Dall’Avvento si dirà “non abbandonarci alla tentazione”. Lo rivela monsignor Forte: dal 29 novembre in tutte le chiese italiane sarà recitato nella formula aggiornata.
Unica via di uscita è andare alla Messa Vetus Ordo!
DOMENICO AGASSO Jr - 28 Gennaio 2020
CITTÀ DEL VATICANO. Tra due mesi e mezzo la rinnovata traduzione della preghiera insegnata da Gesù ai Suoi discepoli sarà inserita nel Messale. E il 29 novembre, prima domenica di Avvento, in tutte le messe in tutte le chiese italiane si reciterà la nuova formulazione del Padre Nostro.
Sono i tempi per l’aggiornamento ufficiale dell’invocazione universalmente più conosciuta e più recitata dai cristiani di tutto il mondo. Preghiera che la Conferenza episcopale italiana (Cei) - anche su sollecitazione di papa Francesco in diverse catechesi - ha deciso di cambiare, nel punto in cui i fedeli finora invocano Dio a «non indurci in tentazione», per la formula ritenuta più corretta «non abbandonarci alla tentazione». Scelta che ha prevalso su altre due: «Non lasciarci in tentazione» e «non abbandonarci nella tentazione».
Le tempistiche le rivela (all’AdnKronos) monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto e teologo fra i più influenti in Vaticano, a margine del Forum internazionale di Teologia in corso alla Pontificia Università Lateranense. Il Messale «con la nuova versione del Padre Nostro uscirà subito dopo Pasqua», ha affermato il Prelato. Pasqua quest'anno cade il 12 aprile. Mentre «l’uso liturgico della preghiera modificata sarà introdotto a partire dalle messe del 29 novembre prima domenica di Avvento».
CITTÀ DEL VATICANO. Tra due mesi e mezzo la rinnovata traduzione della preghiera insegnata da Gesù ai Suoi discepoli sarà inserita nel Messale. E il 29 novembre, prima domenica di Avvento, in tutte le messe in tutte le chiese italiane si reciterà la nuova formulazione del Padre Nostro.
Sono i tempi per l’aggiornamento ufficiale dell’invocazione universalmente più conosciuta e più recitata dai cristiani di tutto il mondo. Preghiera che la Conferenza episcopale italiana (Cei) - anche su sollecitazione di papa Francesco in diverse catechesi - ha deciso di cambiare, nel punto in cui i fedeli finora invocano Dio a «non indurci in tentazione», per la formula ritenuta più corretta «non abbandonarci alla tentazione». Scelta che ha prevalso su altre due: «Non lasciarci in tentazione» e «non abbandonarci nella tentazione».
Le tempistiche le rivela (all’AdnKronos) monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto e teologo fra i più influenti in Vaticano, a margine del Forum internazionale di Teologia in corso alla Pontificia Università Lateranense. Il Messale «con la nuova versione del Padre Nostro uscirà subito dopo Pasqua», ha affermato il Prelato. Pasqua quest'anno cade il 12 aprile. Mentre «l’uso liturgico della preghiera modificata sarà introdotto a partire dalle messe del 29 novembre prima domenica di Avvento».
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