mercoledì 17 agosto 2016

Lussemburgo, lo stile dell'annuncio. Se i sacerdoti vestono come consulenti finanziari

 
 
 
 
Nella foto, monsignor Leo Wagener, vicario generale dell'arcidiocesi di Lussemburgo
 
 
 
Giovanni Paolo II, lettera al cardinale vicario di Roma Ugo Poletti, 8 settembre 1982:

 
«[...] Inviati da Cristo per l'annuncio del Vangelo, abbiamo un messaggio da trasmettere, che si esprime sia con le parole, sia anche con i segni esterni, soprattutto nel mondo odierno che si mostra così sensibile al linguaggio delle immagini.
 
L'abito ecclesiastico, come quello religioso, ha un particolare significato: per il sacerdote diocesano esso ha principalmente il carattere di segno, che lo distingue dall'ambiente secolare nel quale vive; per il religioso e per la religiosa esso esprime anche il carattere di consacrazione e mette in evidenza il fine escatologico della vita religiosa.
 
L'abito, pertanto, giova ai fini dell'evangelizzazione ed induce a riflettere sulle realtà che noi rappresentiamo nel mondo e sul primato dei valori spirituali che noi affermiamo nell'esistenza dell'uomo.
 
Per mezzo di tale segno, è reso agli altri più facile arrivare al Mistero, di cui siamo portatori, a Colui al quale apparteniamo e che con tutto il nostro essere vogliamo annunciare [...]».
 
 
 
 
 
tramite iltimone.org

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