venerdì 15 giugno 2012

Per i lefebvriani che tornano a casa il vitello grasso è una prelatura





di Sandro Magister





Giovedì 14 giugno la sala stampa della Santa Sede ha diffuso il seguente comunicato.
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INCONTRO TRA IL PREFETTO DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE E IL SUPERIORE GENERALE DELLA FRATERNITÀ SACERDOTALE SAN PIO X

Nel pomeriggio di mercoledì 13 giugno si sono incontrati il cardinale William Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e presidente della Pontificia Commissione “Ecclesia Dei”, e monsignor Bernard Fellay, superiore generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X, insieme a un suo assistente. Erano presenti anche l’arcivescovo Luis Ladaria, segretario della medesima Congregazione, e monsignor Guido Pozzo, segretario della Pontificia Commissione “Ecclesia Dei”.

L’oggetto dell’incontro era quello di presentare la valutazione della Santa Sede circa il testo consegnato dalla Fraternità Sacerdotale San Pio X nel mese di aprile, in risposta al “Preambolo dottrinale”, sottoposto dalla Congregazione per la Dottrina della Fede il 14 settembre 2011 a detta Fraternità. Nella discussione successiva si è avuta anche la possibilità di offrire le opportune spiegazioni e precisazioni. Monsignor Fellay da parte sua ha illustrato la situazione attuale della Fraternità Sacerdotale San Pio X e ha promesso di far conoscere la sua risposta in tempi ragionevoli.

Durante il medesimo incontro si è anche consegnata una bozza di documento con il quale viene proposta una Prelatura Personale come strumento più adatto a un eventuale riconoscimento canonico della Fraternità.
Come già detto nel comunicato stampa del 16 maggio 2012, si conferma che la situazione degli altri tre vescovi della Fraternità Sacerdotale San Pio X sarà trattata separatamente e singolarmente.

A conclusione della riunione si è auspicato che anche attraverso questo momento ulteriore di riflessione si possa giungere alla piena comunione della Fraternità Sacerdotale San Pio X con la Sede Apostolica.


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Fin qui il comunicato. Difficile prevedere quale sarà il prossimo passo, ora che la palla è di nuovo nel campo dei lefebvriani, dove tre vescovi su quattro sono restii a riconciliarsi con Roma. Già lo stesso Marcel Lefebvre, nel 1988, ruppe le trattative con l’allora cardinale Jopseph Ratzinger quando l’accordo sembrava praticamente fatto.

In ogni caso una riconciliazione con Roma, di una parte almeno dei lefebvriani, è effettivamente nell’ordine delle cose. Tant’è vero che già si è studiata la soluzione pratica per il rientro: quella di una prelatura personale, cioé una specie di diocesi con i suoi fedeli ma senza territorio, del tipo già sperimentato con l’Opus Dei.


Settimo Cielo   14 giugno 2012



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