martedì 21 aprile 2015

LA VITA RELIGIOSA NON È MORTA. I BENEDETTINI DI NORCIA, ESEMPIO PER L'ANNO DELLA VITA CONSACRATA




Abbiamo parlato diverse volte dei Benedettini di Norcia, un piccolo miracolo che si è realizzato grazie alla Provvidenza e alla sapienza del loro abate e fondatore, dom Cassian Folsom.

Una comunità giovane, 33 anni l’età media, che ha fatto rivivere la presenza benedettina in quella perla dell’Umbria da cui è partita un’epopea di fede e civilizzazione e da cui i monaci erano assenti da oltre 150 anni.

L’Anno della vita consacrata sta scorrendo piuttosto in sordina, con incontri qua e là di esponenti di ordini religiosi in via di estinzione, ma ancora intenti a rilanciare parole d’ordine, slogan, formule di una stagione che doveva essere una “nuova primavera” e si è rivelata sterile ed esiziale come una gelata d’inverno.

Quello dei Benedettini di Norcia è invece un caso si cui molti potrebbero e dovrebbero riflettere, di una limpida ed equilibrata applicazione dell’indicazione chiave del decreto conciliare sul rinnovamento della vita religiosa, Perfectae Charitatis, ossia che:

Il rinnovamento della vita religiosa comporta il continuo ritorno alle fonti di ogni forma di vita cristiana e alla primitiva ispirazione degli istituti, e nello stesso tempo l'adattamento degli istituti stessi alle mutate condizioni dei tempi. 

Dove «adattamento alle mutate condizioni dei tempi», per dom Folsom e compagni non ha voluto dire secolarizzazione dello stile di vita, abbandono dell’abito, o tralignamento teologico. Ha voluto dire, per esempio, sinergia efficace con i laici amici della comunità, che in vari Paesi, soprattutto negli Stati Uniti, si occupano di far conoscere questa nuova esperienza monastica, raccogliere fondi, coinvolgere benefattori, creare una rete di preghiera a supporto dei monaci.

Significa un uso oculato delle potenzialità di internet, con la cura del sito, dei materiali audiovisivi, perché oggi internet è in grado come mai è accaduto prima di rendere un’esperienza locale veramente globale, anche nell’attrazione di nuove vocazioni. Significa la valorizzazione dei piccoli e grandi tesori di bellezza che una fede autentica, coltivata nel solco dell’autentica tradizione della Chiesa, può produrre a beneficio di tutti e per la gloria di Dio. Come la nuova raccolta di canti gregoriani per le festività mariane che i Benedettini di Norcia hanno appena ultimato e di cui parla il video che qui segnaliamo.



 da «Fr. Z's Blog» (in inglese)

IL TIMONE 21-04-15

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