martedì 6 maggio 2014

La marcia veloce e la marcia lenta della rivoluzione gender







Quello che è successo al Liceo Classico Giulio Cesare di Roma non deve destare stupore, tutto era già stato preparato, confezionato ad hoc. Il problema, come è stato già rilevato, si pone in questi termini:
1) In una scuola è stato letto a degli studenti un testo privo di rilevanza educativa e culturale;
2) A degli adolescenti in fase di crescita è stato letto un testo pornografico, indecente e quindi brutto.
I due aspetti si completano e si integrano a vicenda, facendoci vedere la gravità della situazione.
Cosa sarebbe successo se fosse stata letta una descrizione accurata del martirio di Norma Cossetto? Tutti si sarebbero stracciate le vesti gridando alla fomentazione dell'odio ideologico e nazionalista contro "meri fantasmi del passato". Perché "stuprare" adolescenti puri e innocenti raccontandogli i crudi incidenti del passato o meglio, con un linguaggio veramente puro e innocente, i fatti della storia? Perché, anche se quello che viene raccontato non è che la semplice e sempre scomoda verità?
Una cruda storia, ma educativa non è mai brutta, è sempre bella. Poi si può discutere su quanti e quali particolari scendere a seconda del pubblico a cui si legge la storia, ma questa seconda questione è di mera opportunità.
Il testo “Sei come sei” della scrittrice Melania Mazzucco non è semplicemente inopportuno, come molti sostengono, ma è diseducativo, privo di rilevanza culturale.

Penso di dover ribadire il concetto, non solo per opporsi a queste narcisistiche manifestazioni rivoluzionarie "di marcia veloce", ma anche per opporsi alle tante manifestazioni di marcia lenta che agiscono silenziosamente e possono agire silenziosamente proprio perché nessuno si chiede "è opportuno?".
Non parlo di fugaci dichiarazioni di politici più o meno importanti, non parlo di librerie piene di cattiva stampa (se i professori, i burocrati e i politici leggono cattiva stampa questa prima o poi arriva anche a scuola...), non parlo di iniziative dove si venera la dea Legalità o la dea Uguaglianza, ma parlo di leggi che nel silenzio vengono discusse in parlamento e leggi che vengono smantellate dalla Corte costituzionale, situazioni che fanno parte di un unico disegno per preparare il terreno alla rivoluzione gender.

Prima però occorre ribadire, se qualcuno non lo avesse abbastanza chiaro, il fine dell'ultima metamorfosi della rivoluzione.
La prima fase della Rivoluzione sessantottina è stata quella di spezzare i legami all'interno della famiglia e nei rapporti umani e sociali. Si sono avute così fin dall'inizio una marcia lenta della "setta democristiana" e della parte del PCI favorevole al compromesso storico, delle leggi sul divorzio e sull'aborto, dei Trattati internazionali, la maggior parte della burocrazia e  della magistratura. Accanto hanno viaggiato, anticipando sul tempo, i media (ossia la "base" del PCI più elementi libertari), l'élite radicale e laicista, il terrorismo, alcuni elementi più radicali della magistratura e della burocrazia che però sono stati subito frenati.
Dopo l'89 l'apparente distensione, la supposta "fine della storia" ha fatto sì che la marcia lenta si velocizzasse e la marcia veloce agisse indisturbata nella società civile senza alcun controllo eccetto la ferma opposizione del papa e dei suoi stretti collaboratori. L'UE  e l'ONU nel silenzio sono diventati strumenti della rivoluzione. La burocrazia europea, mentre diventava traghettatrice di anime nell'inferno rivoluzionario, si ritrovava in mano sempre più potere, fino alla sovranità monetaria degli stati.

Il processo "rivoluzionario si manifesta con due diverse velocità. L’una, rapida, è generalmente destinata al fallimento sul piano immediato. L’altra è stata abitualmente coronata da successo ed è molto più lenta" (Plinio Correa de Oliveira, Rivoluzione e Controrivoluzione).
L'UE è sicuramente diventato l'esempio migliore della marcia lenta, ma ricordiamo che  "Il fallimento degli estremisti è, dunque, soltanto apparente. Essi danno il loro contributo indirettamente, ma potentemente, alla Rivoluzione, attirando lentamente verso la realizzazione dei loro colpevoli ed esasperati vaneggiamenti la moltitudine innumerevole dei “prudenti”, dei “moderati” e dei mediocri" (Plinio Correa de Oliveira, cit.).
La lettura del libro della Mazzucco ha sicuramente scatenato le ire anche di chi dice che gli omosessuali se si vogliono bene possono sposarsi, ma ha comunque creato un grosso precedente.

