, tra le altre, sul proliferare della bestemmia nella conversazione quotidiana.

La sua risposta, per me cattolico, fu a dir poco agghiacciante.

Secondo la scienza (sic) o forse solo secondo questo psicoterapeuta, tale modo di esprimersi era assolutamente liberatorio.

Dopo secoli di oscurantismo ed essendo Dio una evidente costruzione mentale, senza alcun aggancio alla realtà, questa idea aveva creato nei secoli, tra l’altro, dei poveri visionari, leggi santi e mistici, e l’imprecazione era, dunque, un modo per esorcizzare tale pensiero.

In breve, ben venga in questo panorama di scempiaggini la bestemmia e se poi – aggiungeva– qualcuno si offende peggio per lui, il progresso va avanti, ma, aggiungiamo noi, sicuramente verso il baratro.

Tornando ai tempi nostri, la bestemmia non scandalizza più nessuno, o quasi, è un nuovo modo, si dice, per interfacciarsi con l’altro, anzi, usando un termine anglosassone, è ormai uno slang dei nostri giovani e potremmo definirlo una specie di rafforzativo nella conversazione.

Basta salire su un autobus o ascoltare i discorsi tra i tanti ragazzi e ragazzini, senza distinzione di sesso, e abbiamo il trionfo del turpiloquio, così, come acqua che scorre, ecco imprecazioni a Dio anche solo come un modo di dire, senza alcuna finalità anti religiosa, il che forse è anche peggio.

Recentemente questo modo di esprimersi, specialmente sulle varie piattaforme offerte da internet, invece di scandalizzare ottiene un grande successo di pubblico o, meglio, di follower.

Apprendo, dai giornali, che più vengono usate le imprecazioni e più aumentano gli ammiratori di questi siti, arrivando a cifre iperboliche di migliaia, se non di milioni, di seguaci e così su una nota piattaforma dove si viene duramente censurati se si mostra la foto del Davide di Michelangelo o si fa anche lontanamente un accenno razzista o presunto tale, viene poi pubblicato un sito specializzato proprio sulle bestemmie, di cui non cito il nome, purtroppo basta andare su internet per vederlo, e, grazie a queste performance, raggiunge, almeno così si scrive, i 6 milioni e più di visualizzazioni, in questo modo bestemmiare può divenire una vera e propria attività fruttuosa.

I siti però certamente non sono tutti uguali e, meno che mai, retribuiti alla stessa maniera: ci sono i mega, i macro, i micro e, addirittura, i nano influencer, ciò che conta è il numero del seguito che ottengono, con i quali possono raggiungere grandi o piccole spazi di mercato e trarre guadagno di conseguenza e, da come leggo, anche i siti che fanno dell’imprecazione a Dio la loro bandiera.

Non sappiamo se queste cifre abbiano poi una aderenza concreta nella realtà, ma, certamente, possiamo dire con grande amarezza che se questi piattaforme dovessero pagare questi personaggi perché hanno un grande successo con la bestemmia siamo in un mondo ormai alla deriva e senza alcuna eccezione e ciò che è peggio, nell’indifferenza generale anche della Chiesa stessa.





Nessun commento:

Posta un commento