lunedì 26 agosto 2024

Perché Einstein diceva che ciò che è incomprensibile della natura è il fatto che essa è comprensibile?








di Corrado Gnerre, 26 Agosto 2024

Albert Einstein fu quello che fu a livello religioso, nel senso che ebbe convinzioni prevalentemente panteistiche e il panteismo (si sa!) è un grossolano errore, ma è indubbio che le sue parole, “ciò che è incomprensibile della natura è il fatto che essa è comprensibile”, colpiscono. Colpiscono perché centrano una questione che molti non vogliono riconoscere. E cioè il fatto che una delle evidenze dell’esistenza di Dio sta proprio nell’ordine che esiste nella natura. Un ordine che si manifesta in tante cose, ma soprattutto nel fatto che essa (la natura) può essere conosciuta perché ha delle regole costanti, perché ha una sorta di “codice”.

Da che mondo è mondo, il codice, così come le regole costanti, possono esistere se c’è un’intelligenza che le ha pensate e progettate. Il caso non genera ordine, non genera regole.

Si tratta -diciamolo francamente- di quelle evidenze che rendono le nostre intelligenze responsabili dinanzi al Creatore. Nella Bibbia ben due Salmi, il 14 e il 53, affermano che lo stolto dice in cuor suo: "Dio non esiste". Insomma, a dire che Dio non esiste è lo stolto, cioè colui che non tanto non capisce, quanto non vuol capire. E inoltre lo stolto lo deve dire in cuor suo, nel senso che l’affermazione Dio non esiste è talmente illogica sul piano dell’evidenza dell’ordine del reale, che va detta a bassa voce, quasi nel nascondimento. Chissà che figura che faranno gli atei quando saranno dinanzi a Dio!

Ma vediamo più precisamente cosa disse Einstein: “Trovi sorprendente che io pensi alla comprensibilità del mondo come a un miracolo o a un eterno mistero? Apriori, tutto sommato, ci si potrebbe aspettare un mondo caotico del tutto inafferrabile da parte del pensiero. Al contrario, il tipo d’ordine che, per esempio, è stato creato dalla teoria della gravitazione di Newton è di carattere completamente diverso: anche se gli assiomi della teoria sono posti dall’uomo, il successo di una tale impresa presuppone un alto grado d’ordine nel mondo oggettivo, che non era affatto giustificato prevedere a priori.” (A.Einstein, Lettera a Maurice Solovine, Parigi 1956, p.102).

Possiamo concludere con delle parole del noto musicista Johann Sebastian Bach che ben si accompagnano alle parole di Einstein. Bach dice: “Io suono le note come sono scritte, ma è Dio che fa la musica.” Sì, perché è Dio che ha fatto sì che ad ogni singola nota corrispondesse un determinato suono. E’ Dio che ha fatto sì che il reale fosse un’armonia meravigliosa e non un informe caotico.







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