venerdì 15 marzo 2013

Ma Ratzinger era uno scialacquatore?


Tutti evidenziano la "rottura" di Bergoglio. "Francesco Papa povero". Ma così si fa torto a Benedetto XVI. E passa un messaggio "semplificato".




Giulia Nitti

"I primi gesti umili del Papa", titola il Corriere della Sera. "Un prete di strada", commenta Eugenio Scalfari su Repubblica. "Francesco scuote la Chiesa", dice il Messaggero. "Il papa che viaggia in metrò", titola il Resto del Carlino. "Niente scorta né gioielli", sottolinea l'Unità. E Libero spara in apertura: "Il Papa povero". Dopo i primi eclatanti gesti di Papa Francesco, che ieri ha pagato il conto alla "Casa del clero" dove ha soggiornato nei giorni del conclave, ha rifiutato la Mercedes e la stola con l'ermellino amata da Papa Ratzinger, i giornali italiani fanno a gara a sottolineare quanto austero, quando differente dal vecchio Pontefice sia il papa argentino.

La rottura con il passato

Vero è che Bergoglio, gesuita e dunque battagliero per vocazione, ha scelto sin dal suo primo giorno di pontificato gesti eclatanti per sottolineare la discontinuità del suo pontificato con il passato.
Vero anche che la svolta che intende dare alla Chiesa di Roma è chiara, e sta lanciando a tutto il suo clero messaggi ben precisi, come ha ben inteso chi ha ascoltato il suo primo, durissimo discorso ai cardinali.

Un torto a Benedetto XVI

Ma sottolineando con così tanta enfasi la volontà del nuovo successore di Pietro di spogliarsi di ogni lusso, e paragonare questo atteggiamento alle consuetudini del Papa precedente, che tutto sommato non ha fatto altro che adeguarsi alle prassi della vita d'Oltretevere, si rischia di fare un torto a Benedetto XVI.Che circolava in Mercedes e non praticava l'austerity, più che pastore era fine teologo, ma con il suo gesto e la sua rinuncia si è spogliato proprio come San Francesco D'Assisi, dimostrando di amare la Chiesa di un amore senza eguali.

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