VEGLIA
PER LA LIBERTÀ DI OPINIONE
SABATO 21 DICEMBRE 2013 dalle 17
Piazza del Duomo, Pistoia
Il DISEGNO DI LEGGE
SCALFAROTTO N.1052
APPROVATO ALLA CAMERA
IL 19/09/2013
METTE
SERIAMENTE IN PERICOLO
Insieme ad altre proposte legislative esso sta inoltre avviando un
progressivo processo di demolizione della famiglia, con l’abbattimento di quei
criteri legali, biologici e morali che ne assicurano la stabilità, i diritti e i doveri e che la riconoscono come cellula fondante della società [Articolo
29 della Costituzione].
DIFENDIAMO
J
La libertà di opinione ed espressione
J
L'unicità del matrimonio tra uomo e donna
J
Il diritto dei bambini ad avere un padre ed una
madre
J
La libertà di educazione esente
dall'imposizione dell'ideologia gender
modalità veglia: portare un libro da leggere e un bavaglio
La Manif Pour Tous (in italiano “manifestazione per tutti”) che è un’associazione apolitica e aconfessionale senza fini di lucro che nasce in Francia in seguito alla proposta del ministro Taubira di un “matrimonio per tutti”-il matrimonio omosessuale- che ha realizzato una mobilitazione culturale senza precedenti, la cui eco ha suscitato il risveglio di milioni di coscienze in tutto il mondo e la diffusione della stessa in altri Paesi europei, diventando il punto di riferimento della battaglia in difesa dell’uomo e della famiglia.
A seguito della presentazione nelle aule parlamentari italiane del Proposta di legge contro l’omofobia il movimento si è sviluppato anche in Italia, con l’intento di combattere quella che si sta rivelando essere una legge liberticida, un pericoloso bavaglio alla libertà di espressione.
Il “ddl Scalfarotto” estensione della Legge Mancino-Reale prevede la sanzione con pene fino a 4 anni di reclusione per chiunque si discosti dalla cultura omosessualista in nome del nuovo “reato di omofobia” che però non esiste e non è determinato all’interno dell’ordinamento giuridico italiano aprendo dunque ampi margini di discrezionalità e abuso di giudizio in sede giurisprudenziale.
Proprio come recita l’Art. 3 della Costituzione, rigettiamo e condanniamo ogni forma di violenza e comportamenti discriminatori (già sanzionati esaustivamente dal codice penale) e siamo convinti che tutti gli uomini siano uguali, con pari dignità, dotati di diritti inalenabili che lo Stato deve tutelare.
Il provvedimento sull’omofobia è però superfluo, inopportuno e incostituzionale. Non solo pareri di incostituzionalità sono stati sollevati dalla Prima Commissione Affari Costituzionali chiamata ad esprimere la valutazione di conformità alla Costituzione, ma occorre mettere in evidenza come la tutela contro le violenze sugli omosessuali è già ben attuabile nel nostro ordinamento attraverso l’aggravante dei motivi abietti e futili e del profittare delle condizioni di debolezza della vittima.
L’Italia si collca all’ottavo posto nel mondo per tolleranza nei confronti della questione omosessuale, subito sotto la Gran Bretagna (rapporto del Pew Research, istituto di ricerca riconosciuto che effettua indagini su temi ritenuti sensibili e importanti dalla popolazione mondiale). Appare evidente che il ddl anti-omofobia costituisce il tentativo di introdurre per via legale l’ideologia del genere e la naturalità e legittimità di matrimonio e adozioni omosessuali -di cui costituisce l’apripista-, rendendo illegali affermazioni di carattere discordante.
L’ “ideologia gender” è una teoria culturale relativizzante e individualizzante che reputa l’identità sessuale della persona alla stregua di una costruzione culturale mutevole -“il genere”- inteso come ruolo sociale fluido e dipendente dalla propria sensibilità, non più dato di natura stabile e biologicamente determinato. L’Australian human rights commission riconosce oggi, sulla scia di questa ideologia, ben 17 diversi generi.
