lunedì 28 febbraio 2022

Tiziano Ferro papà? Due bimbi a cui si nega l’amore materno








 28 Febbraio 2022

Il cantante italiano Tiziano Ferro è “diventato” papà. I social esplodono davanti alla foto, ma c’è un assente ingombrante. Dov’è la mamma? Perché questi bambini non potranno godere dell’amore che solo una donna, una mamma può dare loro? Lo dicono gli psicologi, lo dice l’esperienza di ognuno.



Tiziano Ferro è diventato papà tramite due telefonate.

Lo racconta lui stesso in un post su Instagram dopo aver scelto la foto più social possibile per far commuovere migliaia di fans e lanciare la notizia in tendenza.

La posa dei due uomini è ben studiata per risultare la più armonica possibile, nostalgicamente in bianco e nero.

Comprendiamo la felicità di Tiziano e Victor, ma in quella foto manca la cosa più importante per quei bambini, una mamma.


Bella foto, ma dov’è la mamma?

Nessun trucco fotografico potrebbe mascherare questa enorme assenza. Quanto potranno essere felici Margherita e di Andres quando si renderanno conto di non avere nessuna immagine di una mamma nei loro ricordi? Di non aver mai potuto addormentarsi accanto al suo seno, di non avere alcuna esperienza dell’affetto e dell’amore che solo una madre può dare, diversi da quelli di un padre?

«Ignorando un secolo di ricerche, i sostenitori dell’adozione si basano su un discorso basato sull'”amore”», ha scritto Claude Halmos, una dei massimi esperti riconosciuti in età infantile, «un bambino è in fase di costruzione e, come per qualsiasi architettura, ci sono delle regole da seguire se si tratta di “stare in piedi”. Quindi, la differenza tra i sessi è un elemento essenziale della sua costruzione».

Si, perché il ruolo materno e femminile è insostituibile. Dovrebbero ricordarlo le femministe, ma forse anche loro sono troppo prese a commuoversi davanti alla foto social.


Il diritto insindacabile dei bambini.



Tiziano Ferro scrive che è «un diritto insindacabile» per i due bambini «condividere il racconto della loro vita», quando vorranno. Ma dov’è il loro diritto insindacabile ad avere una mamma? Dov’è il loro diritto a non essere nati orfani di madre per una scelta che appare semplicemente egoistica?

Alberto Villani, vicepresidente della Società Italiana di Pediatria, ha spiegato che «da anni ormai, grazie all’epigenetica si è ben compreso che un individuo è quello che è sua madre prima ancora di concepire l’individuo. Quindi è chiaro che nella formazione, nella crescita di un bambino, il ruolo materno e il ruolo paterno sono fondamentali. Noi dobbiamo prevedere per il bambino quella che è la sua situazione ottimale».

Sarebbe poi interessante sapere come sono nati. Acquistati da una donna povera tramite maternità surrogata? Strappati da qualche infermiere dal grembo materno appena messi al mondo? Oppure nati in provetta con una fecondazione artificiale?

E’ “diritto insindacabile” che Margherita e Andres sappiano esattamente perché gli è stato rifiutato il dono di avere una mamma ed un papà.

Guido Crocetti, docente benemerito di Psicologia Clinica e Dinamica e di Psicoterapia Psicoanalitica presso l’Università “La Sapienza” di Roma, è piuttosto chiaro quando afferma:

«Da trent’anni lavoro sui disagi psichici dei bambini e do voce ai loro bisogni. Quei bambini chiedono, vogliono, esigono un papà e una mamma, ognuno dei due con un suo ruolo e le sue proprie funzioni. I bambini vogliono la coppia, la esigono imprescindibilmente, e la vogliono insieme, unita. Imperativo categorico è che sia formata da un padre e una madre: è questa la garanzia di cui hanno bisogno per esistere. Poi i bambini sopravvivono sempre, anche alle guerre, alle carestie, agli abusi e alle violenze, ma questo – appunto – è sopravvivere, non vivere nel pieno dei loro diritti. Posso citare almeno un secolo di studi internazionali che lo dimostrano. O recuperiamo regole e limiti strettamente correlati ai valori, o la psicopatologia infantile avrà sempre più piccoli pazienti da curare».

Non servirebbe nemmeno citare gli studi ed elencare psicologi e psichiatri per ribadire ciò che è ovvio a tutti.

«Grazie per la comprensione», scrive Tiziano Ferro a fine post. Chissà cosa risponderanno Margherita e Andres appena si accorgeranno di non aver mai potuto dire: “Mamma, ti voglio bene”.

La redazione







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