giovedì 24 aprile 2014

La telefonata del Papa sui divorziati risposati: odore di bufala







di Giuliano Guzzo

Manca ancora la smentita ufficiale della Santa Sede, ma non l’odore di bufala. Ci sono infatti più cose che non tornano nella notizia – che ha già fatto il giro del mondo – secondo cui Papa Francesco avrebbe (il condizionale, qui, è più che mai d’obbligo) telefonato in Argentina ad una donna divorziata risposata spiegandole che non c’è niente di male, nelle sue condizioni, a fare la comunione. «Un divorziato che prende la comunione non sta facendo nulla di male», avrebbe detto Papa Francesco. Parole – oltre che esplosive ed in netta collisione con quella Dottrina (Mc 10, 2-16), giova rammentarlo, che non è nelle possibilità neppure del Santo Padre modificare – un po’ troppo banali anche per un uomo che ama esprimersi con semplicità come Jorge Mario Bergoglio. C’è puzza di slogan, insomma. E quindi di bufala.

Anche perché, se davvero avesse pronunciato quelle parole – ma pare assai difficile -, Francesco si sarebbe messo contro, fra l’altro, un certo Karol Józef Wojtyła (1920-2005) che sarà Lui stesso, domenica, a canonizzare e che nell’esortazione apostolica Familiaris consortio (1981) motivò non con una bensì con due ragioni – la condizione dei fedeli che «non sono in grazia di Dio» e la «confusione» per tutti gli altri – la contrarietà a quell’”apertura” che, apprendiamo, sarebbe stata stabilita telefonicamente. Saremmo dunque ai limiti del ridicolo. A non convincere, infine, c’è il modo quanto meno curioso col quale il Papa si sarebbe presentato chiamando la signora – «sono padre Bergoglio» -, così diverso dai “soliti” «sono Francesco» e «sono Papa Francesco» che Sua Santità, prediligendo con ogni evidenza un approccio diretto con l’interlocutore, avrebbe già impiegato in altre chiamate.

Nulla, insomma, torna della telefonata argentina di Papa Francesco. Se non il sospetto che dietro l’eco di questa notizia vi sia il tentativo di esercitare pressioni sulla Chiesa. In ogni caso, è cosa prudente ora aspettare e vedere se – come ha già fatto in occasione di altri “scoop” arrivando a sconfessare nientemeno che Le Figaro – la Santa Sede smentirà i virgolettati o persino l’intera telefonata di cui tanto si parla, o se sarà lasciata al buon senso dei fedeli la sensazione che – lo dicevamo poc’anzi – anche se manca la smentita, l’odore di bufala si sente. Lontano un miglio.





giulianoguzzo.wordpress.com/2014/04/23/una-telefonata-troppo-strana



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