Di fronte a questo scenario i nostri scopi sono:
- difendere la libertà di espressione e di pensiero;
- sostenere la famiglia naturale quale elemento pregiuridico e prepolitico fondante la società;
- preservare l’unicità del matrimonio tra uomo e donna;
- tutelare il diritto inviolabile del bambino ad avere un padre ed una madre.
- difendere l’uomo: mashio e femmina come evidenza biologica.
Riteniamo doveroso contrastare e scongiurare il dominio dell’ideologia gender che preoccupa anche per i modi con cui si impone: subdolo e velato attraverso invenzione e disciplina del problema omofobo, aggressivo e dispotico attraverso atti intimidatori, repressivi, di censura e indottrinamento.
Solo alcuni fatti che ne testimoniano il carattere liberticida:
- Casale Monferrato, un convegno su omofobia e transfobia organizzato da associazioni cattoliche e Movimento per la Vita è stato intererotto di prepotenza per mano di attivisti LGBT. (http://www.ilmonferrato.it/articolo.php?ARTUUID=C5AB1F55-34B8-4D21-8DB4-BF11A3568788&MUUID=AFA9393B-B907-4AD0-878F-5C402A0A8219).
- Elevata mediatizzazione dei suicidi omosessuali di matrice omofobica. Il Governo però ha manifestato «una certa difficoltà nell'intendere come reperire i dati richiesti» riguardo al profilo qualitativo e quantitativo delle violenze sugli omosessuali. (http://www.lanuovabq.it/it/articoli-perche-escludereun-altrofamily-day-7915.htm)
- censura ad opera della televisione di Stato: lo scandalo della trasmissione Domenica In che a 24 ore dalle riprese annulla l’intervento del giurista Cerrelli (noto per aver spiegato l’incostituzionalità e l’inutilità della legge sull omofobia) e lo sostituisce con quello di una madre che ha accettato l’omosessualità del figlio.(http://www.giuristiperlavita.org/joomla/comunicati1/145-la-rai-censura-l-avv-cerrelli)
- Censura a Roma con l’annullamento del convegno dell’associazione “Famiglia Domani” in quanto il sindaco Ignazio Marino, su pressione di gruppi 5 stelle e SEL, ha tolto la disponibilità della sala per il 3 dicembre in Campidoglio. (http://www.lungotevere.org/index.php/urbe/appuntamenti-e-numeri-utili/19912-famiglia-convegno-omofobo-campidoglio).
- il “caso Barilla”, costretto a fare retromarcia sulle proprie convinzioni e a un’epurazione dei vertici dell’azienda.
- Veglia silenziosa delle Sentinelle in piedi a Bergamo aggredita da gruppi dei centri sociali.(http://www.bergamonews.it/cronaca/cartelli-sputi-e-insulti-alle-sentinelle-piedi-scontri-con-la-polizia-183045)
- Azione di modificazione e risignifcazione terminologica (neolingua) tramite l'utilizzo dei termini "Genere/Gender" al posto di "sesso", "Genitore1/2" al posto di "padre" e "madre", la progressiva cancellazione del termine "maternità", ecc. (http://www.lamanifpourtous.it/sitehome/in-evidenza/lettera-aperta-al-sindaco-di-venezia-orsoni-e-al-consiglio-comunale-veneziano/)
- 10 milioni di euro stanziati con il Decreto Scuola per istituire l’obbligatorietà della formazione dei docenti finalizzata “al superamento degli stereotipi di genere” e all’ “educazione sessuale all’ affettività”. Istruzione pubblica utilizzata come strumento di rieducazione alla luce della ideologia del genere.(http://www.ilsussidiario.net/News/Educazione/2013/11/7/SCUOLA-Se-anche-il-decreto-Carrozza-vende-i-bambini-all-ideologia-del-gender/2/442037/).
- Cambiamento dei testi scolastici in conformità all’ideologia gender (http://www.avvenire.it/famiglia/Pagine/la-teoria-del-gender-vuole-entrare-in-aula.aspx) e utilizzo didattico di favole e spettacoli teatrali che propongono come modello le unioni fra persone dello stesso sesso (http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cultura/2013/17-ottobre-2013/bella-addormentata-si-innamoro-principessa-2223497334812.shtml).
