martedì 17 settembre 2024

Il cristiano può utilizzare il turpiloquio?







Posted By: admin 17 Settembre 2024


No, il turpiloquio non è lecito per un cristiano e ciò per almeno due motivi: il primo è di carattere teologico, il secondo di carattere antropologico.

Motivo teologico. Gesù ha mai espresso parole volgari? Ovviamente no. Dunque, al cristiano non è lecito pronunciare parole volgari, in quanto egli ha l’obbligo di prendere come modello Gesù. Basterebbe questo per capire come al cristiano non sia affatto lecito scadere nel turpiloquio.

Motivo antropologico. L’uomo è uno spirito incarnato, cioè un’unione di spirito e corpo, laddove lo spirito è chiamato a governare il corpo e non il contrario. Ciò vuol dire che nessuna parte del corpo, nemmeno la lingua (nel senso del parlare) può sfuggire alla sovranità dell’anima. Se l’anima deve essere nell’ordine, anche la lingua deve esprimere l’ordine; se l’anima deve essere nella purezza, anche la lingua deve esprimere la purezza. In Matteo 12,34 si legge: La bocca parla della pienezza del cuore. San Paolo dice agli Efesini (4,29): Nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca, ma piuttosto parole buone che possano servire per la necessaria edificazione, giovando a quelli che ascoltano. E sempre agli Efesini (4,29) l’Apostolo ribadisce: Quanto alla fornicazione e ad ogni specie d’impurità o cupidigia, neppure se ne parli tra voi, come si addice ai santi; lo stesso si dica per le volgarità, insulsaggini, trivialità, cose tutte sconvenienti. Anche san Giacomo a riguardo può aiutarci a capire, egli scrive nella sua Lettera (1,26): Se qualcuno pensa di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana. Ancora (3,2): Se uno non manca nel parlare, è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo.

Concludendo, non può valere la giustificazione che i tempi sono cambiati, per cui ci si deve pur adattare. No, il cristiano non può cedere al mondo o alle mode. Deve testimoniare il modello di Cristo. Dunque, le cosiddette “parolacce” non sono lecite, sono un’offesa a Dio, anche se in genere si tratta di un peccato che non eccede la venialità.







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