Quello che è successo al Liceo Classico Giulio Cesare di
Roma non deve destare stupore, tutto era già stato preparato, confezionato ad
hoc. Il problema, come è stato già rilevato, si pone in questi termini:
1) In una scuola è stato letto a degli studenti un testo
privo di rilevanza educativa e culturale;
2) A degli adolescenti in fase di crescita è stato letto un
testo pornografico, indecente e quindi brutto.
I due aspetti si completano e si integrano a vicenda,
facendoci vedere la gravità della situazione.
Cosa sarebbe successo se fosse stata letta una descrizione
accurata del martirio di Norma Cossetto? Tutti si sarebbero stracciate le vesti
gridando alla fomentazione dell'odio ideologico e nazionalista contro
"meri fantasmi del passato". Perché "stuprare" adolescenti
puri e innocenti raccontandogli i crudi incidenti del passato o meglio, con un
linguaggio veramente puro e innocente, i fatti della storia? Perché, anche se
quello che viene raccontato non è che la semplice e sempre scomoda verità?
Una cruda storia, ma educativa non è mai brutta, è sempre
bella. Poi si può discutere su quanti e quali particolari scendere a seconda
del pubblico a cui si legge la storia, ma questa seconda questione è di mera
opportunità.
Il testo “Sei come sei” della scrittrice Melania Mazzucco
non è semplicemente inopportuno, come molti sostengono, ma è diseducativo,
privo di rilevanza culturale.
Penso di dover ribadire il concetto, non solo per opporsi a
queste narcisistiche manifestazioni rivoluzionarie "di marcia
veloce", ma anche per opporsi alle tante manifestazioni di marcia lenta
che agiscono silenziosamente e possono agire silenziosamente proprio perché
nessuno si chiede "è opportuno?".
Non parlo di fugaci dichiarazioni di politici più o meno
importanti, non parlo di librerie piene di cattiva stampa (se i professori, i
burocrati e i politici leggono cattiva stampa questa prima o poi arriva anche a
scuola...), non parlo di iniziative dove si venera la dea Legalità o la dea
Uguaglianza, ma parlo di leggi che nel silenzio vengono discusse in parlamento
e leggi che vengono smantellate dalla Corte costituzionale, situazioni che
fanno parte di un unico disegno per preparare il terreno alla rivoluzione
gender.
Prima però occorre ribadire, se qualcuno non lo avesse
abbastanza chiaro, il fine dell'ultima metamorfosi della rivoluzione.
La prima fase della Rivoluzione sessantottina è stata quella
di spezzare i legami all'interno della famiglia e nei rapporti umani e sociali.
Si sono avute così fin dall'inizio una marcia lenta della "setta
democristiana" e della parte del PCI favorevole al compromesso storico,
delle leggi sul divorzio e sull'aborto, dei Trattati internazionali, la maggior
parte della burocrazia e della
magistratura. Accanto hanno viaggiato, anticipando sul tempo, i media (ossia la
"base" del PCI più elementi libertari), l'élite radicale e laicista,
il terrorismo, alcuni elementi più radicali della magistratura e della
burocrazia che però sono stati subito frenati.
Dopo l'89 l'apparente distensione, la supposta "fine
della storia" ha fatto sì che la marcia lenta si velocizzasse e la marcia
veloce agisse indisturbata nella società civile senza alcun controllo eccetto
la ferma opposizione del papa e dei suoi stretti collaboratori. L'UE e l'ONU nel silenzio sono diventati strumenti
della rivoluzione. La burocrazia europea, mentre diventava traghettatrice di
anime nell'inferno rivoluzionario, si ritrovava in mano sempre più potere, fino
alla sovranità monetaria degli stati.
Il processo "rivoluzionario si manifesta con due
diverse velocità. L’una, rapida, è generalmente destinata al fallimento sul
piano immediato. L’altra è stata abitualmente coronata da successo ed è molto
più lenta" (Plinio Correa de Oliveira, Rivoluzione e Controrivoluzione).
L'UE è sicuramente diventato l'esempio migliore della marcia
lenta, ma ricordiamo che "Il
fallimento degli estremisti è, dunque, soltanto apparente. Essi danno il loro
contributo indirettamente, ma potentemente, alla Rivoluzione, attirando
lentamente verso la realizzazione dei loro colpevoli ed esasperati
vaneggiamenti la moltitudine innumerevole dei “prudenti”, dei “moderati” e dei
mediocri" (Plinio Correa de Oliveira, cit.).
