di Maria Bigazzi per il C3S, 11 FEBBRAIO 2022
La Vergine Maria è l’Immacolata, Colei che dall’eternità fu pensata da Dio pura e senza macchia perché divenisse la Madre dello stesso Dio.
Essendo preservata dal peccato fin dall’eternità, Maria Santissima non conobbe mai l’ombra del peccato e, come insegna la Chiesa con il dogma della perpetua verginità di Maria, conservò la verginità prima, durante e dopo il parto.
La Concezione verginale di Maria venne predetta da Isaia già nel Vecchio Testamento: “Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele” (Is 7, 14). L’evangelista Luca nel suo Vangelo porta a compimento le parole di Isaia, affermando che l’angelo Gabriele fu mandato da Dio a una vergine di nome Maria (Lc 1, 26-27).
Insegna il catechismo della Chiesa Cattolica, che “Il Figlio di Dio si è incarnato nel seno della Vergine Maria per opera dello Spirito Santo”, verità che affermiamo nel credo con le parole “Qui conceptus est de Spiritu Sancto” (Fu concepito per opera dello Spirito Santo) e “natus ex Maria Virgine” (nacque da Maria Vergine), poiché la fede nell’Incarnazione è segno distintivo della fede cristiana.
La Verginità di Maria, dunque, si perpetua prima ma anche durante il parto. Tale verginità è inclusa nel titolo onorifico di Maria Santissima, la “sempre vergine”, e anche espressamente insegnata da Papa Leone I nell’Epistola dogmatica ad Flavianum (Ep. 28, 2), dove viene esaltato il carattere ineffabile della nascita del Signore. Essa, infatti, è unica in tutta la storia del mondo. Non può essere confrontata né con la creazione di Adamo dal fango della terra, né con la formazione di Eva dalla carne dell’uomo, né con nessuna altra nascita da uomo, in quanto, per la sua unicità – afferma Leone I – “oltrepassa ogni capacità di comprensione, trascende tutti i modelli; sfugge a ogni confronto”.
Basterebbe solo pensare che Dio si è fatto uomo, ed è nato da una Vergine, scelta come santuario e riposo della santa Trinità, dove Egli si trova in modo magnifico e Divino, per comprendere che la nascita di Gesù è avvenuta in modo tutto speciale, come in modo speciale avvenne il suo concepimento.
Maria, essendo vergine e immacolata, non poteva generare Dio come una qualsiasi donna, perché quel Bimbo non era un bambino come gli altri, ma Dio stesso.
Leone Magno afferma che la verginità di Maria fu salva sia nel concepimento che nella nascita. Scrive inoltre il venerabile Pio XII, che Ella “con un parto ammirabile dette alla luce Cristo Signore” (Enciclica Mystici corporis).
Nel Concilio di Calcedonia del 451 venne affermato che Maria è detta Vergine a causa di Colui che consacrò la verginità di Lei a parto avvenuto e sigillò il suo grembo con l’integrità corporale.
Anche papa Paolo VI, pronunciando a nome di tutti i vescovi e i fedeli della Chiesa Cattolica la sua solenne Professio Fidei, afferma, ribadendo ciò che già era stato detto nel Sinodo di Milano del 393, che Maria rimase sempre vergine e che “fu Madre del Verbo incarnato, il Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo”.
Ma ancora, è il Concilio Lateranense del 649 a definire la maternità di Maria pienamente verginale prima, durante e dopo il parto, legandola alla verità della natura umana di Cristo.
La verginità di Maria è un’esigenza scaturita dalla trascendente identità e dignità del Figlio di Dio. Ella è un “dono” in funzione di Cristo, che le permetterà di dedicarsi esclusivamente al suo divin Figlio.
Parto verginale di Maria e Risurrezione sono, come afferma Benedetto XVI, “pietre di paragone per la Fede”, “elemento fondamentale della nostra fede e segnale luminoso di speranza”.
Maria, essendo il “capolavoro di Dio” e la più perfetta tra le creature, è Colei “che contro le leggi della natura generò quell’agnello purpureo che è Cristo”, come insegna sant’Ambrogio (Omilia de Cain ed Abel).
Sempre sant’Ambrogio afferma che Dio “Non se lo scelse terrestre, ma celeste questo vaso per cui sarebbe disceso Cristo e consacrò il tempio della verginità”; sottolineando che Maria non fu sollevata dalla caduta, ma ne fu preservata.
Infine, ricordiamo le parole di papa Leone I, il quale ribadisce che “Il Figlio di Dio nacque senza aprire il seno della madre e senza distruggere la sua verginità”. Nascendo, Dio ha operato un concepimento senza seme e un parto senza corruzione.
Tale mistero, per la sua grandezza rimane incomprensibile all’uomo, che essendo un essere limitato non può penetrare il mistero di Dio, se non con la luce della Fede che illumina la mente umana, e la Grazia che viene da Dio stesso.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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