- l’Istituto paritario Faa’ di Bruno di Torino minacciato di vedersi sospendere i contributi pubblici se non avesse messo fine all’consueto ciclo annuale di incontri in sostegno alle famiglie che per quest’anno proponeva una riflessione sulla bellezza della famiglia naturale. Le associazioni LGBT si sono attivate per far perdere il regime di convenzione con il Comune, costringendo di fatto dirigenti e genitori a rinunciare ai tre incontri programmati.(http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/scuola-parla-famiglia-togliamole-fondi.aspx)
- infine, per sottolineare quanto questa tendenza stia diventando in realtà un’urgenza, basta ricordare come anche in Toscana si stia facendo largo a livello istituzionale il concetto di Salute di genere. E’ l’ultima deriva della medicina e a farne le spese si vuole che siano i bambini: il Primario del reparto di Medicina della Sessualità dell’ospedale Careggi ha chiesto alla Regione Toscana di poter effettuare trattamenti ormonali sui bambini affetti dai disturbi di genere (disturbi di natura psicologica legati all’età evolutiva) per bloccare l’età puberale biologica in modo che possano scegliere a quale genere appartenere in età avanzata.
LMPT Toscana ha diffuso un comunicato con cui chiede che non venga dato corso ad alcuna autorizzazione "sperimentale" di impiego di terapie ormonali sui bambini.
- Il deputato Scalfarotto ha poi esplicitamente affermato, in un'intervista a l'Espresso del 26 agosto 2013, che la legge sull’omofobia è solo il primo passo per arrivare ai “matrimoni” e alle adozioni da parte di persone dello stesso sesso. (http://espresso.repubblica.it/palazzo/2013/08/26/news/caro-cerno-io-non-faccio-spot-1.58108).
Per questi motivi anche a Pistoia si è costituito il circolo territoriale de La Manif Pour Tous Italia. Siamo persone comuni, studenti, impiegati, professionisti, operatori sociali concordi su questi temi e desiderosi di suscitare l’attenzione pubblica sui rischi per la libertà di opinione e per i fondamenti del vivere civile che possono derivare dalla legge “Scalfarotto” e dall’ideologia che la sottende. (https://www.facebook.com/notes/la-manif-pour-tous-pistoia/sulla-somministrazione-di-trattamenti-ormonali-rivolti-a-bambini-nella-diagnosi-/545358032216226)
LA MANIF POUR TOUS - PISTOIA
lamanifpourtouspistoia@gmail.com
https://www.facebook.com/lmptpistoia
modalità veglia: portare un libro da leggere e un bavaglio
La Manif Pour Tous (in italiano “manifestazione per tutti”) che è un’associazione apolitica e aconfessionale senza fini di lucro che nasce in Francia in seguito alla proposta del ministro Taubira di un “matrimonio per tutti”-il matrimonio omosessuale- che ha realizzato una mobilitazione culturale senza precedenti, la cui eco ha suscitato il risveglio di milioni di coscienze in tutto il mondo e la diffusione della stessa in altri Paesi europei, diventando il punto di riferimento della battaglia in difesa dell’uomo e della famiglia.
A seguito della presentazione nelle aule parlamentari italiane del Proposta di legge contro l’omofobia il movimento si è sviluppato anche in Italia, con l’intento di combattere quella che si sta rivelando essere una legge liberticida, un pericoloso bavaglio alla libertà di espressione.
Il “ddl Scalfarotto” estensione della Legge Mancino-Reale prevede la sanzione con pene fino a 4 anni di reclusione per chiunque si discosti dalla cultura omosessualista in nome del nuovo “reato di omofobia” che però non esiste e non è determinato all’interno dell’ordinamento giuridico italiano aprendo dunque ampi margini di discrezionalità e abuso di giudizio in sede giurisprudenziale.
Proprio come recita l’Art. 3 della Costituzione, rigettiamo e condanniamo ogni forma di violenza e comportamenti discriminatori (già sanzionati esaustivamente dal codice penale) e siamo convinti che tutti gli uomini siano uguali, con pari dignità, dotati di diritti inalenabili che lo Stato deve tutelare.