La lettura del libro della Mazzucco ha sicuramente scatenato
le ire anche di chi dice che gli omosessuali se si vogliono bene possono
sposarsi, ma ha comunque creato un grosso precedente.
Ma adesso siamo in una fase successiva al dopo '89. Mentre
la marcia veloce prima era solo di piccoli gruppi non istituzionalizzati che
facevano molto chiasso, adesso è diventata anch'essa silenziosa,
istituzionalizzata e ha allo stesso tempo un grosso consenso popolare, grazie
alla manipolazione della realtà operata dai media.
Ci sono due tipi di marcia veloce, ora non ho nè la
competenza nè una visuale di ampio raggio per poter giudicare se operano
accordandosi ma è certo che perseguono il medesimo obiettivo con diversi mezzi
e diversi utenti.
Uno che chiamerei burocratico e che agisce attraverso i
ministeri (come l'UNAR), le amministrazioni locali e regionali, le sentenze di
certi magistrati e la struttura politica di certi partiti o i loro
"satelliti" (come l'ARCIGAY).
Poi c'è quello che agisce attraverso contestazioni più
frontali, vittimismi, falsa apologia spacciata per scienza e che opera nei
media, nelle piazze, nei convegni, specialmente in quelli organizzati dai
presunti “omofobi”.
La marcia lenta invece opera indisturbata, data la gravità e
la violenza dei passi veloci, nel Parlamento, nelle Magistrature superiori e
con dichiarazioni “preparatorie” di Ministri, premier e addirittura alte
cariche dello Stato.
Per capire questa silenziosa marcia lenta bisogna capire lo
scopo di questa terza fase che non è che lo scopo a lungo periodo della prima
fase.
Siamo passati dalla rottura dei legami alla società liquida
e adesso abbiamo anche l’identità liquida.
La fantasia al potere del ’68 è diventata realtà. Prima era
come in forma di rivelazione, oggi si è per così dire incarnata, anzi è passata
direttamente al giudizio universale, in cui dopo aver sonato le trombe della
propria apocalisse, si sta apprestando a separare le pecore dalle capre
ovviamente scegliendo le capre e scartando le pecore.
Solo così si capisce perché fanno parte del medesimo disegno
lo smantellamento della legge 40, la volontà di liberalizzare di fatto la
droga, il divorzio “fai da te”.
Queste leggi vogliono spazzare via padre e madre, maschio o
femmina, impegno, responsabilità, relazionalità, volontà. Insomma vogliono
svuotare l’uomo dell’umano, renderlo un guscio vuoto che si può riempire di
sentimenti e istinti.
Ovviamente la mia
espressione “si può riempire” è voluta. La letteratura ufficiale parla di
estrema libertà, questa società e ora individualità liquida darà il massimo
della libertà.
In realtà sarà il massimo della schiavitù.
Ci penserà la pubblicità a indirizzare gli istinti e quindi
a riempire quei gusci vuoti adornandoli con vestiti, vacanze, inutili giochi e
accessori meccanici. Se lo ha fatto prima tanto più lo farà oggi di fronte a
una persona-non più persona che un giorno si sente uomo un giorno si sente
donna.
Ma per chi avesse ancora dubbi riguardo all’esistenza della
dittatura che già ha fatto la sua marcia lenta o veloce su Roma, lascio questo
piccolo ricordo.
Leggo “Equitalia S.p.A. promuove la creazione di un ambiente
caratterizzato da un forte senso di integrità etica, nella ferma convinzione
che ciò contribuisca in modo decisivo all’efficacia delle politiche e dei
sistemi di controllo, influendo su comportamenti che potrebbero sfuggire anche
al più sofisticato meccanismo di vigilanza”
Sappiamo che il motto di Equitalia è “per un paese più
giusto”, sappiamo che Equitalia è un’azienda a partecipazione pubblica che
riscuote i crediti dello Stato.
