di fr Filippo Maria
“Un uomo solo è al comando; la sua maglia è biancoceleste; il suo nome è Fausto Coppi!” Così il cronista Mario Ferretti all’apertura della radiocronaca della Cuneo-Pinerolo, terzultima tappa del Giro d’Italia del 1949. Forte emozioni! Un uomo, uno come gli altri, ad un certo punto stacca tutti, ma proprio tutti. È lì davanti, a minuti di distanza dal secondo. Un uomo solo, cioè lui solo è capace di fare quello che sta facendo, nessun altro all’infuori di lui. Un eroe! E tutti lì a chiedersi quale possa essere il segreto di tanto successo, di tanta audacia e coraggio.
Forse ce lo stiamo chiedendo anche noi, in questi giorni. Appropriandoci della storica e leggendaria espressione del radio cronista Mario Ferretti, potremmo dire: “Un uomo solo è al comando; la sua maglia è bianca; il suo nome è Benedetto XVI!”. No, dai, non è che il Papa si sia messo a correre in bicicletta, a quell’età poi… è solo che lui oggi ci sembra terribilmente bello, solo ed eroico come il mitico Fausto Coppi sulle cime più alte d’Italia; ha staccato tutti, è di un altro livello! Quelli che gli sono attorno appaiono in tutta la loro goffa incapacità di atleti alle prime armi i quali, non sapendo fare altro dinanzi a cotanta distanza e bravura, ricorrono ad autentici e imbarazzanti “mezzucci” per farsi strada. Ma Lui è lì davanti al suo posto, il Primo, il posto che gli ha assegnato Cristo. E in forza di questa consegna lui solo, il Papa, è capace di fare quello che sta facendo… in altre parole: è un eroe! O un martire, se volete! Questa mattina, domenica di Pentecoste, dalla mia radio-sveglia le prime parole che sono uscite dal Gr di Radio Uno, e che mi hanno fatto sobbalzare dal letto, sono state: “Un parroco romano ha raccontato che una vecchina è andata da lui a chiedere di celebrare una Messa per la conversione di quelli del Vaticano”; ho subito pensato: Il Papa è veramente solo… o meglio, il Papa è veramente il solo! Badate bene: non parlo della solitudine in cui è stato lasciato ma mi sto riferendo anche al fatto che quello che sta facendo lui, solo lui lo può fare. Solo lui ne è capace!
Un uomo solo è al comando! Santità, se lo lasci dire: Quanto è bello! Sofferente, sì ma, per dirla con Costanza: “come il padre dà al figlio il coraggio di volare alto, così lei fa con noi: accettando di dare la vita dietro Gesù per noi, suoi figli e fratelli, prendendo su di sé, virilmente, i colpi del mondo”. Lei che avrebbe voluto chiudere i suoi giorni nell’amata Baviera, ma che poi è stato “trattenuto” a Roma dal Suo predecessore il Beato Giovanni Paolo II…
Qual è il suo segreto, Santo Padre? Chi le dà la forza, alla sua età, di restare lì davanti a tutti, apparentemente fragile ma allo stesso tempo saldo come la roccia?
“Venne all’improvviso un rombo come di vento che si abbatte gagliardo…” Forse è iniziata una nuova Pentecoste. Forse lo Spirito Santo non ha smesso di soffiare sulla Chiesa. Lei, Santità, è il Primo. Noi seguiremo soltanto lei, fino alla fine!
Mi glorio di essere ortodosso in ciò che riguarda i misteri della Trinità e della Messa;
mi glorio di credere nel confessionale;
mi glorio di credere nel Papato.
G. K. Chesterton
http://costanzamiriano.wordpress.com/
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