La liturgia è cambiata e cambia ancora, per aiutare i fedeli a penetrarne il significato vero. La risposta del Papa a Fidel
Avevamo già riferito della curiosità di Fidel
Castro a proposito dei cambiamenti occorsi nella liturgia della Chiesa negli
ultimi 50 anni (vedi questo post). Adesso è uscito un articolo sull'Osservatore Romano, a firma dell'inviato Mario
Ponzi, che ci fornisce ulteriori notizie sulla domanda di Castro e soprattutto
sulla risposta del Papa, di cui in precedenza potevamo solo fare congetture.
Ecco dunque la cronaca:
Castro ha mostrato subito una grande curiosità di conoscere, di sapere. Ha rivolto al Papa una serie di domande di ampio respiro. Inattesa la prima: ma perché la liturgia è cambiata così tanto? Il suo ricordo era fermo al periodo precedente il concilio e il Pontefice ha iniziato proprio dal Vaticano II la sua risposta. I padri conciliari hanno ritenuto di dover cambiare la liturgia per renderla più accessibile ai fedeli, ha spiegato il Papa. Anche se ciò — ha proseguito — ha creato situazioni tali da suggerire ulteriori modifiche, sempre per dare modo ai fedeli di penetrarne sino in fondo il significato vero e, dunque, di partecipare in modo più consapevole.
Il Papa ha spiegato a Castro quello che
dovrebbe spiegare anche ad alcuni professori di liturgia arrabbiati contro
quelle che chiamano le "controriforme" di Benedetto. Cioè: è vero che i padri
del Concilio "hanno ritenuto di dover cambiare la liturgia per renderla più
accessibile ai fedeli", che trovavano senza dubbio la barriera della lingua
o quella di alcuni riti, forse, da riportare alla loro nobile semplicità.
Ma - aggiunge il Pontefice - "ciò ha creato situazioni tali da suggerire
ulteriori modifiche". Di che cosa parla se non di una "Riforma della
riforma", per far fronte agli oggettivi dirottamenti dell'applicazione della
riforma liturgica, e questo "per dare modo ai fedeli di penetrare sino in
fondo il significato vero" della liturgia: non il significato
soggettivo, che ogni gruppo o celebrante interpreta con parole sue. Per
far "partecipare in modo più consapevole" il popolo di Dio, bisogna anche che si
sappia a che cosa si partecipa. E questo significato non può essere manomesso. I
sacramenti, parlando in linguaggio scolastico, causano ciò che significano. Se
si cambia a piacere il loro significato, come si può pensare che non venga
compromessa anche la causalità efficiente dei medesimi?
I cambiamenti fatti dalla Chiesa sono dunque
sempre legittimi e spesso necessari. E a volte l'autorità della Chiesa si può
accorgere che sia necessario intervenire ulteriormente a poca distanza da una
riforma liturgica, se questa ha preso una piega imprevista, nella pratica, e si
richiede perciò un serio aggiustamento. Magari recuperando qualcosa di ciò che -
frettolosamente - si era considerato sorpassato o non più
utile.
Testo preso da: La liturgia è cambiata e cambia ancora, per aiutare i fedeli a penetrarne il significato vero. La risposta del Papa a Fidel http://www.cantualeantonianum.com/2012/03/la-liturgia-e-cambiata-e-cambia-ancora.html#ixzz1qht7vUiI
http://www.cantualeantonianum.com
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