lunedì 7 dicembre 2015

Aborto – La dignità di quei poveri piccoli resti

 






Redazione Notizie Pro vita
 
I Comuni di Bassano, Cassola e Costabissara, in provincia di Vicenza, hanno deliberato una serie di provvedimenti che riconoscono la dignità dei piccoli resti dei bambini morti per aborto (anche spontaneo).

A Bassano si è deciso di estendere ai feti con meno di 20 settimane la possibilità di sepoltura già esistente per quelli tra le 20 e 28 settimane di gestazione; a Cassola e Costabissara si è destinata un’area alla sepoltura dei bambini mai nati, per accogliere gratuitamente sia i feti con meno di 28 settimane che quelli con meno di 20 settimane.

Esiste, infatti, una circolare Donat Cattin, mai abrogata dal 1988, per cui tutti gli embrioni dovrebbero essere “smaltiti” in cimitero; tale circolare è applicata solo in Lombardia e in Campania.

La sepoltura per legge è garantita sempre dopo la 20° settimana di gestazione. Dopo la 28° settimana di gestazione l’iter della sepoltura è a carico dei genitori; tra la 20° e la 28° settimana di gestazione qualora i genitori non vogliano farsene carico, tutto l’iter è a carico della ASL. Per le gravidanza con meno di 20 settimane, la sepoltura del feto avviene a richiesta dei genitori che devono farsene carico, altrimenti i resti verranno smaltiti come materiale speciale.

Per molte mamme la sepoltura del proprio figlio non nato rappresenta un passo importante per l’elaborazione del lutto. Facilitare per quanto possibile l’iter burocratico in un momento così doloroso, può aiutarle nel contenere il dolore e aprirle, nelle migliori condizioni, ad un nuovo progetto di genitorialità.

Spesso si tratta di piccole cassettine – nella maggior parte dei casi grandi come un pacchetto di sigarette – che non richiedono particolari difficoltà per la sepoltura e il trasporto. Le spese di inumazione sono quasi nulle visto che tali cassettine biodegradabili hanno un costo variabile tra 1,50 Euro a scatola fino a 27 Euro per un’urna cineraria per feti più grandi.

Il trasporto potrebbe essere fatto personalmente dai genitori che ritirano la cassettina previa autorizzazione della Direzione Medica ospedaliera, come di fatto generalmente avviene. I resti non reclamati dai genitori son trasportati una volta al mese dal Comune.

L’allestimento di aree cimiteriali visitabili per la sepoltura gratuita dei bimbi non nati al di sotto delle 28 settimane, almeno nei cimiteri delle città sede di Presidio Ospedaliero, è necessaria per poter avere un luogo della memoria, dove piangere e portare un fiore al proprio figlio non nato, accanto ai propri cari defunti e comunque nello stesso cimitero di residenza.
 
 
 
 

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