lunedì 23 maggio 2011
Le icone mariane: una finestra sull’alba
di p. Angelo Maria Geiger, FI
Tutte le immagini della Madonna col Bambino sono riconducibili, in un certo qual modo, alle icone dell’antica Chiesa orientale che conservano, come ancora oggi, la Tradizione apostolica in forma visiva. In Occidente abbiamo molto da imparare dai nostri fratelli orientali per quanto riguarda la Madonna nell'arte. Le icone mariane non sono soltanto rappresentazioni della Vergine, ma vere finestre sull'alba della Rivelazione cristiana, depositarie dei misteri di Dio.
Ci sono tre maggiori prototipi iconografici della Madre di Dio: la Madre della Tenerezza, Colei che indica la Via e la Madre di Dio Orante.
L'icona della Madre della Tenerezza o Eleousa mostra la Madonna col Bambino, in un amabile abbraccio nel quale le due facce sono in stretta prossimità, e le loro forme sono racchiuse nella realtà umana di una madre in relazione col figlio. Il prototipo esprime la realtà storica ed umana dell'Incarnazione, e allo stesso tempo suggerisce la compassione di Maria Santissima per le sofferenze del Figlio. L'icona della Madonna del Perpetuo Soccorso è di questo tipo e rende molto esplicita la compassione materna di Maria. L'intimità della Madre e del Figlio nei misteri dell'Incarnazione e della Redenzione suggerisce l’elemento della cooperazione umana nel piano di Dio. Infatti, san Giovanni Damasceno, un Padre orientale, dice che «il nome Theotokos (Madre di Dio) contiene tutta la storia della divina economia nel mondo».
L'icona di Colei che indica la Via o Odighitria, mostra un atteggiamento diverso nella relazione tra la Madonna e il Bambino. Nostro Signore siede in trono sul braccio della Vergine Maria il cui sguardo è diretto all'osservatore. É maestosa e dominante nel suo gesto di indicare "la Via" con la sua mano destra. Il Signore risponde in un modo che è suggestivo di benedizione e riconoscimento per la presenza di sua Madre. Ora siamo invitati a partecipare alla relazione della Madonna col Bambino. Questo prototipo sembra essere trans-storico e riassume la nostra comprensione dogmatica del posto dell'Immacolata Vergine nei misteri della Fede. La spiritualità di san Luigi Grignion de Montfort, «a Gesù per Maria», trova qui la sua antica espressione popolare a cui noi facciamo pure riferimento come l'universale Mediazione di Maria. Anche l'immagine della Vergine Salus Populi Romani in Santa Maria Maggiore, Roma, e l'immagine della Madonna di Czestochowa, è un'icona Odighitria.
Il terzo prototipo della Madonna col Bambino nell’iconografia è la Madre di Dio Orante o Oranta, approvata come autentica espressione di fede dopo il Concilio di Efeso nel 1431, nel quale fu definito il dogma della Divina Maternità di Maria e la Madonna fu appellata col titolo di Theotokos, Madre di Dio. In questa immagine le mani della Madonna sono in un atteggiamento di preghiera, ritte in un gesto di supplica. Una delle versioni più comuni di questo prototipo è la Madonna del Segno o Panaghia. In questa icona il Bambino Gesù, in atteggiamento di benedizione, si mostra in una mandorla sull'addome della Vergine, ovvero, un circolo concentrico che simbolizza un luogo o uno stato di gloria. La Chiesa ortodossa ha dato a quest'immagine un'espressione poetica: «Tu, che l'universo è così piccolo da contenerti / hai confinato Te stesso nel grembo di una Vergine / e l'hai resa più spaziosa dei cieli». Lei è Vergine nel concepimento e nel parto e diventa il grande segno profetizzato da Isaia: "Ecco: la Vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele, che significa Dio con noi” (cf 7, 14). Costei è la Madonna quale realizzazione del Vangelo, o se possiamo tradurlo nella teologia occidentale del Concilio Vaticano II, la Madonna quale personificazione e archetipo della Chiesa.
Queste icone mariane sono davvero delle finestre sull'alba. Come la stella mattutina, la Madonna riflette la luce di Cristo su di noi tramite queste finestre. La verità sulla Vergine Maria è scritta su questi oggetti sacramentali in un modo semplice e bello, facile per noi da capire. Attraverso queste finestre possiamo entrare nel luogo dove si sono realizzati i misteri della fede e dove sono connessi misticamente con la persona dell'Immacolata Vergine. L'icona non è giusto un segno ma, in un certo modo, fa che la presenza della Madonna sia immediata ed effettiva. Attraverso di esse comprendiamo e rispondiamo alla sua cooperazione nel mistero della Redenzione, alla sua compassione per le sofferenze di Cristo e alla sua presenza nella Chiesa come Madre e Maestra.
Fonte: Il Settimanale di Padre Pio, n. 19, 15/05/2011
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