Non perdiamo occasione per ricordare e meditare l'immenso sacro e solenne fulcro della nostra fede. Per rinnovare la nostra gratitudine e la nostra offerta.
Fulton J. Sheen, da "Il Calvario e la Messa"
Noi siamo sull'altare sotto l'apparenza del pane e del vino, entrambi rappresentano i Cristiani che intendono soffrire con Cristo, per poter anche essi regnare con Lui.
Quando la Consacrazione della Messa ci avvicina a Gesù Nostro Signore, è come se Egli ci dicesse:
"Tu, Maria; tu, Giovanni; tu, Pietro; tu, Andrea; voi, tutti voi; dateMi il vostro corpo, dateMi il vostro sangue. DateMi tutto di voi! Io non posso soffrire più. Sono passato attraverso la Mia Croce, ho vissuto le sofferenze del Mio Corpo Fisico, ma non ho vissuto le sofferenze di cui ha bisogno il Mio Corpo Mistico, la Chiesa di cui voi fate parte. La Messa è il momento in cui ciascuno di voi può adempiere alla lettera il Mio invito: prendete la vostra croce e seguiteMi".
Sulla Croce il Nostro Signore Benedetto guardava a voi, sperando che, un giorno, Gli avreste dato voi stessi nel momento della Consacrazione: oggi, nella Messa, tale speranza, da Gesù concepita nei vostri confronti, si traduce in realtà. Quando partecipate alla Messa, Egli si aspetta il dono effettivo del vostro essere. (...)
Il Sacrificio del Calvario di Cristo si ripete sui nostri altari durante la Messa. Ma, come abbiamo detto, Cristo non è da solo sui nostri altari: con Lui ci siamo anche noi.
Questo è il fine della vita! Redimerci unitamente a Cristo, applicando i Suoi Meriti alle nostre anime, assimilandoci a Lui in ogni cosa, perfino nella Sua Morte sulla Croce. Egli visse la Sua Consacrazione sulla Croce così che noi potessimo vivere la nostra nella Messa.
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