Il sondaggio DOXA commissionato dall’UAAR (Il Fatto, 10 maggio 2019)
La ricerca sulla fede - Nonostante la popolarità di Papa Bergoglio, ateismo e agnosticismo rischiano di diventare oggi la normalità.
Questi sono i frutti di una Chiesa in uscita?
Sondaggio: i credenti in Italia diminuiscono
@neXt quotidiano | 10 Maggio 2019
Un sondaggio sulla religiosità in Italia commissionato dall’associazione Uaar (Unione degli Atei, Agnostici e Razionalisti) alla Doxa e illustrato oggi dal Fatto Quotidiano racconta che in soli cinque anni il numero di credenti cattolici è diminuito di quasi otto punti percentuali (esattamente di 7,7), mentre il numero di atei e agnostici è cresciuto di 5 (passando dal 10 al 15 per cento). Si tratta di un dato di grande ampiezza e notevole rilevanza. Una rilevanza amplificata dal fatto che in questi ultimi cinque anni non è cresciuto nel Paese il numero di migranti di religione non cattolica.
Per confermare l’impressione che proprio di Secolarizzazione e non di un dato casuale e contingente si tratti, basta dare un’occhiata ai dati sulle differenze generazionali. Si scoprirà che tra i giovani del campione di età compresa tra i 15 e i 34 anni (compresi i tanti da poco reduci da catechismo e ora di religione) gli atei e gli agnostici superano il 22 per cento, mentre i credenti cattolici sono poco più del 50 per cento. Il numero di cattolici sale man mano che aumenta l’età degli intervistati fino a raggiungere il picco del 76,9 per cento tra gli ultracinquantacinquenni. Insomma, ogni nuova generazione sembra notevolmente meno religiosa di quella che l’ha preceduta.
In più racconta il pezzo di Marco Marzano, anche molti di coloro che si dichiarano credenti cattolici desiderano uno Stato laico e rigorosamente neutrale riguardo alla religione.
Quasi l’80 per cento degli intervistati (omogeneamente distribuiti su tutto il territorio nazionale e tra tutti i ceti e le classi sociali) dichiara infatti di desiderare un governo che operi tenendo conto in egual misura dei valori dei credenti e di quelli dei non credenti, e addirittura più dell’83 per cento si dichiara favorevole al principio di laicità, cioè alla completa separazione tra la Chiesa e lo Stato. Ben il 54 per cento degli intervistati dalla Doxa è favorevole alla tassazione integrale di tutti gli immobili della Chiesa e un altro 30 per cento è favorevole alla tassazione almeno di quelli dai quali la Chiesa ricava un reddito.
Quasi l’80 per cento degli intervistati (omogeneamente distribuiti su tutto il territorio nazionale e tra tutti i ceti e le classi sociali) dichiara infatti di desiderare un governo che operi tenendo conto in egual misura dei valori dei credenti e di quelli dei non credenti, e addirittura più dell’83 per cento si dichiara favorevole al principio di laicità, cioè alla completa separazione tra la Chiesa e lo Stato. Ben il 54 per cento degli intervistati dalla Doxa è favorevole alla tassazione integrale di tutti gli immobili della Chiesa e un altro 30 per cento è favorevole alla tassazione almeno di quelli dai quali la Chiesa ricava un reddito.
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