mercoledì 9 giugno 2021

Gilson: “Se perdiamo la filosofia, dobbiamo essere pronti a perdere la scienza, la ragione e la libertà”. E’ quello che sta accadendo.







Di Sabino Paciolla|, Giugno 8th, 2021

Un articolo di Donald DeMarco, professore emerito della Saint Jerome’s University e professore aggiunto al Holy Apostles College and Seminary, sulla imperversante ideologia. L’articolo è stato pubblicato su Crisis Magazine, e ve lo propongo nella mia traduzione.




Una delle distinzioni più importanti che possiamo fare in questi tempi difficili è quella tra filosofia e ideologia. La filosofia è la ricerca della verità utilizzando la facoltà umana universale della ragione. Pertanto, la filosofia è per tutti. Un’ideologia, invece, è limitata a un insieme di idee che non ha una portata universale. Di conseguenza, un’ideologia non è per tutti, ma piuttosto per i relativamente pochi che sono d’accordo con i suoi principi. Aristotele, Platone, Aquino, Maritain e Gilson sono filosofi. Nulla è escluso dalla loro gamma di pensiero. Il marxismo, il freudianesimo, il darwinismo e il femminismo sono ideologie. Marx costruisce la sua ideologia sull’economia, Freud sulla psicologia, Darwin sulla biologia, il femminismo sul sesso femminile. Ognuna di queste ideologie manca di ampiezza.

Un’ideologia ha una certa pretesa di rispettabilità perché pretende di migliorare la società e la cultura. Tuttavia, a causa del suo ambito limitato, è intrinsecamente incompatibile, persino antagonista, alla filosofia. Black Lives Matter è un’ideologia che non estende la sua preoccupazione alle vite nere nel grembo materno. Si unisce a un’altra ideologia, l’ideologia della scelta (pro-choice, cioè favorevole all’aborto, ndr), che omette qualsiasi discussione sull’oggetto morale della scelta. Un’ideologia si barrica contro il dialogo [se viene in contatto] con un punto di vista filosofico. Anzi, è spesso ostile alla filosofia. È un sistema di difesa, non un’apertura.

La nozione che ogni essere umano ha una dignità inalienabile, compresi i non nati, è un anatema per gli ideologi pro-choice. Dire che “le vite bianche contano” è un affronto al movimento BLM. Affermare il fatto genetico che una persona che ha effettuato la transizione di geder (transgender, ndr) è un maschio biologico è considerato una forma di bigottismo. Il senatore del Texas Ted Cruz riferisce che l’Università di Yale è stata consigliata di non ammettere studenti che credono nel matrimonio tradizionale. È sempre più evidente che coloro che sostengono una particolare ideologia sono costretti a difenderla a tutti i costi.

LGBTQ è un’ideologia che non tollera critiche. I suoi sostenitori sono pronti a diffamare come omofobo chiunque consideri certi atti sessuali come innaturali, disordinati, immorali o dannosi. Una “fobia”, naturalmente, è una paura irrazionale. Quando una legittima critica filosofica viene liquidata come una fobia, ciò implica anche il rifiuto della filosofia come impresa rispettabile. Ancora peggio, viene identificata come “discorso d’odio”.

La preoccupazione in questi giorni da parte dei politici di approvare leggi contro l’hate speech (discorso d’odio, ndr) è fuorviante. Ci sono due ragioni fondamentali per l’esistenza dei discorsi d’odio. Una ha a che fare con la nostra natura decaduta. L’altra è il risultato della seduzione culturale. È utopistico all’estremo pensare che possiamo produrre un mondo in cui l’odio non esista. Come ha detto Arthur Schopenhauer, “L’odio viene dal cuore; il disprezzo dalla testa; e nessuno dei due sentimenti è sotto il nostro controllo”. L’odio può essere controllato attraverso la virtù, ma non può essere completamente sradicato dal cuore umano.

Cerchiamo una risposta nell’educazione. Ma ciò che vi troviamo è il relativismo e il chiarimento dei valori. La regola d’oro è messa da parte e la Bibbia è considerata una forma di discorso d’odio. Il tipo di educazione attualmente praticata è più una causa che una cura per l’odio. Ciò che è necessario è un’educazione alla virtù, specialmente le virtù della temperanza, della modestia e della pazienza. Né la politicizzazione della morale è la risposta. Preferiamo amare il peccato e odiare il riformatore.

Una parabola potrebbe chiarirci le idee. In una città mitica, sorse un grave problema quando un’auto dopo l’altra non riuscì a fare una curva infida in cima a una collina. I magistrati si riunirono per discutere se dovevano mettere dei guardrail lungo la curva per proteggere gli automobilisti o delle ambulanze ai piedi della collina per occuparsi dei feriti. Nella loro saggezza, hanno optato per le ambulanze, ragionando sul fatto che non era la caduta a ferire gli automobilisti, ma l’arresto improvviso. L’educazione morale dovrebbe iniziare all’inizio, non quando le cose sono fuori controllo. La filosofia include la moralità ed espone la dignità dell’essere umano, la verità, il bene e la virtù. Non nasciamo virtuosi, ma né ignorare la filosofia all’inizio né punire i delinquenti alla fine avrà successo. Più i politici legiferano contro il discorso dell’odio, più il discorso dell’odio fiorirà. Ogni ideologia si difenderà inevitabilmente indirizzando i discorsi d’odio contro i suoi critici. La morte della filosofia è la morte della cultura.

Il Canada ha delle leggi incorporate nel codice penale contro i discorsi d’odio, ma rimane indefinito. Vari ideologi aspettano e sperano che vengano approvate ulteriori leggi contro l’hate speech, perché sono pronti e desiderosi di accusare qualsiasi loro critico di hate speech, non importa quanto legittime possano essere le loro critiche. Paradossalmente, legiferare contro i discorsi d’odio permetterà loro di prosperare – nelle parole del Bardo, “Come se l’appetito fosse cresciuto da ciò di cui si è nutrito” (Amleto, Atto 1, Scena 2).

Quanto è importante la filosofia per la società? Dovremmo ascoltare le parole di Étienne Gilson, che avvertiva che “Se perdiamo la filosofia stessa, dobbiamo essere pronti a perdere la scienza, la ragione e la libertà; in breve, siamo destinati a perdere la cultura occidentale stessa insieme al suo sentimento per l’eminente dignità dell’uomo”.

Abbiamo bisogno della filosofia per conoscere l’ampiezza della realtà, non un mero frammento; per comprendere la natura dell’essere umano e non accontentarsi di un costrutto ideologico; per fornire una base affinché tutte le persone possano vivere insieme in armonia, non solo alcune selezionate. Il compito dell’insegnante di filosofia è quello di rendere la virtù attraente per i suoi studenti e il male ripugnante – e di mostrare ai suoi futuri legislatori che la filosofia, più di qualsiasi ideologia, contiene la migliore promessa per un mondo migliore.









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