giovedì 27 febbraio 2020

UN FRATE ATTRAVERSA MILANO. E BENEDICE CON IL SANTISSIMO






Marco Tosatti, 27-02-2020

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, un amico mi ha inviato queste righe. Mi sembrano degne di essere condivise, così come sarebbe ben degno di essere imitato il comportamento di questo sacerdote, in ogni città e quartiere. La persona che ci ha inviato questa storia è degna di fede. Crediamo sia vera. Ma anche se non lo fosse, credo che l’esempio sarebbe positivo, e l’effetto spirituale sarebbe fortissimo. E credo che servirebbe anche a ad abbandonare quelle forme di rispetto umano malriposto che ci impediscono di manifestare pubblicamente ciò in cui si crede. Un bell’esercizio spirituale di umiltà e abbandono per la Quaresima, no?


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*Ascoltate cosa ha fatto un Sacerdote di Milano*: frate Gianbattista

Con la mano destra su Gesù sul cuore (la teca con il SS.mo Sacramento era nella pettorina del mio saio) e con il Santo Rosario nella mano sinistra, ho iniziato la mia processione dall’altare della nostra Chiesa del Sacro Cuore di Gesù! Cantavo “Re di gloria”.


Attraversata la piazza Tricolore cantando, ho imboccato corso Monforte iniziando il Santo Rosario 📿 (la Santa Corona, contro il coronavirus) a voce alta! Le prime persone incontrate alla fermata del 54 guardavano incuriosite. Due donne hanno fatto il segno di Croce. Un povero mi ha fermato e mi ha detto: cosa stai facendo frate? E io gli ho detto sto portando in giro per le strade il Signore Gesù e prego Maria salute degli infermi con il Rosario perché ci aiutino contro il coronavirus.

Ha toccato la corona e ha fatto il segno di croce. Di fronte all’indifferenza camminavo pregando e cantando ancora più con fede mettendo l’intenzione ad ogni mistero e invocando Maria, San Carlo e i Santi patroni di Milano. Chiesa di San Babila… chiusa! Chiesa di San Carlo al corso … chiusa!

Che tristezza! Proseguo nello spazio centrale di corso Emanuele che porta al Duomo. Lo sguardo di tanti si fissa sulla mia corona, sulla mia mano al petto, si accostano per sentirmi cantare, una ragazza canta devota con me “Inni e canti”.

Tanti si fanno il segno di croce! Perfino due poliziotti nella macchina che pattuglia avanti e indietro il corso. Incontro un medico caro amico in bicicletta: mi ferma e si informa. Sta con me e prega con me. Mi saluta abbracciandomi commosso. Giungo al Duomo per fortuna aperto, almeno per la preghiera. Sosto davanti ai gradini e canto l’ave Maria in latino, in gregoriano.

Poi salgo i gradini, mi giro, do le spalle al duomo, estraggo la teca con il Santissimo Sacramento, faccio una preghiera ad alta voce e benedico la città. Chi si è fermato incuriosito si è fatto il segno di croce. Un uomo si è pure inginocchiato. Felice e con la gioia nel cuore sono tornato in convento, certo che Gesù e Maria un miracolo l’han già fatto!








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