Il segretario di Stato Vaticano a San Giovanni Rotondo ha officiato la messa in occasione del decimo anniversario della canonizzazione di San Pio da Pietrelcina
di Michelangelo Nasca
Giunto in elicottero, il segretario di Stato vaticano si è poi recato con altri sacerdoti e frati del convento di Santa Maria delle Grazie nella chiesa inferiore dove ha pregato davanti alle spoglie del santo con le stimmate.
«Sono lieto di manifestare la vicinanza del Santo Padre Benedetto XVI che si unisce spiritualmente al nostro rendimento di grazie. Egli mi ha incaricato personalmente di impartire la sua speciale benedizione».
Lo ha detto il segretario di Stato Vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, nella solenne messa dedicata ai 10 anni di canonizzazione di San Pio da Pietrelcina, proclamato santo da Giovanni Paolo II il 16 giugno del 2002. Il cardinale Bertone ha citato Papa Wojtyla durante l’omelia allorchè Giovanni Paolo II, durante la canonizzazione, testimoniò che il frate cappuccino accettò «con amore» le difficoltà ed il dolore.
Passione, fermezza e coerenza di vita evangelica sono alcuni dei principali tratti caratteristici di Padre Pio da Pietralcina, una delle figure più amate dal mondo cristiano e nello stesso tempo tra le più temute per quella particolare autorevolezza che mostrava incontrando i fedeli. Difficilmente accomodante non ammetteva nessun compromesso quando in gioco c’era la comunione tra Dio e le sue creature.
Sono già trascorsi 10 anni dal giorno della sua canonizzazione (16 giugno 2002) e ancora oggi, lo stigmatizzato più famoso del novecento parla a molti di noi con inalterata fermezza.
Ciò che caratterizza di più la vita di Padre Pio è intimamente legato al mistero della Croce. Egli, infatti, porta in sé, come un “imprimatur divino”, i segni della crocifissione di Cristo. “Non è forse proprio il «vanto della Croce» – affermava Giovanni Paolo II nel giorno della canonizzazione – ciò che maggiormente risplende in Padre Pio? Quanto attuale è la spiritualità della Croce vissuta dall'umile Cappuccino di Pietrelcina! Il nostro tempo ha bisogno di riscoprirne il valore per aprire il cuore alla speranza”.
La santità di Padre Pio è un importante richiamo per tutti i sacerdoti chiamati ad amministrare il sacramento della Riconciliazione. Oggi, infatti, sembra che molti confessionali rimangano “vuoti”. I fedeli sono presenti, mentre è il sacerdote, purtroppo, che diventa sempre più difficile rintracciare! Molti preti sembrano diventati degli “spiritual-manager”; li trovi presenti dappertutto e impegnati in mille sante iniziative, ma raramente seduti nel confessionale a benedire il singolare incontro tra la misericordia di Dio e la miseria umana.
“Che cosa è questo fuoco che mi investe tutto? – scriveva il Santo di Pietralcina in una delle sue lettere – Padre mio, se Gesù ci rende così felici in terra, che sarà nel cielo?! Mi vado alle volte domandando se vi siano delle anime che non si sentono bruciare il petto del fuoco divino, specialmente allorché si trovano dinnanzi a lui in sacramento. A me sembra ciò impossibile, massimamente se ciò riguarda un sacerdote, un religioso” (Ep. I, p. 317).
Padre Pio – attraverso quello che potremmo definire “il martirio del confessionale”, dove si racconta trascorresse intere giornate – può essere considerato un prototipo di grande santità sacerdotale. Un privilegio che, con tutto il cuore, auguriamo a tutti i sacerdoti del mondo.
Vatican Insider 16 giugno 2012
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