mercoledì 20 marzo 2013

Con l’elezione di papa Francesco, il diavolo ha preso una batosta. Ma ha già fatto scattare il piano B



Il primo Angelus  di Papa Francesco













Un po’ come il grande scrittore Clive Staples Lewis e un po’ come il nostro luciferino collaboratore Berlicche, Luca Farci, seminarista al Pontificio Seminario Romano Maggiore, provocato dalle numerose reazioni dopo l’elezione di papa Francesco, ha scritto a un immaginario diavolo Malacoda.

di Luca Farci

Mio caro Malacoda,

ti ho affidato da subito la gestione del conclave. Peccato per te, ma solo in parte ti sei mostrato all’altezza del compito. Nei giorni precedenti l’extra omnes, sei stato particolarmente bravo nel sopraffare i giornalisti e il mondo. Lo hai fatto nel tuo stile; con logiche politiche e tutte umane, permettendo che tanti tifassero per qualcuno e disprezzassero qualcun altro… spesso basandosi sul sentito dire. Ma nel momento in cui i cardinali si sono riuniti in conclave la situazione ti è completamente sfuggita di mano: hai concesso al Nemico di illuminare il loro cuore, scegliendo così un pastore santo.

Sì! Ancora una volta, non siamo riusciti a prevalere sul mondo e tanti si sono riuniti in piazza san Pietro a festeggiare il Nemico. L’altra sera hai accusato davvero un brutto colpo… perciò, ho quasi pensato di sollevarti da questo incarico, per il quale, a quanto sembra, non ti sei rivelato ancora all’altezza.

Anzi, no! Ho deciso di darti una seconda possibilità, offrendoti alcuni consigli su come muoverti in questo preciso momento che continua ad essere delicato per il Nemico e per quelli che lo seguono.

Innanzitutto, ti consiglio di insinuare nelle menti dei comuni credenti la tentazione di un confronto tra questo nuovo papa e quello vecchio: sarebbe una buona cosa, gettare ancora del fango sul passato della Chiesa.

Ti suggerisco poi… di far sì che le menti si concentrino solo all’immagine esteriore, al “primo impatto” che sanno dare gli uomini del Nemico: se una parvenza positiva, come è stata quella del papa l’altro giorno, ne perderemo tanti. Ma siccome tante volte la sembianza è piuttosto negativa, perché siamo bravi nel mostrare i preti come persone competenti e comprensive, ma al contrario… molto nervose, ecco: non permettere ai fedeli di andare oltre l’apparenza. Così che possano staccarsi dalla chiesa e la criticheranno; perderanno la speranza nel nemico, perché non si baseranno sul loro cuore ma sull’umanità.

Infine, potresti fare ancora un buon lavoro con i più stretti collaboratori del Nemico: coinvolgi i seminaristi e i preti. Oltre al confronto, potresti farli discutere, dividendoli anche su argomenti quali il vestiario, i mezzi di trasporto, stile “antico” o “moderno”, “progressista” o “conservatore”, del nuovo papa.

Non dimenticarti di far leva sul suo nome e sull’ordine da cui viene per confondere gli uomini. A tanti piace accomodarsi sugli allori, merlettarsi e andare oltre: consenti che questo papa risulti indigesto per questo motivo ad alcuni, estremamente gradito ad altri.

Favorisci queste stupide divisioni che questi uomini operano quando si allontanano un attimo dal Nemico: questi sono degli argomenti dei quali i normali fedeli non si preoccupano, ma su questi addetti ai lavori puoi fare tanto: è il tuo momento!!!

Sperando e confidando in risultati migliori, ti invito ad impegnarti di più a insinuare la menzogna, il non detto e la poca limpidezza nella chiesa in questo momento.



 Tempi.it  marzo 19, 2013

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