«”Il padrone del mondo” di Robert Benson 
è una delle mie letture preferite» 
(Papa Francesco, 18 novembre 2013)



Ogni volta che rileggo il romanzo profetico “Il padrone del mondo” (The Lord of the World), pubblicato nel 1907, scritto dal sacerdote Robert Hugh Benson (1871-1914), convertitosi dall’anglicanesimo, resto meravigliata di come l’autore sia riuscito, quasi un secolo prima, a prevedere e a descrivere così lucidamente il dramma che stiamo vivendo proprio in questi tempi. Anche papa Francesco, durante l’omelia del mattino del 18 novembre 2013, ha parlato dall’attualità e di tutto il valore profetico di questo romanzo.

Il romanzo è ambientato intorno all’anno 2000. P. Benson ha previsto quasi tutte le innovazione tecnologiche e informatiche che oggi abbiamo, nonché l’avanzata imponente della secolarizzazione nella Chiesa con la conseguenza del crollo vertiginoso delle vocazioni, la squalifica e la distruzione della famiglia, i sacrifici umani tutelati da legislazioni statali (aborto ed eutanasia), leggi che saranno fatte più dai partiti conservatori, ormai in mano alla massoneria, che da quelli progressisti. Dal punto di vista geopolitico, il mondo è diviso in tre grandi blocchi contrapposti: Occidente, Oriente e Americhe. Proprio dall’Oriente arriverà la figura di Julian Felsenburgh, personaggio estremamente carismatico, grande comunicatore, capace di attrarre a sé le masse con estrema facilità. Riuscirà, per mezzo del suo carisma e delle sue opere di filantropia, a conquistare la scena politica europea, pur rifiutando incarichi pubblici perché il suo interesse sono ruoli di carattere sociale, più volte si dichiarerà ammiratore di Gesù di Nazaret, diventando il “pacificatore” fra Occidente e Oriente, prima tappa dell’edificazione di un nuovo ordine mondiale. Felsenburgh diventerà il punto di riferimento della popolazione mondiale: prima sarà eletto presidente dell’Europa unita, in seguito del mondo intero. La sua figura sarà oggetto di un poderoso culto della personalità che ben presto si trasformerà in vera e propria idolatria. Anche la stragrande maggioranza degli uomini di Chiesa cadranno nel culto del dio-Julian Felsenburgh, perché ammireranno tutti le opere del “presidente mondiale” per rendere questa valle di lacrime una “Gerusalemme celeste terrena”; il quale, del resto, mai si dichiarerà nemico di Cristo e della Chiesa cattolica, ma di fatto, tramite non una persecuzione pubblica, ma per mezzo di una nuova religione umanitaria, cercherà di cancellare il Vangelo dalla faccia della terra. Il primo ha capire chi sia in realtà Julian Felsenburgh, è il protagonista del romanzo, il sacerdote londinese Percy Franklin.

Padre Percy Franklin farà sapere al mondo intero e alla Chiesa, tramite un intenso colloquio con il papa regnante, Giovanni XXIV, che ”il padrone del mondo” – immagine, persino per molti cattolici, del cristiano perfetto, ma che è in realtà l’Anticristo – ha sostituito la verità con la tolleranza relativista, la carità con la filantropia fine a se stessa, la speranza con l’appagamento personale, la fede con il mito del progresso, Dio con l’uomo, Cristo con Felsenburgh stesso.

Felsenburgh, in pratica, farà capire al mondo che può trasformare la terra in un “paradiso terrestre” in cui non ci sarà più povertà, ineguaglianza, dolore, ma ad un prezzo: rinunciare a Gesù Cristo. Il mondo accetterà, ma non la Chiesa cattolica, che resterà fedele al suo Sposo, diventando l’unica vera nemica di Felsenburgh.

La Chiesa cattolica, infatti, seppur ridotta ad un “piccolo gregge” – perché molti suoi membri non vedranno più nell’Eucarestia la presenza reale di Cristo, ma in Felsenburgh medesimo, cadranno nell’apostasia, pur non abbandonando formalmente la Chiesa – continuerà a cercare di svegliare le coscienze, ammaliate del “pensiero unico”, plagiate dalla propaganda massonica, la lobby che sostiene e sponsorizza il “padrone del mondo”.

Felsenburgh deciderà di far sparire una volta per tutte quel “piccolo gregge”, niente affatto innocuo, dichiarandolo nemico del nuovo ordine mondiale fondato sull’umanitarismo non ateo, ma religioso. Ordinerà l’eutanasia di massa dei cattolici e la distruzione di Roma. Giovanni XXIV morirà, ma sarà eletto un nuovo papa: lo stesso padre Percy Franklin, da poco nominato cardinale, che scegliere il nome di Silvestro III. Il nuovo Vicario di Cristo sarà costretto a ritirarsi in incognito a Nazarat e nominerà dodici nuovi cardinali. Il cardinale di Mosca però tradirà il nuovo pontefice e rivelerà a Felsenburgh il suo nascondiglio.

Il padrone del mondo Julian Felsenburgh, l’Anticristo, si dirigerà con tutte le forze dell’aviazione della terra in Terra Santa per radere al suolo Nazaret e uccidere il papa e tutti coloro che gli sono rimasti fedeli, affinché non resti più nulla della Chiesa cattolica.

Silvestro III sta officiando il sacrificio eucaristico con i suoi cardinali, all’arrivo di Felsenburgh: ormai il mondo è prossimo all’apocalisse. La speranza della vittoria è risposta nel ritorno glorioso di Colui – la Via, la  Verità e la Vita – che ha già sconfitto il mondo.




By Papale Papale