giovedì 6 marzo 2014

Voleva cancellare “Nuovi Orizzonti”, in galera banda di potenti criminali







di Mauro Faverzani

Ce ne sarebbe abbastanza per una spy story, se quanto vi stiamo raccontando non fosse tutto, drammaticamente reale: è costata sofferenza, ma alla fine è stata smontata pezzo su pezzo l’abietta campagna diffamatoria orchestrata ad arte contro l’associazione di diritto pontificio Nuovi Orizzonti in Bosnia-Erzegovina con l’intento di cancellarla, nonché contro la sua fondatrice, Chiara Amirante, ingiustamente accusata di riciclaggio di denaro sporco.

Contro tale organizzazione si sono incredibilmente mossi personaggi potenti e senza scrupoli, decisi a giungere con feroci pressioni ad una vile confisca o ad una bieca estorsione nei confronti delle opere realizzate o in fase di realizzazione, in particolare la Cittadella Cielo Orizzonti di Pace, costruita per sostenere persone in condizioni di disagio. Ben 37 le ispezioni subite in un anno dall’organizzazione umanitaria, con eccessivo e sospetto accanimento, senza che sia stata trovata alcuna irregolarità; sistematico e pretestuoso l’ostruzionismo applicato contro ogni tipo di accoglienza residenziale, oltre agli avvertimenti mafiosi ed alle minacce di attentati, ricevuti soprattutto da Chiara Amirante (tra l’altro, nominata consultrice da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI in due Pontifici Consigli) e dai suoi più stretti collaboratori; per non parlare dei veicoli manomessi e di abusi inaccettabili come i permessi di soggiorno negati, nonostante ben due ricorsi vinti.

Ma questo non ha né scoraggiato, né fermato gli operatori di Nuovi Orizzonti, a favore dei quali si è schierato apertamente anche il tenore Andrea Bocelli con una lettera aperta, lettera che ha raccolto l’immediata e pronta adesione di oltre 150 nomi illustri delle istituzioni, della cultura, del giornalismo, della magistratura, dello sport e dello spettacolo.

La missiva è stata inviata al Presidente della Bosnia-Erzegovina, Zivko Budimir, alle principali autorità, alle istituzioni ed ai direttori delle principali testate. Ciò ha permesso di portare a conoscenza della drammatica situazione anche l’opinione pubblica. Ma soprattutto di allertare la Procura e la Sipa di Sarajevo, la Polizia bosniaca contro la mafia e la criminalità organizzata. Ciò ha permesso di condurre serie ed approfondite indagini denominate in codice “Operazione pellegrino”. Sono state così raccolte prove inconfutabili della sporca azione ordita ai danni di Nuovi Orizzonti e dell’associazione Regina della Pace.

Il che ha portato all’arresto di ben sei individui, tra cui due alti funzionari del Servizio per gli Affari degli Stranieri di Bosnia-Erzegovina, responsabili, tra l’altro, dei permessi di soggiorno: uno, il capo della banda malavitosa, è Boris Kordic; l’altro è Josip Kvesić, ispettore dell’Ufficio Regionale Servizio Stranieri della BiH di Mostar, sospettato anche di racket ai danni degli investitori stranieri a Medjugorje. Con loro, in manette sono finiti Luca Cobre, Vlatko Puljic e Ana Milicevic. Le accuse nei loro confronti sono quelle di criminalità organizzata, abuso d’ufficio ed estorsione. La notizia è rimbalzata immediatamente ai quattro angoli del Paese, grazie ai telegiornali ed ai quotidiani nazionali di Bosnia-Erzegovina.

L’auspicio è che ora, sventato il piano criminale, vengano al più presto rilasciate le autorizzazioni per il progetto Cittadella Cielo Orizzonti di Pace, autorizzazioni al momento bloccate nonostante l’approvazione del Sindaco di Čapljina e la delibera col finanziamento stanziato dalla Provincia di Trento. La speranza è che ora anche alle strutture di Bjakovici venga data la possibilità di accogliere giovani in condizioni di disagio, che si possa promuovere senza intoppi la formazione al volontariato internazionale, che non vi siano ulteriori ostacoli nel rilascio dei permessi di soggiorno agli operatori umanitari, che cessino nei loro confronti ispezioni e pressioni psicologiche. Il peggio pare comunque passato… 




Corrispondenza romana  05 marzo 2014 


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