Ma adesso siamo in una fase successiva al dopo '89. Mentre la marcia veloce prima era solo di piccoli gruppi non istituzionalizzati che facevano molto chiasso, adesso è diventata anch'essa silenziosa, istituzionalizzata e ha allo stesso tempo un grosso consenso popolare, grazie alla manipolazione della realtà operata dai media.
Ci sono due tipi di marcia veloce, ora non ho nè la competenza nè una visuale di ampio raggio per poter giudicare se operano accordandosi ma è certo che perseguono il medesimo obiettivo con diversi mezzi e diversi utenti.
Uno che chiamerei burocratico e che agisce attraverso i ministeri (come l'UNAR), le amministrazioni locali e regionali, le sentenze di certi magistrati e la struttura politica di certi partiti o i loro "satelliti" (come l'ARCIGAY).
Poi c'è quello che agisce attraverso contestazioni più frontali, vittimismi, falsa apologia spacciata per scienza e che opera nei media, nelle piazze, nei convegni, specialmente in quelli organizzati dai presunti “omofobi”.
La marcia lenta invece opera indisturbata, data la gravità e la violenza dei passi veloci, nel Parlamento, nelle Magistrature superiori e con dichiarazioni “preparatorie” di Ministri, premier e addirittura alte cariche dello Stato.

Per capire questa silenziosa marcia lenta bisogna capire lo scopo di questa terza fase che non è che lo scopo a lungo periodo della prima fase.
Siamo passati dalla rottura dei legami alla società liquida e adesso abbiamo anche l’identità liquida.
La fantasia al potere del ’68 è diventata realtà. Prima era come in forma di rivelazione, oggi si è per così dire incarnata, anzi è passata direttamente al giudizio universale, in cui dopo aver sonato le trombe della propria apocalisse, si sta apprestando a separare le pecore dalle capre ovviamente scegliendo le capre e scartando le pecore.
Solo così si capisce perché fanno parte del medesimo disegno lo smantellamento della legge 40, la volontà di liberalizzare di fatto la droga, il divorzio “fai da te”.
Queste leggi vogliono spazzare via padre e madre, maschio o femmina, impegno, responsabilità, relazionalità, volontà. Insomma vogliono svuotare l’uomo dell’umano, renderlo un guscio vuoto che si può riempire di sentimenti e istinti.
Ovviamente  la mia espressione “si può riempire” è voluta. La letteratura ufficiale parla di estrema libertà, questa società e ora individualità liquida darà il massimo della libertà.
In realtà sarà il massimo della schiavitù.
Ci penserà la pubblicità a indirizzare gli istinti e quindi a riempire quei gusci vuoti adornandoli con vestiti, vacanze, inutili giochi e accessori meccanici. Se lo ha fatto prima tanto più lo farà oggi di fronte a una persona-non più persona che un giorno si sente uomo un giorno si sente donna.
Ma per chi avesse ancora dubbi riguardo all’esistenza della dittatura che già ha fatto la sua marcia lenta o veloce su Roma, lascio questo piccolo ricordo.
Leggo “Equitalia S.p.A. promuove la creazione di un ambiente caratterizzato da un forte senso di integrità etica, nella ferma convinzione che ciò contribuisca in modo decisivo all’efficacia delle politiche e dei sistemi di controllo, influendo su comportamenti che potrebbero sfuggire anche al più sofisticato meccanismo di vigilanza”

Sappiamo che il motto di Equitalia è “per un paese più giusto”, sappiamo che Equitalia è un’azienda a partecipazione pubblica che riscuote i crediti dello Stato.

