giovedì 10 aprile 2014

I due pregiudizi più grandi: storicismo e scetticismo


Enrico Berti



La redazione di UCCR

Illuminante la breve intervista apparsa su “Ilsussidiario.net” ad Enrico Berti, professore emerito di storia della filosofia presso l’Università di Padova, presidente dell’Istituto Internazionale di Filosofia, nonché esperto di fama mondiale nel campo della filosofia antica.

Due passaggi particolarmente significativi. Il prof. Berti ha spiegato come insegnare filosofia nei licei, raccomandandosi di stare attenti a due errori fondamentali: «Gli errori da evitare sono due: anzitutto lo storicismo, cioè il pregiudizio secondo cui la storia della filosofia è necessariamente un progresso, per cui le filosofie più recenti sono sempre più valide di quelle precedenti; poi lo scetticismo, conseguente allo storicismo, cioè il credere che ogni epoca abbia la sua verità particolare e transeunte e quindi non esista nessuna verità universale ed eterna».

Con poche parole il prof. Berti non ha soltanto evidenziato due enormi errori, ma ha sintetizzato il grande problema nell’approccio di ogni tematica che riguardi la morale. L’ossessione del progresso domina le società secolarizzate di oggi e si basa su un pregiudizio, come è stato spiegato. Pregiudizio è sostenere che il “nuovo” (i “nuovi diritti”, le “nuove famiglie”, i “nuovi costumi”) è sempre meglio del “vecchio” o del “tradizionale”, è un “progressismo adolescenziale”, come lo ha chiamato Papa Francesco.

Anche lo scetticismo è nebbia nella mente di molti, sopratutto giovanissimi. Il “vietato vietare” dei sessantottini si è trasformato nel “vietato giudicare” di oggi, detto dai figli dei sessantottini. Questo implica l’inesistenza di qualcosa di giusto e sbagliato, di una verità “universale ed eterna”, come spiega Berti. Un pregiudizio nichilista.

Un altro passaggio significativo dell’intervista è quando il filosofo spiega il senso della filosofia, in particolare della metafisica: «”Osare” nell’uso della ragione oggi significa non limitarsi a esercitare la razionalità scientifica o tecnologica, ma tentare di andare, con la ragione, oltre la scienza, cioè cercare le spiegazioni ultime, ovvero quelle che gli antichi chiamavano “cause prime”. Questo lo può fare solo la filosofia, anzi una certa filosofia, cioè la “metafisica” intesa nel senso migliore del termine».





UNIONE CRISTIANI CATTOLICI RAZIONALI   10 aprile 2014




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