Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, un amico fedele del nostro sito mi segnala questo articolo de L’Investigatore Biblico, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e diffusione.
Il tema di questo breve articolo non è un argomento nuovo.
Già discusso nelle sedi di teologia, riprendo la questione, ispirandomi ad un’affermazione fatta dal Papa di recente.
Mi auguro di non entrare nel vortice della polemica, in quanto questo scritto non è incentrato sulla figura di Francesco, di cui mantengo il rispetto che si addice al Successore di Pietro.
Detto questo, sono sereno nel dire con onestà che il Papa può sbagliare nelle sua affermazioni personali, e l’infallibilità – di cui dovrebbero scriversi righe superiori alle mie – riguarda le materie di fede e morale.
Andando al punto, nell’ultima intervista alla trasmissione di Fabio Fazio, il Pontefice si è espresso (in modo personale) con le seguenti parole: “A me piace pensare l’inferno vuoto” Papa Francesco sdogana l’inferno vuoto: “È una mia cosa personale, non un dogma” – Libero Quotidiano
Per spirito di precisione, non è la prima volta che Papa Francesco lo afferma. Non è nemmeno il primo, se è per questo.
Hanno sostenuto questa tesi diversi teologi, moderni e contemporanei.
Ne sono un esempio Von Balthasar, Teilhard de Chardin, Karl Rahner, e tanti altri, fino ad arrivare ad Arturo Sosa, l’attuale Superiore Generale dei Gesuiti.
Senza dubbio il pensiero personale Papa è permeato da questo filone della teologia attuale, che definirei liquida.
Dovremmo, tuttavia, per risolvere questo rompicapo, fare più attenzione alla Parola di Dio.
Senza la necessità addentrarci nell’ambito delle Rivelazioni private o delle Apparizioni riconosciute dalla Chiesa (vedi Fatima), un versetto ci dimostra proprio il contrario: l’inferno non è vuoto.
Non mi riferisco alla Parabola del ricco epulone, in cui viene addirittura esplicato quell’abisso che separa i dannati dal resto (Lc 16,19-31 – CEI 1974): molti teologi, a riguardo, hanno obiettato che si trattasse solo di una Parabola.
Altri, parallelamente, hanno affermato che Gesù, pur parlando di fuoco eterno, non ha mai indicato qualcuno effettivamente presente nell’inferno.
Leggiamo a questo punto la Lettera di Giuda al versetto 7:
“Così Sodoma e Gomorra e le città vicine, che si sono abbandonate all’impudicizia allo stesso modo e sono andate dietro a vizi contro natura, stanno come esempio subendo le pene di un fuoco eterno” (Giuda 7).
In questo caso si afferma che Sodoma e Gomorra stanno effettivamente subendo le pene di un fuoco eterno, pertanto, almeno una parte degli abitanti di quelle città (persone fisiche, non fantasmi) subiscono una pena che la Scrittura definisce eterna. Ergo, l’inferno.
Per questo affermare che l’inferno sia vuoto, non è ciò che la Parola di Dio ci ha riportato.
Sempre che si creda – ed è necessario specificarlo, a questo punto – che la Scrittura sia Parola di Dio.
Investigatore Biblico
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