Sì dello stesso Stato che, chiudendo gli occhi davanti al fatto che le “canne di nuova generazione, modificate geneticamente, sono dieci-venti volte superiori in termini di tossicità rispetto a quelle fumate venti anni fa” (Intervento dell’On.le Alessandro Pagano), sta cercando di liberalizzare la cannabis e quindi di far credere che sia una cosa opportuna.
Dello stesso Stato che spazza via una legge, non spazzata via da un referendum con astensione a furor di popolo, che proibiva la fondazione eterologa, facendo credere che sia opportuno che un figlio non sappia mai chi sono i suoi genitori, facendo credere che sia opportuno vedere un figlio come un cane che si compra o si sopprime con l’aborto.

Dello stesso Stato che risolve il matrimonio in una bega fra avvocati, facendo ritenere opportuno che il rapporto fra uomo e donna sia regolato solo dai sentimenti e si risolva in una transazione economica (e anche qui cosa ne sarà dei bambini non è dato sapere, ma è certo che saranno “oggetto di transazione” tali e quali a coloro, più sfortunati ancora, che sono “prodotto del concepimento” da espellere da uteri di donne che devono ancora “vivere al massimo” e fare carriera).

Dallo stesso Stato che punisce penalmente chi protesta contro il fatto che il sentimento di due persone dello stesso sesso non può essere la base per un matrimonio o un’adozione, facendo credere che sia opportuno un matrimonio o l’adozione da parte di persone dello stesso sesso e che sia utile insegnare ai bambini che possono fare esperienze con persone dello stesso sesso o sentirsi di un sesso diverso o “cambiare sesso” a seconda dei loro sentimenti o istinti.

Ecco, questo Stato, avendo fatto credere opportuno che i sentimenti, gli istinti la fantasia possono essere la base delle “scelte” delle persone, dà via libera a un suo ente con poteri quasi illimitati di pignoramento e quindi di violazione della proprietà privata per influire “su comportamenti che potrebbero sfuggire anche al più sofisticato meccanismo di vigilanza” per creare un ambiente caratterizzato da “un forte senso di integrità etica”.

Tutto è permesso, al di fuori del pagamento dei crediti dello Stato che tutto permette.

Non credo ci sia da scomodare un grande vecchio o il nuovo ordine mondiale. Il modello ce lo abbiamo, è una riedizione dell’Unione sovietica facilitata dal fatto che un uomo senza identità è facilmente suggestionabile e può essere confinato nella sua Siberia interiore senza bisogno di tanta polizia. L’ordine deve essere stabile e chiaro solo per quanto riguarda il pagamento delle tasse che mandano avanti la baracca, per il resto è tutto un enorme parco giochi dove altri possono manipolare le informazioni per far vendere i loro prodotti ludici o ideologici.
 Non credo neppure perciò che sia da prendersela con le frasi ad effetto della propaganda pubblicitaria di Equitalia.
Il motore della rivoluzione va avanti perché vengono individuati nemici sempre all’esterno e non si combatte ciò che comanda noi stessi.
Se i cattolici saranno schiavi del “piacere al mondo”, del rilassamento nel combattimento spirituale e nella preghiera, consegneremo la nostra Nazione al nemico che la sta già distruggendo.

Se si vuole ricostruire una società cristiana prima di tutto ci vogliono i cristiani che facciano scelte cristiane, famiglie cristiane, corporazioni e associazioni cristiane. Quindi cristiani che in politica eleggano cristiani che facciano i cristiani.

C’è stato promesso che i nemici “non praevalebunt”, ma non è stato promesso, nonostante alcuni adoratori della dea Costituzione lo pensino, che la Repubblica Italiana sarà sempre uno Stato dove si può essere veri cattolici senza subire emarginazione o martirio. Per quest’ultima questione serve un certo sforzo prima personale e poi sociale, avendo ben presente che “il libero arbitrio umano, coadiuvato dalla grazia, può vincere qualsiasi crisi e così può arrestare e vincere la Rivoluzione stessa. Descrivendo questi aspetti, facciamo come un medico che descrive l’evoluzione completa d’una malattia fino alla morte, senza con questo pretendere che la malattia sia incurabile” (Plinio Correa de Oliveira, cit.).





Pubblicato da Associazione Sant'Ignazio di Loyola sabato 3 maggio 2014



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