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by Aldo Maria Valli
Ricevo dalle edizioni Radio Spada.
*
Con grande piacere presentiamo ai lettori il capolavoro di padre Angelo Zacchi O.P. L’uomo e la sua natura. Scritto dal celebre docente dell’Angelicum a inizio Novecento, questo libro eccellente ci guida alla scoperta della natura umana.
Non si ama Dio perché non lo si conosce; non si riesce neppure ad amare davvero l’uomo, perché non lo si conosce.
Ridotto a materia bruta dominata dagli istinti, illuso che seguire il proprio cuore (rectius: il ventre) sia la strada alla felicità, l’uomo è stato privato del suo orizzonte soprannaturale, innanzitutto in ambito sociale e politico dalla Rivoluzione, e poi in ambito ecclesiale dal golpe neo-modernista instauratosi con il Concilio Vaticano II.
E dopo? Il massimo della spiritualità concessa all’uomo del XXI secolo è paccottiglia paganeggiante new age che invita a secondare ogni pulsione, o fervorini soporiferi da amboni in plexiglas, più adatti a comizi liberali o ad assemblee di ONG.
Come stupirsi che, persa ogni bussola superiore, l’uomo abbia alfine perso anche la cognizione di sé stesso, essere razionale e libero, dotato di anima immortale? La natura, la libertà dell’uomo! Poche parole sono state così bistrattate negli ultimi decenni, e infine storpiate al punto da diventare irriconoscibili nel significato oggi comunemente inteso. Biologia e filosofia, darwinismo fuori tempo massimo e allucinazioni transumaniste si sono alleate nella sovversione, riducendo l’uomo contemporaneo a una scimmia semicolta con l’ansia e la connessione veloce.
Γνῶθι σεαυτόν – conosci te stesso – recita la retta sapienza naturale: a tale obiettivo guarda l’opera del padre Zacchi, un trattato completo ma sempre accessibile sulla natura umana.
Scriveva il provinciale romano dei domenicani, padre Silli, commemorando con stima e affetto nel 1952 il suo maestro: «Quale il motivo di questa lunga durata delle opere lasciateci dal padre Zacchi, specialmente in un’epoca come la nostra amante di novità? Penso che siano principalmente due: la sua chiarezza e la sua freschezza. Il padre Zacchi, nel suo insegnamento e nei suoi vari scritti, ha rispecchiato quello che forma la gloria di san Tommaso d’Aquino: stylus brevis, grata facundia, celsa, clara, firma sententia. […] Egli ebbe modo […] di opporsi al positivismo e al modernismo che in quegli anni imperavano e all’idealismo che prendeva piede, non con irruenza, ma con amabilità».
Ciò che in campo scientifico può risultare (parzialmente) datato in quest’opera è ampiamente compensato dall’impressionante attualità dei problemi, delle obiezioni e delle argomentazioni svolte in un botta e risposta dell’autore con filosofi e studiosi dell’età moderna e della contemporaneità, a conferma che gli errori di oggi sono vecchi senza essere antichi. Il tutto è affrontato dal padre Zacchi con uno stile brillante, immaginifico, appassionato.
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Padre Angelo Zacchi, L’uomo e la sua natura, edizioni Radio Spada, pagine 406, euro 26
by Aldo Maria Valli
Ricevo dalle edizioni Radio Spada.
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Con grande piacere presentiamo ai lettori il capolavoro di padre Angelo Zacchi O.P. L’uomo e la sua natura. Scritto dal celebre docente dell’Angelicum a inizio Novecento, questo libro eccellente ci guida alla scoperta della natura umana.
Non si ama Dio perché non lo si conosce; non si riesce neppure ad amare davvero l’uomo, perché non lo si conosce.
Ridotto a materia bruta dominata dagli istinti, illuso che seguire il proprio cuore (rectius: il ventre) sia la strada alla felicità, l’uomo è stato privato del suo orizzonte soprannaturale, innanzitutto in ambito sociale e politico dalla Rivoluzione, e poi in ambito ecclesiale dal golpe neo-modernista instauratosi con il Concilio Vaticano II.
E dopo? Il massimo della spiritualità concessa all’uomo del XXI secolo è paccottiglia paganeggiante new age che invita a secondare ogni pulsione, o fervorini soporiferi da amboni in plexiglas, più adatti a comizi liberali o ad assemblee di ONG.
Come stupirsi che, persa ogni bussola superiore, l’uomo abbia alfine perso anche la cognizione di sé stesso, essere razionale e libero, dotato di anima immortale? La natura, la libertà dell’uomo! Poche parole sono state così bistrattate negli ultimi decenni, e infine storpiate al punto da diventare irriconoscibili nel significato oggi comunemente inteso. Biologia e filosofia, darwinismo fuori tempo massimo e allucinazioni transumaniste si sono alleate nella sovversione, riducendo l’uomo contemporaneo a una scimmia semicolta con l’ansia e la connessione veloce.
Γνῶθι σεαυτόν – conosci te stesso – recita la retta sapienza naturale: a tale obiettivo guarda l’opera del padre Zacchi, un trattato completo ma sempre accessibile sulla natura umana.
Scriveva il provinciale romano dei domenicani, padre Silli, commemorando con stima e affetto nel 1952 il suo maestro: «Quale il motivo di questa lunga durata delle opere lasciateci dal padre Zacchi, specialmente in un’epoca come la nostra amante di novità? Penso che siano principalmente due: la sua chiarezza e la sua freschezza. Il padre Zacchi, nel suo insegnamento e nei suoi vari scritti, ha rispecchiato quello che forma la gloria di san Tommaso d’Aquino: stylus brevis, grata facundia, celsa, clara, firma sententia. […] Egli ebbe modo […] di opporsi al positivismo e al modernismo che in quegli anni imperavano e all’idealismo che prendeva piede, non con irruenza, ma con amabilità».
Ciò che in campo scientifico può risultare (parzialmente) datato in quest’opera è ampiamente compensato dall’impressionante attualità dei problemi, delle obiezioni e delle argomentazioni svolte in un botta e risposta dell’autore con filosofi e studiosi dell’età moderna e della contemporaneità, a conferma che gli errori di oggi sono vecchi senza essere antichi. Il tutto è affrontato dal padre Zacchi con uno stile brillante, immaginifico, appassionato.
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Padre Angelo Zacchi, L’uomo e la sua natura, edizioni Radio Spada, pagine 406, euro 26
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