19 giugno 2016 - Federico Cenci
per https://it.zenit.org/
La Chiesa militante è ancora viva. Lo hanno dimostrato non con sterili profluvi di parole, ma con una testimonianza visibile e massiccia, scandita dalla preghiera, i migliaia di cattolici scesi in strada a Valencia, giovedì scorso, ad onorare Maria Santissima.
Si sono riuniti nel tardo pomeriggio in Piazza della Vergine, rispondendo così alla convocazione del loro Arcivescovo, il card. Antonio Cañizares Llovera, di un atto di riparazione nel quale si è pregato il Santo Rosario, seguito da una Messa celebrata nella Cattedrale della città.
Il porporato ha deciso di mobilitare in questo raduno spirituale i fedeli della diocesi dopo che, nei giorni scorsi, sui muri della città spagnola erano apparsi dei manifesti blasfemi, che ritraevano un bacio tra la Virgen de los Desamparados e la Virgen de Montserrat (due Madonne particolarmente venerate a Valencia e in Catalogna) con la frase “Contro la sacra oppressione. Ama come ti pare”.
La sacrilega rappresentazione era stata affissa per pubblicizzare un “gay pride” nella città. Anche la Conferenza episcopale spagnola era intervenuta con una nota, nella quale si evidenzia che un simile manifesto “va ad alimentare una spirale che attenta contro il libero esercizio della libertà religiosa, così come la libera predicazione del Vangelo in una società pluralista”.
Spirale che aveva conosciuto appena qualche giorno prima un’altra tappa. Il card. Cañizares aveva osato criticare una legge in discussione nel Parlamento della Comunidad Valenciana, la quale, se approvata, obbligherebbe le scuole statali a svolgere corsi di educazione sessuale a bambini anche piccoli, prevedendo persino il cambio di sesso nei confronti dei minori, mediante percorsi farmacologici e chirurgici, anche senza il permesso dei genitori.
Contro Cañizares si era scatenato un fuoco di fila mediatico, come ha riportato ZENIT. La procura di Valencia ha aperto un fascicolo a seguito della denuncia presentata da alcuni gruppi lgbt nei suoi confronti, le toghe hanno confermato di aver avviato l’esame e che entro sei mesi decideranno se procedere o archiviare il caso. L’Arcivescovo di Valencia rischia una pena fino a tre anni, tale è la massima punizione prevista dalla legge per il reato di “incitamento all’odio”.
Malgrado la dura accusa ricevuta, il card. Cañizares giovedì scorso è apparso sereno, intento a rispondere con la preghiera a chi predica ostilità avvelenando il clima sociale e offendendo la sensibilità religiosa.
Egli ha precisato che questo atto di riparazione è offerto “per l’unità e la convivenza”, pertanto non va confuso con un “gesto politico o di protesta”. I fedeli – ha proseguito – si recano a pregare senza brandire alcun vessillo e senza ostentare sigle, ma “semplicemente mantenendo il senso religioso che questo atto richiama”.
L’Arcivescovo di Valencia ha chiesto di pregare per le vittime di Orlando, così come per tutte le vittime di violenze e terrorismo. Inoltre “per tutti coloro che sono perseguitati o maltrattati a motivo della loro fede, per la cessazione di ogni violenza contro la persona umana e la sua dignità”.
Ha sottolineato poi che rendere omaggio alla Virgen de los Desamparados – la cui statua è stata portata in processione – è un gesto in favore di tutti, nessuno escluso, perché questa Madonna “è parte della nostra identità culturale”, anche se taluni vorrebbero cancellarla a colpi di ideologia.
Non è mancato, nella sua omelia, un riferimento proprio all’ideologia gender. Ha ribadito che si tratta della “peggiore di tutte le ideologie della storia”, perché ha la pretesa di eliminare il concetto di “creazione” a beneficio di un’autodeterminazione dell’uomo nei confronti della propria natura.
Ha rilevato che, se avesse timore ad esprimersi così, lui sarebbe “un cattivo vescovo”. Per questo continuerà ad insegnare la verità, “anche se alcuni non lo tollerano”, alludendo a “gruppi politici o poteri economici”. Con riferimento alla legge la cui critica gli è costata la gogna pubblica, il cardinale ha invitato i cattolici a fare obiezione di coscienza.
“Devo andare controcorrente anche se questo è politicamente scorretto, come ha fatto Gesù”, ha soggiunto, ricevendo gli applausi scroscianti dei fedeli accalcati nella Cattedrale. Al termine della celebrazione, l’Arcivescovo Cañizares ha impiegato molto tempo per uscire, giacché in tanti lo hanno avvicinato per manifestargli il loro sostegno e la filiale obbedienza. A concelebrare insieme a lui, come riferisce l’agenzia spagnola AciPrensa, c’erano quasi cento sacerdoti, tra i quali alcuni vescovi.
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