PUBBLICATO 2 dicembre 2023
Francesco vuole de-mascolinizzare la Chiesa (curiosamente, non “femminilizzarla”), e forse il suo desiderio sarà una sorpresa per qualsiasi fedele praticante che può vedere a colpo d’occhio che il problema non sembra essere un eccesso di testosterone.
di Carlos Esteban (01-12-2023)
Francesco vuole de-mascolinizzare la Chiesa (curiosamente, non “femminilizzarla”), e forse il suo desiderio sarà una sorpresa per qualsiasi fedele praticante che può vedere a colpo d’occhio che il problema non sembra essere un eccesso di testosterone.
Chiunque entri a caso in una chiesa cattolica media sarà sorpreso di sapere che il Papa ha espresso il desiderio di “de-mascolinizzare la Chiesa”, perché l’esperienza comune è esattamente l’opposto: il numero di donne che frequentano la chiesa supera di gran lunga la presenza di uomini, e alcuni sottolineano persino che l’atmosfera stessa delle parrocchie tende a essere molto più femminile che maschile.
Avrebbe forse senso se il Santo Padre si riferisse all’impossibile possibilità (permetteteci l’ossimoro) di aprire il sacerdozio alle donne. ma ha già rifiutato pubblicamente e categoricamente questa opzione in numerose occasioni, anche se ai padri e alle madri sinodali è concesso di lasciarsi andare a simili speculazioni nel famoso interminabile sinodo.
Tutto, dunque, rimane completamente indefinito, e non si capisce bene né che “la Chiesa è femminile” né in che cosa possa consistere questa auspicata “de-mascolinizzazione” che, in ogni caso, sembra a chiunque abbia gli occhi in faccia essere già a buon punto. Sembra che in questo, come in altri aspetti, il Papa si limiti ad allinearsi alle tendenze ideologiche che il mondo applaude, evitando di impegnarsi in qualcosa di concreto.
Il caso – o la Provvidenza – vuole che queste dichiarazioni papali coincidano temporalmente con le rappresaglie abitative e salariali che Sua Santità ha lanciato contro il cardinale Raymond Burke, perché proprio il porporato americano si è espresso in passato contro la de-mascolinizzazione della Chiesa.
In alcune dichiarazioni rilasciate qualche anno fa, Burke ha affermato che “il femminismo radicale che ha assalito la Chiesa e la società dagli anni ’60 ha lasciato gli uomini molto emarginati”. E continuava: “Sfortunatamente, il movimento femminista radicale ha influenzato fortemente la Chiesa, portandola ad affrontare costantemente le questioni femminili a scapito delle questioni critiche importanti per gli uomini; l’importanza del padre, sia nell’unione matrimoniale che non; l’importanza del padre per i bambini; l’importanza della paternità per i sacerdoti; l’impatto critico di un carattere virile; l’enfasi sui doni particolari che Dio dà agli uomini per il bene dell’intera società”.
Le affermazioni di Burke sono supportate da un sondaggio condotto dal sito web Crux nel 2015, in cui tre quarti degli intervistati concordano con il cardinale sul fatto che la Chiesa si è femminilizzata.
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