La Madonna, nel disegno divino, è l'opera nella quale non si riscontra alcuna imperfezione

di Egidio Chiarella 


Siamo innamorati di Maria? Oggi, mentre ricordiamo l’immacolato concepimento della Madre di Dio, come si pone la società dinnanzi a questo grande mistero? È consapevole che donarsi e affidarsi alla Madonna rappresenta lo scudo necessario per non essere inghiottiti nelle sabbie mobili del relativismo accattivante e imbevuto da una falsa centralità dell’uomo?

In questo nostro tempo purtroppo si è persa la dimensione soprannaturale, scivolando in un buonismo di facciata che salva le apparenze, ma lascia intatto l’inquinamento interiore. La catechesi avviata in questi giorni dal teologo e pastore, Mons. Costantino Di Bruno, che spesso mi pregio di citare nelle mie riflessioni e di cui oggi ne riporto, in toto, il pensiero su Maria, ci sta guidando su un percorso che porta a non vergognarsi del Vangelo, per non cadere nell’ipocrisia del credente a gettoni!

Eppure della Madonna si parla poco o ci si vergogna di farlo! La citiamo di certo e di solito nelle ricorrenze, in alcuni momenti sacri o incontri ad hoc e poi? Si preferisce il linguaggio corrente, magari figlio dell’immoralità, della superficialità, dell’esteriorità e dell’ipocrisia, di cui nessuno però si vergogna! Papa Francesco dal primo suo saluto al mondo si è affidato alle Sue cure e ha alzato gli occhi al cielo, per chiedere protezione lungo il suo nuovo e difficile cammino di Vicario di Cristo. L’ha poi invocata per la pace in ogni angolo del mondo, al di là del censo, della razza, della religione, della posizione sociale. Questo Papa è di Maria!


Ogni fedele e devoto figlio della Vergine Maria, con una antica invocazione, così si rivolge alla Madre celeste: “Dignare me laudare te, Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos”. “Rendimi degno di lodare te, Vergine santa. Dammi la forza contro i tuoi nemici”. Mons. Di Bruno scrive che nessun uomo sulla terra è capace di celebrare degnamente le lodi della Vergine Maria. Tutte le parole umane, le frasi più nobili, i concetti più elevati e profondi sono sempre inadeguati. La Vergine Maria è infinitamente oltre ogni nostro pensiero, ogni nostra formulazione di lode, ogni nostra concettualizzazione dell’altissimo mistero che il Padre nostro celeste ha voluto e vuole realizzare attraverso di lei, la Donna grandissima per la sua umiltà.

Solo lo Spirito Santo può cantare in pienezza di verità le lodi della sua Mistica Sposa, della vera Figlia del Padre, della Madre del Verbo della vita. Lui però ha nascosto tutto nel suo cuore, ha sigillato il mistero della Madre di Dio. Solo di volta in volta dona qualche goccia di conoscenza e di sapienza, perché mai ci abituiamo alla grandezza della Madre celeste. La Vergine Maria, sottolinea ancora il sacerdote, dovrà essere sempre più nuova ai nostri occhi, sempre più vera, sempre più immersa nel mistero, sempre più eccelsa ed elevata, sempre più facente parte in modo unico della mistero della redenzione. Così agendo ci dona la gioia di scoprire sempre cose nuove sulla Madre di Dio, cose inimmaginabili, impensabili anche per la fantasia più fantasiosa.

Questa grazia dobbiamo chiederla sempre ugualmente alla Vergine Maria. Lodare degnamente la Vergine Santa  è pura grazia di Dio. Lui ha pensato e fatto così la Madre del suo Divin Figlio. Lui deve concederci la sapienza, la saggezza, l‘intelligenza per comprendere la bellezza del suo Capolavoro.  Il teologo, assistente centrale del Movimento Apostolico, afferma che la Vergine Maria è il vero Capolavoro di Dio. È lo splendore della sua creazione. È l’ideale perfettissimo di ogni opera del Padre. È opera così unica, così originale, così speciale, così particolare che anche se volesse, non ne potrebbe creare una simile. Maria è l’unicità di Dio. La sua immagine esatta. In Lei può rispecchiarsi quasi per intero. Può vedere se stesso più che nell’intera sua creazione.

 Possiamo affermare che la Vergine Maria è l’immacolata concezione di Dio. Questa affermazione significa una cosa sola: Maria, nel disegno eterno di Dio, è l’opera nella quale non si riscontra alcuna imperfezione. In tutte le altre creature, uomini e angeli, Dio può trovare dei difetti, avrebbe potuto crearli in un altro modo. Maria poteva essere creata solo in questo modo e in nessun altro. Se un altro modo fosse stato possibile, Dio l’avrebbe fatto. Nessuna bellezza deve essere negata a Maria. Nessuna santità. Nessuna perfezione. Nessuna virtù. È questo il motivo per cui Dio si può rispecchiare tutto in Maria.

Monsignore chiude evidenziando che di Maria la nostra lode può proclamare tutto il bene, il bene pensato e da pensare, immaginato e da immaginare, la bellezza vista e quella da vedere. Alla Vergine Maria manca solo la divinità, l’eternità.  Ogni altra cosa le è stata conferita da Dio. Lei non è stata privata di nessuna bellezza fisica, spirituale, morale. Dio l’ha voluta senza alcuna macchia. L’ha voluta tutta bella. Mi auguro che l’uomo capisca veramente che la Vergine Maria sia il vero capolavoro di Dio e affidandosi a Lei porti il mondo a ritrovare il suo reale splendore sociale, morale, politico ed economico. Oltre, lo verifichiamo ogni giorno, c’è il vuoto dell’apparenza, manca la visione soprannaturale capace di capire il capolavoro di Dio!