Il provvedimento sull’omofobia è però superfluo, inopportuno e incostituzionale. Non solo pareri di incostituzionalità sono stati sollevati dalla Prima Commissione Affari Costituzionali chiamata ad esprimere la valutazione di conformità alla Costituzione, ma occorre mettere in evidenza come la tutela contro le violenze sugli omosessuali è già ben attuabile nel nostro ordinamento attraverso l’aggravante dei motivi abietti e futili e del profittare delle condizioni di debolezza della vittima.
L’Italia si collca all’ottavo posto nel mondo per tolleranza nei confronti della questione omosessuale, subito sotto la Gran Bretagna (rapporto del Pew Research, istituto di ricerca riconosciuto che effettua indagini su temi ritenuti sensibili e importanti dalla popolazione mondiale). Appare evidente che il ddl anti-omofobia costituisce il tentativo di introdurre per via legale l’ideologia del genere e la naturalità e legittimità di matrimonio e adozioni omosessuali -di cui costituisce l’apripista-, rendendo illegali affermazioni di carattere discordante.
L’ “ideologia gender” è una teoria culturale relativizzante e individualizzante che reputa l’identità sessuale della persona alla stregua di una costruzione culturale mutevole -“il genere”- inteso come ruolo sociale fluido e dipendente dalla propria sensibilità, non più dato di natura stabile e biologicamente determinato. L’Australian human rights commission riconosce oggi, sulla scia di questa ideologia, ben 17 diversi generi.
Di fronte a questo scenario i nostri scopi sono:
- difendere la libertà di espressione e di pensiero;
- sostenere la famiglia naturale quale elemento pregiuridico e prepolitico fondante la società;
- preservare l’unicità del matrimonio tra uomo e donna;
- tutelare il diritto inviolabile del bambino ad avere un padre ed una madre.
- difendere l’uomo: mashio e femmina come evidenza biologica.
Riteniamo doveroso contrastare e scongiurare il dominio dell’ideologia gender che preoccupa anche per i modi con cui si impone: subdolo e velato attraverso invenzione e disciplina del problema omofobo, aggressivo e dispotico attraverso atti intimidatori, repressivi, di censura e indottrinamento.
Solo alcuni fatti che ne testimoniano il carattere liberticida:
- Casale Monferrato, un convegno su omofobia e transfobia organizzato da associazioni cattoliche e Movimento per la Vita è stato intererotto di prepotenza per mano di attivisti LGBT. (http://www.ilmonferrato.it/articolo.php?ARTUUID=C5AB1F55-34B8-4D21-8DB4-BF11A3568788&MUUID=AFA9393B-B907-4AD0-878F-5C402A0A8219).
- Elevata mediatizzazione dei suicidi omosessuali di matrice omofobica. Il Governo però ha manifestato «una certa difficoltà nell'intendere come reperire i dati richiesti» riguardo al profilo qualitativo e quantitativo delle violenze sugli omosessuali. (http://www.lanuovabq.it/it/articoli-perche-escludereun-altrofamily-day-7915.htm)
- censura ad opera della televisione di Stato: lo scandalo della trasmissione Domenica In che a 24 ore dalle riprese annulla l’intervento del giurista Cerrelli (noto per aver spiegato l’incostituzionalità e l’inutilità della legge sull omofobia) e lo sostituisce con quello di una madre che ha accettato l’omosessualità del figlio.(http://www.giuristiperlavita.org/joomla/comunicati1/145-la-rai-censura-l-avv-cerrelli)
- Censura a Roma con l’annullamento del convegno dell’associazione “Famiglia Domani” in quanto il sindaco Ignazio Marino, su pressione di gruppi 5 stelle e SEL, ha tolto la disponibilità della sala per il 3 dicembre in Campidoglio. (http://www.lungotevere.org/index.php/urbe/appuntamenti-e-numeri-utili/19912-famiglia-convegno-omofobo-campidoglio).
- il “caso Barilla”, costretto a fare retromarcia sulle proprie convinzioni e a un’epurazione dei vertici dell’azienda.
