lunedì 20 maggio 2019

Via all’iter per l'eutanasia, Vincent è stato sedato



20-05-2019

Nella foto un fermo immagine di Vincent ieri sera, nel video girato con accanto la madre (da diffondere). Avviato stamattina il processo di interruzione delle cure di base per Vincent Lambert, che è stato sedato dal team guidato dal dottor Sanchez. Oggi verranno presentati nuovi ricorsi per chiedere che venga rispettata la richiesta del Comitato Onu per i diritti dei disabili di continuare a dare cibo e acqua a Vincent. Intanto, ieri i genitori hanno manifestato davanti all’ospedale insieme a oltre 200 persone, domandando di nuovo che il figlio venga trasferito: ben 7 strutture sono disposte ad accoglierlo. «Combatteremo fino alla fine», ha detto la madre Viviane.



11.25. Questo è il video di Vincent Lambert ieri sera, quando la madre è andata a trovarlo: https://www.valeursactuelles.com/societe/video-exclusive-ne-pleure-pas-les-derniers-moments-de-vincent-lambert-avec-sa-mere-107165

La voce è quella di Viviane che cerca di confortare “il suo piccolo”. “Non piangere”, “siamo qui con te”, “cosa ti hanno detto Vincent?”, “siamo qui, piccolo mio, siamo qui”, “non ti abbandoniamo”, “la mamma è qui”, “papà è al tuo fianco”.

Fate girare il più possibile questo video: è la prova che in Francia è in atto un assassinio legalizzato.




10.30: La madre di Vincent Lambert, Viviane, è arrivata in ospedale circa un'ora fa, dichiarando in lacrime ai giornalisti: "Stanno ammazzando mio figlio. Hanno iniziato la sedazione. L'ho saputo per email!". Intanto, gli avvocati confermano che nel primo pomeriggio deporranno un ricorso alla Corte di Parigi, per chiedere che venga rispettata la richiesta del Comitato dell'Onu per i diritti delle persone disabili.

9.30: ATTENZIONE! Apprendiamo che questa mattina Vincent Lambert è stato sedato. È iniziato il processo eutanasico. Invitiamo tutti alla preghiera.

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Erano oltre 200 persone davanti all’ospedale CHU di Reims ieri, 19 maggio, e poco meno davanti alla Corte d’Appello di Lione. Hanno risposto a un semplice ma accorato richiamo di Viviane, la madre di Vincent Lambert, per il quale, proprio oggi, è previsto l’inizio del processo eutanasico. Viviane, che aveva tra le mani un mazzo di mughetti da portare al suo Vincent, raggiunta da alcuni giornalisti, ha voluto dire apertamente che si tratta di “eutanasia mascherata”, e, sfogandosi, ha espresso tutta la sua delusione: “È una vergogna per la Francia, una vergogna per la medicina”; mentre le persone presenti alternavano la preghiera a degli slogan di supplica e di protesta: “La vie pour Vincent”, “Etat assassin”. La gente, tra cui ragazzini e disabili, è arrivata prima delle tre; e alle cinque del pomeriggio, sotto la pioggia, continuava a supplicare: “Transfert d’hôpital, transfert d’hôpital”.


Anche Viviane, accompagnata dal marito novantenne, cardiopatico e in evidente sofferenza, è tornata a dire: “Vincent non è in fin di vita; chiedo che venga trasferito in un’unità specializzata”. Ben sette strutture si sono fatte avanti, pronte a ricevere Vincent. “Vincent ha delle reazioni, gira la testa. Ho un mucchio di video, ma nessuno li vuole vedere. La Francia sta regredendo, davvero, sta regredendo, ma Vincent resiste”. "Ci batteremo ancora e ancora, non lo uccideranno. […] Ho tutti questi video e un giorno li mostrerò. Vincent vivrà, ne sono sicura, sono sua madre, ho il diritto di difenderlo. Combatteremo fino alla fine”, dichiara questa madre virtuosamente testarda, coraggiosa, tenace, che vede il proprio figlio condannato a una morte imminente. Per lei, per Vincent, nessuna delle associazioni che si adoperano per l’abolizione della pena di morte, nemmeno quelle “cattoliche” come Sant’Egidio, si sono mobilitate.

E oggi verranno presentati nuovi ricorsi per chiedere che venga rispettata la richiesta del Comitato Onu di sospendere la decisione presa dal dottor Vincent Sanchez. I genitori hanno anche deciso di presentare agli organi competenti una denuncia penale contro il dottor Sanchez e una richiesta di radiazione dall’Ordine dei medici.

David, fratello di Vincent, si è messo in piedi su una cancellata per gridare al mondo che “Vincent non è attaccato a niente. Respira come voi e come me. Il dottor Sanchez vuole interrompere l’alimentazione e l’idratazione di Vincent. Se si arriverà a ciò, potremo dire che si tratta della prima eutanasia legale in Francia”. E invita i giornalisti ad andare a vederlo. Lui, David, che per dieci anni è stato vicino al fratello, oggi non è potuto entrare, perché ha dimenticato la carta d’identità. Perché ogni volta che un parente va a visitare Vincent, e solo Vincent, deve lasciare il suo documento d’identità. Un carcere. Ha poi raccontato che “quando Vincent ha visto i suoi genitori, venuti da lui dopo aver appreso la notizia [della decisione del dottor Sanchez, nda], si è messo a piangere! Lui capisce quello che avviene attorno a sé”.

Tra le numerose persone presenti davanti alla struttura ospedaliera, c’era anche Jean-Marie Le Méné, magistrato, da oltre vent’anni presidente della Fondazione Jérôme Lejeune e dal 2008 Consigliere principale della Corte dei Conti francese. “La Fondazione Lejeune si occupa di disabili ed è per questo che siamo qui, a fianco dei genitori di Vincent Lambert”. E aggiunge che la modalità con cui la giurisprudenza francese ha agito, nel caso di Vincent, “provocherà enormi disastri”, perché “in Francia esistono 1.700 persone che si trovano nella stessa condizione di Vincent Lambert”.

Nel mondo politico si sono fatte sentire alcune voci autorevoli. La prima è quella di Jean-Frédéric Poisson, dell’ala conservatrice, che in un articolo su Le Figaro ha espresso indignazione “per il fatto di far morire un uomo di fame e di sete”. “I sostenitori dell’eutanasia - ha aggiunto Poisson - dimenticano che i maggiori progressi nella medicina sono stati compiuti perché essa era a servizio della vita umana. Se diventa possibile mettere fine alla sofferenza dando legalmente la morte, chi fisserà la soglia del dolore insopportabile?”.

Poisson ha poi domandato con forza che venga fermata la decisione di interrompere i sostegni vitali a Vincent. Joëlle Mélin, membro di Rassemblement National e medico, ha dichiarato che si tratta “di una morte premeditata, che non si impone nemmeno a un animale. Quali che siano le motivazioni, nessun medico è autorizzato a fare una cosa simile”. Anche il filosofo François-Xavier Bellamy, candidatosi per le prossime elezioni nelle liste di Les Républicains, ha chiesto a Macron di fermare la decisione dell’ospedale e di attendere l’esito della richiesta presentata dai genitori di Vincent al Comitato dell'Onu per i diritti delle persone con disabilità.




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