Marco Tosatti, 08-10-2019
Come seguito ideale del convegno del 5 ottobre sull’eucarestia, e della discussione sul tema che si è sviluppata nel nostro blog, pubblichiamo una nota su un libro di Sergio Russo, intitolato “Ogni ginocchio si pieghi!”.
«Come mai oggi un credente non si inginocchia più di fronte a Gesù Eucarestia, presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità? Perché non piega le ginocchia dinanzi al suo Signore e al suo Dio?»
Da questa domanda Sergio Russo prende l’avvio per un suo personalissimo viaggio spirituale mettendo in campo profezie e visioni di mistici cattolici, comparate ad autorevoli analisi di liturgisti contemporanei. Tutto ciò porta l’autore a formulare delle ipotesi che come tutte le ipotesi possono essere oggetto di discussione, ma che meritano di essere se non altro esaminate, e che individuano in quel “fumo di satana penetrato nel Tempio di Dio”, di montiniana memoria l’inizio drammatico di un vero e proprio offuscamento della Sacra Liturgia, e di conseguenza la causa remota dell’attuale disorientamento dottrinale e della crisi di Fede.
Questo testo porterà così il Lettore a riflettere sulla medesima conclusione a cui è giunto Benedetto XVI: «E’ nel rapporto con la Liturgia che si decide il destino della Fede e della Chiesa.»!
Il volume contiene anche una ricca antologia di preghiere eucaristiche, ed è arricchito da una Nota Pastorale sulla Comunione scritta da s. ecc. mons. Mario Oliveri, Vescovo emerito di Albenga e Imperia.
Pubblichiamo di seguito la prefazione di don Nicola Bux, sul tema – centrale in questo discorso – della grazia. Buona lettura.
Come seguito ideale del convegno del 5 ottobre sull’eucarestia, e della discussione sul tema che si è sviluppata nel nostro blog, pubblichiamo una nota su un libro di Sergio Russo, intitolato “Ogni ginocchio si pieghi!”.
«Come mai oggi un credente non si inginocchia più di fronte a Gesù Eucarestia, presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità? Perché non piega le ginocchia dinanzi al suo Signore e al suo Dio?»
Da questa domanda Sergio Russo prende l’avvio per un suo personalissimo viaggio spirituale mettendo in campo profezie e visioni di mistici cattolici, comparate ad autorevoli analisi di liturgisti contemporanei. Tutto ciò porta l’autore a formulare delle ipotesi che come tutte le ipotesi possono essere oggetto di discussione, ma che meritano di essere se non altro esaminate, e che individuano in quel “fumo di satana penetrato nel Tempio di Dio”, di montiniana memoria l’inizio drammatico di un vero e proprio offuscamento della Sacra Liturgia, e di conseguenza la causa remota dell’attuale disorientamento dottrinale e della crisi di Fede.
Questo testo porterà così il Lettore a riflettere sulla medesima conclusione a cui è giunto Benedetto XVI: «E’ nel rapporto con la Liturgia che si decide il destino della Fede e della Chiesa.»!
Il volume contiene anche una ricca antologia di preghiere eucaristiche, ed è arricchito da una Nota Pastorale sulla Comunione scritta da s. ecc. mons. Mario Oliveri, Vescovo emerito di Albenga e Imperia.
Pubblichiamo di seguito la prefazione di don Nicola Bux, sul tema – centrale in questo discorso – della grazia. Buona lettura.
§§§
La Grazia è la cosa più sublime che esista nell’universo mondo. Oggi l’uomo contemporaneo non sa neppure cosa sia: troppo impalpabile, troppo evanescente, non si può misurare, non è visibile! Quest’uomo moderno crede alle leggi della fisica e della scienza, ma anche queste non sono visibili, e nemmeno misurabili!
Ogni generazione ha i suoi maestri, e ogni società i suoi punti di riferimento.
L’uomo del “duemila” ha per maestro se stesso e come punto di riferimento: il progresso “inarrestabile” della scienza.
I cattolici hanno per maestro Gesù Cristo, e come punto di riferimento guardano al successore di san Pietro, cioè al Papa.
L’uomo razionalista auspica che il suo agire sia sempre più produttivo, sempre più finalizzato, sempre più pragmatico.
L’uomo spirituale aspira invece a che il suo agire divenga sempre più “liturgico”: ogni gesto un simbolo, ogni parola un effetto.
La Grazia è la vita di Dio nell’essere umano: essa eleva l’uomo, lo spiritualizza, gli fa desiderare di compiere cose belle e nobili.
La scienza moderna insiste che l’uomo sia soltanto un animale – sociale, senza dubbio – ma pur sempre un animale: uno fra i tanti nel gran mondo della natura. Questa moderna cultura può diffondersi grazie ai mezzi di comunicazione di massa e riesce ad uniformare gli individui attraverso questo suo “pensiero dominante”.