Sì dello stesso Stato che, chiudendo gli occhi davanti al
fatto che le “canne di nuova generazione, modificate geneticamente, sono
dieci-venti volte superiori in termini di tossicità rispetto a quelle fumate
venti anni fa” (Intervento dell’On.le Alessandro Pagano), sta cercando di
liberalizzare la cannabis e quindi di far credere che sia una cosa opportuna.
Dello stesso Stato che spazza via una legge, non spazzata
via da un referendum con astensione a furor di popolo, che proibiva la
fondazione eterologa, facendo credere che sia opportuno che un figlio non
sappia mai chi sono i suoi genitori, facendo credere che sia opportuno vedere
un figlio come un cane che si compra o si sopprime con l’aborto.
Dello stesso Stato che risolve il matrimonio in una bega fra
avvocati, facendo ritenere opportuno che il rapporto fra uomo e donna sia
regolato solo dai sentimenti e si risolva in una transazione economica (e anche
qui cosa ne sarà dei bambini non è dato sapere, ma è certo che saranno “oggetto
di transazione” tali e quali a coloro, più sfortunati ancora, che sono
“prodotto del concepimento” da espellere da uteri di donne che devono ancora
“vivere al massimo” e fare carriera).
Dallo stesso Stato che punisce penalmente chi protesta
contro il fatto che il sentimento di due persone dello stesso sesso non può
essere la base per un matrimonio o un’adozione, facendo credere che sia
opportuno un matrimonio o l’adozione da parte di persone dello stesso sesso e
che sia utile insegnare ai bambini che possono fare esperienze con persone
dello stesso sesso o sentirsi di un sesso diverso o “cambiare sesso” a seconda
dei loro sentimenti o istinti.
Ecco, questo Stato, avendo fatto credere opportuno che i
sentimenti, gli istinti la fantasia possono essere la base delle “scelte” delle
persone, dà via libera a un suo ente con poteri quasi illimitati di
pignoramento e quindi di violazione della proprietà privata per influire “su
comportamenti che potrebbero sfuggire anche al più sofisticato meccanismo di
vigilanza” per creare un ambiente caratterizzato da “un forte senso di
integrità etica”.
Tutto è permesso, al di fuori del pagamento dei crediti
dello Stato che tutto permette.
Non credo ci sia da scomodare un grande vecchio o il nuovo
ordine mondiale. Il modello ce lo abbiamo, è una riedizione dell’Unione
sovietica facilitata dal fatto che un uomo senza identità è facilmente
suggestionabile e può essere confinato nella sua Siberia interiore senza
bisogno di tanta polizia. L’ordine deve essere stabile e chiaro solo per quanto
riguarda il pagamento delle tasse che mandano avanti la baracca, per il resto è
tutto un enorme parco giochi dove altri possono manipolare le informazioni per
far vendere i loro prodotti ludici o ideologici.
Non credo neppure
perciò che sia da prendersela con le frasi ad effetto della propaganda
pubblicitaria di Equitalia.
Il motore della rivoluzione va avanti perché vengono
individuati nemici sempre all’esterno e non si combatte ciò che comanda noi
stessi.
Se i cattolici saranno schiavi del “piacere al mondo”, del
rilassamento nel combattimento spirituale e nella preghiera, consegneremo la
nostra Nazione al nemico che la sta già distruggendo.
Se si vuole ricostruire una società cristiana prima di tutto
ci vogliono i cristiani che facciano scelte cristiane, famiglie cristiane,
corporazioni e associazioni cristiane. Quindi cristiani che in politica
eleggano cristiani che facciano i cristiani.
C’è stato promesso che i nemici “non praevalebunt”, ma non è
stato promesso, nonostante alcuni adoratori della dea Costituzione lo pensino,
che la Repubblica Italiana sarà sempre uno Stato dove si può essere veri
cattolici senza subire emarginazione o martirio. Per quest’ultima questione
serve un certo sforzo prima personale e poi sociale, avendo ben presente che
“il libero arbitrio umano, coadiuvato dalla grazia, può vincere qualsiasi crisi
e così può arrestare e vincere la Rivoluzione stessa. Descrivendo questi
aspetti, facciamo come un medico che descrive l’evoluzione completa d’una malattia
fino alla morte, senza con questo pretendere che la malattia sia incurabile”
(Plinio Correa de Oliveira, cit.).
Pubblicato da Associazione Sant'Ignazio di Loyola sabato 3 maggio 2014
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