- Veglia silenziosa delle Sentinelle in piedi a Bergamo aggredita da gruppi dei centri sociali.(http://www.bergamonews.it/cronaca/cartelli-sputi-e-insulti-alle-sentinelle-piedi-scontri-con-la-polizia-183045)
- Azione di modificazione e risignifcazione terminologica (neolingua) tramite l'utilizzo dei termini "Genere/Gender" al posto di "sesso", "Genitore1/2" al posto di "padre" e "madre", la progressiva cancellazione del termine "maternità", ecc. (http://www.lamanifpourtous.it/sitehome/in-evidenza/lettera-aperta-al-sindaco-di-venezia-orsoni-e-al-consiglio-comunale-veneziano/)
- 10 milioni di euro stanziati con il Decreto Scuola per istituire l’obbligatorietà della formazione dei docenti finalizzata “al superamento degli stereotipi di genere” e all’ “educazione sessuale all’ affettività”. Istruzione pubblica utilizzata come strumento di rieducazione alla luce della ideologia del genere.(http://www.ilsussidiario.net/News/Educazione/2013/11/7/SCUOLA-Se-anche-il-decreto-Carrozza-vende-i-bambini-all-ideologia-del-gender/2/442037/).
- Cambiamento dei testi scolastici in conformità all’ideologia gender (http://www.avvenire.it/famiglia/Pagine/la-teoria-del-gender-vuole-entrare-in-aula.aspx) e utilizzo didattico di favole e spettacoli teatrali che propongono come modello le unioni fra persone dello stesso sesso (http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cultura/2013/17-ottobre-2013/bella-addormentata-si-innamoro-principessa-2223497334812.shtml).
- l’Istituto paritario Faa’ di Bruno di Torino minacciato di vedersi sospendere i contributi pubblici se non avesse messo fine all’consueto ciclo annuale di incontri in sostegno alle famiglie che per quest’anno proponeva una riflessione sulla bellezza della famiglia naturale. Le associazioni LGBT si sono attivate per far perdere il regime di convenzione con il Comune, costringendo di fatto dirigenti e genitori a rinunciare ai tre incontri programmati.(http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/scuola-parla-famiglia-togliamole-fondi.aspx)
- infine, per sottolineare quanto questa tendenza stia diventando in realtà un’urgenza, basta ricordare come anche in Toscana si stia facendo largo a livello istituzionale il concetto di Salute di genere. E’ l’ultima deriva della medicina e a farne le spese si vuole che siano i bambini: il Primario del reparto di Medicina della Sessualità dell’ospedale Careggi ha chiesto alla Regione Toscana di poter effettuare trattamenti ormonali sui bambini affetti dai disturbi di genere (disturbi di natura psicologica legati all’età evolutiva) per bloccare l’età puberale biologica in modo che possano scegliere a quale genere appartenere in età avanzata.
LMPT Toscana ha diffuso un comunicato con cui chiede che non venga dato corso ad alcuna autorizzazione "sperimentale" di impiego di terapie ormonali sui bambini.
- Il deputato Scalfarotto ha poi esplicitamente affermato, in un'intervista a l'Espresso del 26 agosto 2013, che la legge sull’omofobia è solo il primo passo per arrivare ai “matrimoni” e alle adozioni da parte di persone dello stesso sesso. (http://espresso.repubblica.it/palazzo/2013/08/26/news/caro-cerno-io-non-faccio-spot-1.58108).
Per questi motivi anche a Pistoia si è costituito il circolo territoriale de La Manif Pour Tous Italia. Siamo persone comuni, studenti, impiegati, professionisti, operatori sociali concordi su questi temi e desiderosi di suscitare l’attenzione pubblica sui rischi per la libertà di opinione e per i fondamenti del vivere civile che possono derivare dalla legge “Scalfarotto” e dall’ideologia che la sottende. (https://www.facebook.com/notes/la-manif-pour-tous-pistoia/sulla-somministrazione-di-trattamenti-ormonali-rivolti-a-bambini-nella-diagnosi-/545358032216226)
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