La Grazia si attinge nella preghiera e nella liturgia. La Grazia è verità e libertà, è bellezza ed è bontà.
La scienza moderna spesso è altèra, arrogante, orgogliosa dei suoi risultati. Si mostra cinica la scienza. E oggi essa insegna che solo i migliori sono destinati a prevalere, al contrario dei più deboli che, necessariamente, soccombono: è infatti questa la legge della “selezione naturale”. Dunque la guerra è, tutto sommato, un buon setaccio per l’umanità. Le guerre, si sa – dicono costoro – sono “inevitabili”!
Però – su altro fronte – la Grazia sta parimenti rinnovando il mondo intero: ma come una foresta che cresce, essa non fa rumore; e come la marea ti inonda, ma non te ne accorgi.
La Grazia permane in eterno, poiché essa procede da Dio. La Grazia è anzi la Vita stessa di Dio. E questa vita è resa disponibile a tutti (per coloro che ne vogliano usufruire) e si comunica per mezzo dei Sacramenti della Chiesa. Similmente però, proprio come ogni vita ha il suo centro nel cuore, così anche la Grazia divina ha il suo Cuore nell’Eucarestia.
Ed è proprio questo sublime Sacramento a costituire l’argomento attorno al quale gravita il presente libro.
Don Nicola Bux
La Grazia è la cosa più sublime che esista nell’universo mondo. Oggi l’uomo contemporaneo non sa neppure cosa sia: troppo impalpabile, troppo evanescente, non si può misurare, non è visibile! Quest’uomo moderno crede alle leggi della fisica e della scienza, ma anche queste non sono visibili, e nemmeno misurabili!
Ogni generazione ha i suoi maestri, e ogni società i suoi punti di riferimento.
L’uomo del “duemila” ha per maestro se stesso e come punto di riferimento: il progresso “inarrestabile” della scienza.
I cattolici hanno per maestro Gesù Cristo, e come punto di riferimento guardano al successore di san Pietro, cioè al Papa.
L’uomo razionalista auspica che il suo agire sia sempre più produttivo, sempre più finalizzato, sempre più pragmatico.
L’uomo spirituale aspira invece a che il suo agire divenga sempre più “liturgico”: ogni gesto un simbolo, ogni parola un effetto.
La Grazia è la vita di Dio nell’essere umano: essa eleva l’uomo, lo spiritualizza, gli fa desiderare di compiere cose belle e nobili.
La scienza moderna insiste che l’uomo sia soltanto un animale – sociale, senza dubbio – ma pur sempre un animale: uno fra i tanti nel gran mondo della natura. Questa moderna cultura può diffondersi grazie ai mezzi di comunicazione di massa e riesce ad uniformare gli individui attraverso questo suo “pensiero dominante”.
La Grazia si attinge nella preghiera e nella liturgia. La Grazia è verità e libertà, è bellezza ed è bontà.
La scienza moderna spesso è altèra, arrogante, orgogliosa dei suoi risultati. Si mostra cinica la scienza. E oggi essa insegna che solo i migliori sono destinati a prevalere, al contrario dei più deboli che, necessariamente, soccombono: è infatti questa la legge della “selezione naturale”. Dunque la guerra è, tutto sommato, un buon setaccio per l’umanità. Le guerre, si sa – dicono costoro – sono “inevitabili”!
Però – su altro fronte – la Grazia sta parimenti rinnovando il mondo intero: ma come una foresta che cresce, essa non fa rumore; e come la marea ti inonda, ma non te ne accorgi.
La Grazia permane in eterno, poiché essa procede da Dio. La Grazia è anzi la Vita stessa di Dio. E questa vita è resa disponibile a tutti (per coloro che ne vogliano usufruire) e si comunica per mezzo dei Sacramenti della Chiesa. Similmente però, proprio come ogni vita ha il suo centro nel cuore, così anche la Grazia divina ha il suo Cuore nell’Eucarestia.
Ed è proprio questo sublime Sacramento a costituire l’argomento attorno al quale gravita il presente libro.
Don Nicola Bux
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Sergio Russo è nato a Livorno nel 1955. Ha conseguito il Baccalaureato in Filosofia presso la Pontificia Università “Angelicum” in Roma e il Diploma in Scienze Religiose all’I.S.S.R. di Volterra. Dopo aver scritto nel 2013 il suo primo libro “Il fumo di satana”. Riflessioni su un gesto fondante del Cristianesimo (con Prefazione di Nicola Bux e una Nota Pastorale del Vescovo Mario Oliveri), nel 2017 pubblica il suo secondo libro “Sei tu quello, o dobbiamo aspettarne un altro?” L’Ultimo tassello mancante alla celebre profezia di Fatima, ora invece riedita, nel 2019, una nuova edizione del primo, dal titolo “Ogni ginocchio si pieghi!”
Attualmente vive e lavora a Guardistallo, in Toscana.
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