venerdì 18 aprile 2014

Vi aspetto nel Tabernacolo!





 Gesù a Suor Josepha Menedez:

«Voglio palesare alle mie anime la tristezza che inondò il mio Cuore durante la Cena; poiché se fu grande la mia gioia nel farmi compagno degli uo­mini fino alla fine dei secoli e divino alimento delle anime loro, e se vedevo il gran numero di essi che mi avrebbe reso omaggio d'adorazione, di ripara­zione e d'amore... non fu però minore la tristezza causatami dalla vista di quanti m'avrebbero lasciato nella solitudine del Tabernacolo, e di quelli che non avrebbero creduto alla presenza reale...

«In quanti cuori macchiati di peccato avrei do­vuto entrare... e quante volte la mia Carne e il mio Sangue così profanati sarebbero diventati motivo di condanna per quelle anime!

«Ah, come vidi in quel momento tutti gli oltrag­gi, i sacrilegi e le abominazioni orribili che si sarebbero commesse contro di Me! Quante ore avrei dovuto passare nella solitudine del Tabernacolo! Quante notti! E quante anime avrebbero rifiutato gli amorosi inviti che dal Tabernacolo avrei fatto loro udire!

«Per amore delle anime, rimango prigioniero nell'Eucaristia, affinché in tutte le loro pene e nei lo­ro dolori possano venire a consolarsi col più tenero dei Cuori, col migliore dei Padri, col più fedele de­gli amici. Ma quest'amore che si consuma per il bene delle anime non è corrisposto!... Abito fra i peccatori per diventare la loro salvezza e la loro vita, medico e medicina di tutte le malattie causate dalla natura corrotta... e in cambio essi si allonta­nano da Me, mi oltraggiano, mi disprezzano!...

«Poveri peccatori! Non allontanatevi! Vi aspetto nel Tabernacolo!... Non vi rimprovererò i vostri de­litti... non vi rinfaccerò il vostro passato... ma lo laverò nel Sangue delle mie Piaghe... Non temete dunque... Venite a Me... Non sapete quanto vi amo?... ».

« Nel momento d'istituire l'Eucaristia vidi pre­senti tutte le anime privilegiate che dovevano cibarsi del mio Corpo e del mio Sangue, e i differenti effetti prodotti in esse. Per alcune il mio Corpo sarebbe rimedio alla loro debolezza, per altre fuoco divora­tore che consumerebbe la loro miseria e le accende­rebbe d'amore.

« Ah, perché tante anime diventano per il mio Cuore causa di tristezza, dopo che Io le ho ricol­mate di carezze e d'ogni bene? Non sono lo sempre lo stesso? Sono forse cambiato con voi? No, Io non cambierò mai; e fino alla fine dei secoli vi amerò con tenerezza e predilezione.

« So che siete piene di miserie, ma per questo non ritrarrò da voi il mio più tenero sguardo; ansio­samente vi aspetto, non solo per alleviare. le vostre pene, ma per ricolmarvi di nuovi benefici.

« Se vi chiedo amore, non me lo negate; è molto facile amare Colui che è lo stesso Amore.

« Se chiedo qualche cosa che costa alla vostra natura, vi do anche la grazia e la forza necessaria. « Vi ho scelto perché siate il mio conforto. La­sciatemi entrare nell'anima vostra, e se non vi è nulla che sia degno di Me, ditemi con umiltà e fiducia: "Signore, vedete quali frutti e quali fiori produce il mio giardino. Venite ad insegnarmi ciò che debbo fare affinché oggi possa cominciare a sbocciare in me il fiore che Voi desiderate ".

« Credi tu che fra le anime scelte non ve ne siano alcune che mi danno pena?... Persevereranno tutte? Questo è il grido di dolore che esce dal mio Cuore; questo il gemito che voglio far udire alle anime ».
« Scrivi quello che soffrì il mio Cuore in quel­l'ora quando cioè non potendo contenere il fuoco d'amore che mi consumava, inventai la meraviglia dell'Amore nell'Eucaristia.

« Avendo presenti tutte le anime che si cibereb­bero di questo Pane divino, vidi pure e sentii tutta la freddezza di tante fra quelle predilette... di tante anime consacrate, che avrebbero ferito il mio Cuore. Vidi quelle, che lasciandosi vincere dall'abitudine, dalla stanchezza, dal disgusto, cadrebbero a poco a poco nella tiepidezza.

« Io sto nel Tabernacolo, e aspetto... Desidero che quell'anima venga a ricevermi, che mi parli con la confidenza di una sposa, che mi chieda consiglio, e solleciti le mie grazie...

« Vieni, le dico, dimmi tutto; dimmi tutto con intera confidenza... chiedi dei peccatori... offriti per riparare... promettimi che oggi non mi lascerai solo... guarda se il mio Cuore desidera da te qual­che cosa che mi possa dar conforto.

« Questo m'aspettavo da quell'anima, e da tante altre... Ma quando si avvicinano e mi ricevono sotto le Specie Eucaristiche, appena appena mi dicono una parola... Hanno sempre fretta: sono preoccu­pate, stanche, contrariate.

« Sono inquiete per la propria salute, angustiate per i loro affari... in ansietà per la famiglia... non so che dire... sono fredda, desidero uscir di chiesa, non mi occorre nulla...

« Ahimé, così mi consoli, anima da me eletta, e che tutta la notte ho atteso con tanta impazienza? «celebrando il Santo Sacrificio, ricevendomi ogni mattina nel suo cuore, il Sacerdote mi parla

 forse delle anime di cui è responsabile? Ripara le offese che ricevo da quel peccatore? Mi chiede la forza per disimpegnare bene il suo ministero, lo zelo per lavorare per la salvezza del suo gregge? Mi darà egli tutto il suo amore? Potrò riposarmi in lui come nel mio discepolo tanto amato? ».

« L'Eucaristia è invenzione d'amore, è vita e forza delle anime, è rimedio a tutte le malattie dello spirito, è viatico per chi passa dal tempo all'eter­nità.

« I peccatori ritrovano in essa la vita dell'anima; le anime tiepide, il calore che le rinforza; le anime pure, soave, dolcissimo alimento; le fervorose, ri­poso e soddisfazione a tutti i loro ardenti desideri; le perfette, ali per librarsi e tendere a maggiore per­fezione.

« Infine le anime religiose trovano nell'Eucaristia il loro nido, il loro amore, ed inoltre il simbolo dei benedetti e sacri vincoli, che le uniscono intima­mente e inseparabilmente allo Sposo Divino ».





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