22 maggio 2019
Interessante Lectio del cardinale Gerhard Ludwig Müller sul tema dal tema "La Preghiera, Dono di Dio", dalla quale sono stati stralciati i punti riferiti all'Islam. Alcune notazioni di Maria Guarini. Qui potete leggere il testo intero da cui sono state tratte le citazioni dell'articolo che segue.
"non possiamo pregare come o con i musulmani, perché la loro fede in Dio e la sua auto-rivelazione non è solo diversa dalla fede cristiana in Dio, ma ne nega addirittura la formula, sostenendo che Dio non abbia un Figlio, che, come Verbo eterno del Padre, è una persona divina, e, con il Padre e lo Spirito Santo, è il Dio unico e trinitario".
Di conseguenza, per il cardinale Müller,
"i fedeli dell’Islam non sono figli adottivi di Dio per mezzo della grazia di Cristo, ma solo suoi sudditi. Possono pregare soltanto un Dio lontano, sottomettendosi alla sua volontà come a un destino ignoto. La loro preghiera esprime la cieca subordinazione al volere dominante di Dio. Il cristiano invece prega che sia fatta la volontà di Dio, volontà che compiamo in libertà e che non ci rende schiavi, ma figli liberi di Dio".
Per il porporato tedesco i fedeli cristiani, a differenza di quanto accade per i fedeli di altre religioni,
"non vedono nei loro vicini, che non vogliono o non possono credere in Dio, degli avversari o delle vittime del Zeitgeist da compatire, ma dei fratelli che hanno come loro Creatore e Padre(1) l’unico Dio, Colui che cercano. Offrono loro un dialogo onesto sulla questione che determina il significato dell’essere in generale e dell’esistenza umana in particolare, perché si sentono uniti a loro nella ricerca di un mondo migliore".
Queste, e molte altre, riflessioni sono state pubblicate oggi dai responsabili dei Percorsi Doctor Humanitatis di Verona e sono la riproduzione testuale di quanto il cardinale Müller ha insegnato, in presenza del vescovo diocesano monsignor Giuseppe Zenti (a destra nella foto) e di centinaia di partecipanti, presso la bellissima Basilica di Santa Teresa di Gesù Bambino della città scaligera, il 17 maggio scorso tenendo una Conferenza, aperta a tutti, dal tema "La Preghiera, Dono di Dio".
Per il cardinale che sta curando l’opera omnia del Papa Emerito Benedetto XVI,
"anche l’Islam conosce la fede nell’unico(1) Dio, intesa però come fede naturale nell’esistenza di Dio e non come fede quale virtù infusa con speranza e amore, che ci rende partecipi della vita di Dio, facendo sì che noi rimaniamo in Lui e Lui in noi".
Il prefetto emerito della Dottrina della Fede vaticana ne ha avuto per tutti. Ha ricordato che "persino alcuni atei pregano" ma "il ruotare su se stessi è tipico della preghiera atea", ed è "l’opposto della preghiera cristiana" perché "se l’uomo stesso è un dio per l’uomo (homo homini Deus), allora egli prega rivolgendosi a se stesso sotto forma di una meditazione che ruota sempre intorno a lui: l’uomo è al tempo stesso il soggetto e l’oggetto della preghiera".
- Fonte
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Nota di Chiesa e post-concilio
1. Tutti siamo creature ma non tutti sono figli di Dio, perché figli di Dio si diventa col Battesimo che ci rende figli nel Figlio. Se il papa [qui] - e ora anche l'ex Prefetto per la Dottrina della Fede - dicono che invece siamo tutti figli di Dio (visto che anche i non credenti sono per noi fratelli e Dio è per loro non solo Creatore ma anche "Padre"), qual è la funzione, la ragion d'essere della Chiesa? Per quale ragione Cristo si è incarnato, è morto sulla Croce, è risorto, è asceso al cielo, ha inviato il Suo Spirito e ha fondato e costituito la Chiesa col compito di insegnare, guidare e santificare i Suoi attraverso atti di potenza dall’alto (i Sacramenti), che accompagnano il cristiano per tutta la vita perché in lui si produca quell’effetto che nessun’altra azione esteriore potrebbe produrre? La vera fratellanza è solo in Cristo e solo in Lui dispiega i suoi effetti. L'affermazione in questione, invece, non è più conseguenza della risposta al Signore (Gv Prologo, 12-14) cementata dalla fedeltà. E allora anche qui troviamo l'eco della nuova teologia della “Fratellanza Universale” secondo la nuova religione sincretista del mondialismo. Inoltre la vocazione del cristiano è l'evangelizzazione, cioè l'annuncio della Salvezza in Cristo, non l' "offerta di un dialogo onesto", che non porta da nessuna parte. L'unico zelo da promuovere è quello di annunciare il Vangelo perché a nulla serve riempire la pancia dei poveri (non dimenticando la povertà in spirito) o illudersi di applicare la giustizia quando viene loro svuotata l’anima e tolta la speranza. La radice di questa distorsione, è nella Gaudium et Spes, 22 [vedi]
2. Unico, non vuol dire lo stesso, il medesimo. Di fatto intendere il monoteismo come la forma mentis di fedeli che si rivolgono a un "dio" unico nel senso numerico di 1, non significa riferirsi alla stessa entità. E l'affermazione, presa con superficialità senza opportuna specificazione o con una specificazione sommaria, rimane nel vago perché non esplicita con chiarezza il legame ontologico con Cristo Signore.
Peraltro, quanto agli ebrei, possiamo parlare di lo stesso se ci riferiamo al Padre. Ma anche gli ebrei perdono la realtà ontologica per chi siamo inseriti nella dinamica spirituale Trinitaria e la divinità di Cristo Signore che l'ha incarnata e rivelata continuando a renderla operante nella Sua Chiesa.
Quanto ai musulmani, la "mariologia” e la “cristologia” coraniche non sono altro che una diabolica perversione dei dati autentici delle nostre Sacre Scritture. Maria è la madre di Gesù; ma Gesù è solo un profeta e inferiore a Maometto.
Certamente, Dio Creatore dell'uomo e dell'universo è lo stesso; ma il rapporto che si instaura con Lui in base alla Rivelazione alla quale si aderisce forgia in un dato modo e rende diversi gli uomini e il loro essere-nel-mondo e quindi diversa è la storia che essi vi incarnano e scrivono. Non dimentichiamo che il culmine della Creazione è Cristo e che nel cristiano si realizza la configurazione a Cristo Signore secondo il Progetto del Padre per ognuno. [Vedi: La questione dell'unico Dio nelle religioni monotestiste; L'affermazione che "cristiani, ebrei e islamici adorano lo stesso Dio" è erronea; Non crediamo nello steso Dio dei musulmani]
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