giovedì 16 giugno 2016

1917-2017: quei cento anni che uniscono Fatima a Civitavecchia

 

 
 

Qual è il legame che unisce Fatima e Civitavecchia? Il mistero del terzo segreto.
 
 
di Matteo Carletti (12-06-2016)
 
Il 2017 si avvicina e per molti si compiranno definitivamente in ottobre (mese dell’ultima apparizione in Portogallo) i segreti di Fatima. Sul segreto più controverso del terzo millennio è già stato detto molto, ma quello che tante persone non sanno è il legame fra la località portoghese e una città italiana: Civitavecchia.
 
Diversi ricorderanno la misteriosa lacrimazione che interessò una statuina della vergine (dono del parroco alla famiglia Gregori di ritorno da un pellegrinaggio da Medjugorje) dal 2 febbraio al 15 marzo 1995. Ben quattordici furono le lacrimazioni (una addirittura nelle mani dell’allora vescovo di Civitavecchia mons. Grillo) sulle quali, dopo un’accurata indagine, si era espressa anche la procura di Civitavecchia con un verdetto sorprendente: il fenomeno è frutto di suggestione collettiva o a cause soprannaturali e spetta all’autorità ecclesiastica il compito di pronunciarsi sull’eventuale natura miracolosa del fatto. La Chiesa, però, non ha mai pronunciato nessun giudizio definitivo del fenomeno, anche dopo che la commissione d’inchiesta, costituita dallo stesso mons. Grillo, aveva dato verdetto positivo sulla miracolosità dell’evento.
 
Che legame, dunque, fra Fatima e Civitavecchia? La risposta sta nella figlia più piccola della famiglia Gregori, Jessica, che all’età di cinque anni assistette alla prima lacrimazione. Ma non solo. Da quella data fino ad oggi Jessica dice di parlare e vedere la Vergine Madre, presentandosi, dunque, come una veggente. Anche in questo caso, come in altri, la veggente di Civitavecchia ha già rivelato diversi messaggi che la Madonna gli avrebbe rivelato, ma tanti altri restano un segreto. In particolare quelli riguardanti Fatima. In un’intervista televisiva (la prima in vent’anni) rilasciata alla troupe della Rai per il programma La storia siamo noi mandata in onda nel marzo 2013 (ma girata nel giugno 2012), Jessica, che ormai è una donna sposata, racconta di aver incontrato l’ultima veggente di Fatima, suor Lucia, nel suo monastero a Coimbra, incontro nel quale si sarebbero scambiate a vicenda il segreto su Fatima.
La veggente Jessica nel 2014
La veggente Jessica nel 2014
Nel video Jessica più volte dice di non poter parlare di Fatima fino a che non riceverà il benestare della Santa Sede. Come può una giovane ragazza conoscere un segreto che la Chiesa dice di aver rivelato nella sua interezza? Cosa può sapere la veggente di Civitavecchia sul terzo segreto di Fatima che non sia già stato rivelato da Giovanni Paolo II nel 2000? Jessica arrivò addirittura a scrivere a Papa Wojtyla nel febbraio 2005 avendo saputo dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Nel testo chiede la possibilità di incontrarlo per parlargli poiché ci sono cose che riguarderebbero la sua persona, ma ancora di più Fatima, e che nessuno gli ha mai detto. Ma Jessica non incontrerà mai il Santo Padre! Tutta questa vicenda potrebbe confermare che esista una parte non rivelata del terzo segreto di Fatima, e che ora questo segreto non solo è custodito in qualche cartella in Vaticano, ma anche nella cittadina laziale. Jessica farà dichiarazioni sorprendenti anche del pontificato di Benedetto XVI annunciando, ben otto mesi prima della sua abdicazione, la condizione di instabilità all’interno delle mura vaticane, avendo ricevuto un messaggio dalla Vergine in cui si dichiara che «il Santo Padre non comanda come dovrebbe comandare, sono i cardinali che decidono più che lui».
 
Benedetto XVI a Fatima
Benedetto XVI a Fatima
Lo stesso Benedetto XVI, va ricordato, non solo si recò più volte a Fatima, ma nel viaggio di ritorno nel maggio 2010 dichiarò che «si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa», volendo intendere con ciò che le profezie non parlano del passato della Chiesa ma del suo futuro. Lo stesso pellegrinaggio si concluse con una frase molto enigmatica: «Possano questi sette anni che ci separano dal centenario delle Apparizioni affrettare il preannunciato trionfo del Cuore Immacolato di Maria a gloria della Santissima Trinità». Il pensiero di molti è subito volato alla profezia sui cento anni in cui stando sia alla beata Anna Caterina Emmerich che alla visione di papa Leone XIII, si fa riferimento ad un tempo di grande prova per la Chiesa, tempo posto sotto il dominio, per lo volontà di Dio stesso, di Satana in persona.
 
Anche a Medjugorje (stando ai veggenti), nel 1982, la Madonna sembrerebbe confermare tale profezia: “… devi sapere che Satana esiste; un giorno si è presentato davanti al trono di Dio e ha chiesto il permesso di tentare la Chiesa per un certo periodo. Dio gli ha permesso di metterla alla prova per un secolo. Questo secolo è sotto il potere del demonio, ma quando saranno compiuti i segreti che vi sono stati affidati, il suo potere verrà distrutto”.
 
Per molti, e forse per Ratzinger stesso, questi cento anni si compiranno con il 2017 e vedranno la piena realizzazione delle profezie di Fatima attraverso «la necessità di una passione della Chiesa» – così Benedetto XVI su Fatima – e di una sofferenza che verrà «proprio dall’interno della Chiesa, dal peccato che esiste nella Chiesa. Anche questo si è sempre saputo, ma oggi lo vediamo in modo realmente terrificante: che la più grande persecuzione della Chiesa non viene dai nemici fuori, ma nasce dal peccato nella Chiesa».
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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