mercoledì 22 gennaio 2020

Francia. «La fabbricazione di bambini senza padre è uno scandalo»






Redazione Tempi, 22 gennaio 2020 Esteri


Il Senato apre la discussione sulla legge di bioetica. La filosofa femminista e socialista Sylviane Agacinski si ribella: «È una rivoluzione antropologica. I parlamentari si sveglino. I bambini non sono oggetti. Basta terrorismo contro i cattolici»





È cominciata ieri al Senato francese la discussione della controversa legge di bioetica, che andrà avanti fino al 4 febbraio. Se l’approvazione sembra scontata, ci sono secondo il Figaro «dei punti di tensione», con i Repubblicani che sperano almeno di migliorare il testo sui nodi della filiazione e del rimborso della fecondazione aperta a tutte le donne, comprese quelle single o in coppie omosessuali.

LA FECONDAZIONE COSTERÀ 300 MILIONI ALL’ANNO

I fondi rappresentano uno dei nodi principali. Il collettivo Marchons Enfants, che ha organizzato le manifestazioni di protesta a Parigi degli ultimi mesi, ha interpellato la Corte dei conti per chiedere: «Come si spiega che gli ospedali sono senza risorse e si trovano i fondi per finanziare al 100 per cento la fecondazione senza scopo terapeutico?». Rimborsare la pratica a donne single e coppie lesbiche costerebbe allo Stato almeno 15 milioni di euro all’anno, che si andrebbero a sommare ai 275 già sborsati ogni anno per l’inseminazione artificiale.

Un altro nodo è quello della falsificazione della filiazione: se il testo non verrà modificato, sul certificato di nascita dei nuovi bambini nati con fecondazione verranno indicati i nomi della madre e della compagna e non quello del donatore di sperma. Le donne, prima di accedere alla fecondazione, dovranno riconoscere il futuro bambino in modo preventivo davanti a un notaio. I Repubblicani vorrebbero invece riconoscere come genitore soltanto la donna che partorisce e permettere alla compagna di adottare il nascituro per non falsificare l’atto ufficiale civile che sancisce la filiazione.

«RIVOLUZIONE ANTROPOLOGICA, È UNO SCANDALO»

Altri problemi sono rappresentati dalla diagnosi preimpianto, che permetterebbe di individuare anomalie genetiche e di eliminare gli embrioni “difettosi”, e dall’accesso alle origini, riconosciuto per ora all’Assemblea nazionale: i figli della provetta potranno conoscere alcune informazioni sul donatore di sperma, anche se non ci sarà alcun obbligo di incontro tra padre e figlio.

«La rivoluzione etica e antropologica» che scatenerà l’approvazione della legge, che per la prima volta prevede la nascita di bambini volontariamente e legalmente privati del padre, non è stata criticata soltanto dai cattolici, ma anche da una femminista socialista come Sylviane Agacinski. La filosofa ha denunciato «lo scandalo» della legge, che permetterà «ai soldi e agli interessi particolari di trionfare sulla giustizia».


AGACINSKI DIFENDE I CATTOLICI

Agacinski, che si è sempre scagliata contro l’utero in affitto, che potrebbe essere facilmente introdotto nell’ordinamento dopo l’approvazione della legge di bioetica, ha parlato di «farsa sinistra» e sferzato «i senatori e i deputati che sono o indifferenti o incoscienti o semplicemente codardi. I parlamentari non prendono coscienza delle conseguenze della loro passività. Temendo di essere bollati come reazionari od omofobi, vanno al traino di un movimento che si dice progressista. Dovrebbero svegliarsi!».

La nuova legge trasformerebbe, secondo la filosofa, «le persone in cose», i bambini in oggetti, e «se i bambini o le madri surrogate diventano oggetto di commercio che si possono in parte acquistare, allora uno dei pilastri del diritto crolla». Agacinski ha addirittura sostenuto il collettivo Marchons Enfants, del quale fa parte anche la Manif pour tous: «Sono scioccata dal vedere che oggi regna un certo terrore intellettuale che squalifica i cattolici in quanto cattolici», mentre invece c’è bisogno di voci che si oppongano alla «fabbricazione» degli esseri umani.

Foto Ansa









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